Albasi Orazio - (Salsomaggiore 1550 c.-Bergamo 1620 c.) Albasi Orazio - (Salsomaggiore 1550 c.-Bergamo 1620 c.) - Fu oratore e poeta distinto, e come tale è ricordato nella Cremona letteraria dell’Arisi, il quale, però, lo qualifica erroneamente cremonese. Secondo l’Anguissola, sarebbe stato anche professore di legge.

Insegnò lettere a Cremona, Mantova e Lodi. Nel 1590 si stabilì definitivamente a Bergamo, avendo ottenuto quella cattedra nell’Università della Misericordia. Tra le numerose sue opere, vanno ricordate: De Serenissima Gente Farnesia, De bandibus Placentiae carmen e Orationes quattuor, date alle stampe per i tipi Bergonzi-Ventura in Bergamo rispettivamente negli anni 1593, 1594 e 1614. Il primo di questi opuscoli ha una dedicatoria al principe Ranuccio Farnese. L’Albasi non fu cattivo poeta latino, benché sentisse un po’ del gusto esagerato e gonfio che cominciava a dominare. Dal secondo opuscolo si comprende che l’Albasi era amantissimo della patria, e tendeva a essere in essa richiamato, e impiegato. Le lodi di Piacenza sono divise in due parti: poetica la prima, nella quale chiama a encomiarla tutti gli dèi, storica la seconda, ove si leggono tutte le mitologiche favole sull’origine della città. Il terzo libro dell’Albasi, ossia le Orazioni, ha una dedicatoria ai Decurioni Piacentini, nella quale l’autore dice di sé: Itaque licet ego ab ineunte ætate Cremonæ Mantuæ, Laude Pompeja vitam duxerim, nunc autem Bergomi in celebri Misericordiæ Accademia docendi munus sustineam; tamen sæpius memoria repetens me Salsi, qui est agri Placentini pagus, natum esse, aliquam rationem animi benevolentissimi erga Placentiam patriam meam testificandi a studiis litterariis petendam judicavi. Le orazioni sono quattro. La prima è de puerorum institutione, la seconda de artibus liberalibus, la terza de legum laudibus, la quarta de hominis felicitate. In quella de puerorum institutione è da notare il seguente passo: Mihi compertum est vos annis superioribus duos Bendinellos patrem et filium viros docendi et dicendi peritia spectatissimos et de vestra civitate optime meritos habuisse. Nell’orazione de artibus liberalibus si trova il seguente passo: Video etenim in hac bene morata civitate tum politicam prudentiam, morumque civilium elegantiam maxime florere, tum ingenuos adolescentes praeclaris artibus esse deditos. Hujusce rei testes sunt Papia, Patavium, Bononia ubi sunt erecta amplissima scientiarum Theatra ad Italos egregiis artibus erudiendos. Eo namque tamquam ad liberalium studiorum mercatum confluunt quotannis plurimi adolescentes placentini, qui præter cæteros ingenio, studio, doctrina puiantur excellere.

FONTI E BIBL.: G. Valentini, Guida storica di Salso e Tabiano, 1861, 16-17; L. Mensi, Dizionario Biografico dei Piacentini, 1899, 12; D. Soresina, Enciclopedia diocesana fidentina, 1961, 15.

 

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