22 aprile 1922 - Il Veltro - Periodico fascista 22 aprile 1922 - Il Veltro - Periodico fascista di Salsomaggiore - L’incapacità del corrispondente salsese del “Risveglio„ - Ogni uomo onesto che legga il Risveglio e prenda sul serio una parola sola di quello che vi è scritto nella corrispondenza decade da tale sua qualità. Chi ha scritto da Salso manca del carattere distintivo dell’uomo che possiede qualche cosa di imponderabile oltre lo stomaco ed i sensi.

 Il primo carattere del galantuomo è quella della lealtà nella parola e nello scritto. Ma costui falsa scientemente, e turpemente la verità. Cosi malamente si caccia alla bisogna che non si accorge di divenire ridicolo. Tutti i vizi quando giungono ad un certo punto cessano di essere tali per divenire innocente commedia. Dopo che tutti, sui muri, nei giornali, nelle cronache locali hanno potuto leggere l'ordine del giorno fascista che reca: « prescindendo da ogni ragione che possa consigliare o non il mantenimento dello statu qui » chiede entro otto giorni sia revocato l’aumento del bagno ecc. costui dice che i fascisti volevano che in otto giorni la cessione degli stabilimenti alla gestione privata. Escluso che si possa essere cretini sino a quel punto, non resta che la più gesuitica malafede. Malafede paragonabile se non superiore a quella dì coloro che approfittando di un dramma passionale volevano bandire uno sciopero contro il Fascio di Salso. Uno che ricorre a tali mezzi meschini di denigrazione non ha diritto di discutere di economia. Ci vogliono idee chiare e correttezza di procedere. Le parole che dice contro il nostro progetto di azienda privata, sono così superficiali così volgari, che non meritano la fatica di una risposta, se la vorrà la troverà anticipata nel nostro pensiero e nei nostri scritti dei tempi passati. L'azienda privata verrà fatalmente senza che sia un sogno di pazzi, e non sfrutterà il paese ma gli darà un benessere finora sconosciuto. Di più darà un beneficio a tutti i bisognosi e sarà redditizia. Tutte le Terme del mondo oggi, gestite dall’azienda privata, sono redditizie e benefiche. La riforma vera deve consistere in questo. Le altre questioni minori delle tariffe e dei salari sono palliativi ridevoli simili a chi mettesse acqua e sale su di un tumore maligno. Ma le idee economiche abbiamo detto le discutiamo con chi ha intelligenza sufficiente. Coi pettegoli chiacchierini che assomigliano alle donnacole malignanti sulle porte delle case equivoche noi non discutiamo di cose serie. Tutt’al più gettiamo loro qualche soldo perchè si acquietino nelle loro morali prediche e fuggiamo loro ogni qual volta è possibile per non diminuirci al contatto, simile a quello di una prostituta che lascia i segni del rosso che l'imbelletta. Per questo all'adunanza municipale ci piacque esser soli.

25 marzo 1922 - Alla redazione del risveglio

12 agosto 1922 - Sacerdoti

29 aprile 1922 - Diffida alla ciana del Risveglio

fonte: internetculturale

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