L'origine di questo castello si vorrebbe attribuire a Vicus Lelio dal nome del suo primo proprietario, o da Vicus Lieo, dall’appellativo di Bacco,  per la bontà dei suoi vini. La fondazione risale al X secolo, ma la prima data certa risale al 1141, quando era avamposto sulla strada per Parma del comune di Piacenza. Subentrarono poi i Pallavicino, poi gli Scotti di Piacenza che nel 1306 lo fortificarono. Il castello passò nel 1373 ai Visconti. Nel 1404 Gian Maria Visconti lo diede in feudo a Francesco Scotti, passò quindi ad Alberto, che venne nominato dall’imperatore Sigismondo, conte di Douglas e di Vigoleno. Dopo pochi anni fu occupato dal Piccinino, tornò nel 1449 ad Alberto Scotti dopo accanito combattimento, durante il quale il castello subì gravissimi danni. Passò poi ai Farnese, solo nel 1500 gli Scotti ne acquistarono nuovamente i pieni diritti dai Farnese, i quali nel 1602 insignirono del titolo di “marchesi” gli Scotti del ramo di Vigoleno; questi ultimi tennero ininterrottamente il Castello sino alla fine del xx° secolo. Dopo la fine della prima Guerra Mondiale divenne proprietà della Duchessa Maria di Grammont (moglie in seconde nozze del figlio di Victor Hugo) conosciuta anche col nome di principessa di Ruspoli, che nel 1922 lo fece restaurare.  Passarono tra le sue mura personaggi famosi tra i quali Gabriele D'Annunzio, l'attore Douglas Fairbanks, Max Ernst, Alexandre lacovleff, Jean Cocteau, la diva del cinema Mary Pickford, la scrittrice Elsa Maxwell, il pianista Arthur Rubinstein. Nei primi anni '80 fu teatro di parte delle riprese del film Lady Hawke di Richard Donner con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer. 
La Chiesa di San Giorgio risale alla seconda metà del 1100, in stile romanico, di pianta a croce latina, caratterizzata da tre navate culminanti in tre absidi: in quello centrale un dipinto di San Giorgio che uccide il drago.
Nella piazzetta principale sorge l’Oratorio della Madonna del Latte, costruzione settecentesca con pianta a croce latina, che ha, appunto, un affresco quattrocentesco della Vergine che allatta.
Tratto da
Guida di Salsomaggiore Tabiano e dintorni Mattioli 1905
Wikipedia

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