Stabilimento JuckerAssieme a grandi alberghi e clientela elegante, convivevano a Salsomaggiore anche strutture assistenziali. L'Istituto "Pro Legnano" era stato fondato nel 1928 dagli industriali Jucker, Ratti e Vignati per gli operai del Cotonificio di Legnano ed i cittadini inviati dalla Istituzione di Assistenza di Legnano. Immersa in un grande parco di oltre 6000 mq, poteva ospitare circa 50 curandi, inviati secondo turni prestabiliti, che avevano a disposizione un reparto cure collegato direttamente alla conduttura dell’acqua salsoiodica gestita dalla Società delle Terme.

Durante e dopo la 2ª Guerra Mondiale fu più volta requisita per dar ricovero a tanti profughi e sinistrati. Nel 1959 Gianfranco Jucker la ricostruì modernamente, riaprendola intitolata al padre, Ing. Carlo. La chiusura è avvenuta nel 2006.

Anno III - N. 1 - Maggio-Giugno 2013  -  Pro Legnano - Carlo Jucker - Situato in Viale Matteotti, immerso in un grande parco di circa 6.000 mq il “Carlo Jucker” comprendeva l’edificio adibito ad albergo con 34 camere dotate, un tempo, di ogni comfort e un centro termale direttamente collegato alla conduttura dell’acqua salsoiodica gestita dalla Società delle Terme. Il “Carlo Jucker” (dal nome del suo fondatore) appartiene, dal 1986, al gruppo Infrastrutture della regione Lombardia. E proprio la giunta regionale lombarda nel 1998 l’annoverò nel piano di dismissioni regionali, ritenendolo estraneo agli obiettivi emersi in ambito territoriale: “...non rivestendo, il complesso, alcuna importanza strategica per l’Amministrazione”. E’ facile rilevare, partendo da questi presupposti, la profonda divaricazione tra la complessità degli indirizzi economici e politici dell’amministrazione lombarda e gli interessi di un complesso, fortemente caratterizzato come parte di un’entità, come quella salsese, obbligata, per sua stessa natura, a circoscrivere le sue potenzialità di sviluppo entro i limiti esclusivi imposti dalla domanda di salute e di benessere. Nel contesto ambientale salsese si andavano frattanto sempre più addensando, come nubi
all’orizzonte, i rischi dell’offerta farmacologica in alternativa alle cure, della riduzione, da parte degli enti preposti, del numero degli assistiti e delle cure concesse. A ciò si aggiunga la situazione di precarietà occupazionale che colpiva il mercato del lavoro termale, coinvolgendo anche i dipendenti dello Jucker. La chiusura della struttura divenne inevitabile nel 2006, malgrado i successivi tentativi, risultati vani, di ridurre i danni dovuti al fermo prolungato degli impianti termali, nonché della relativa perdita di clientela, anche straniera, affidando a soggetti ritenuti idonei la gestione temporanea dell’esercizio.
L’attuale struttura dello Jucker non è quella originaria ma è il risultato di rifacimenti e di modificazioni intervenuti nel 195859 su di una costruzione sorta trent’anni prima a Salsomaggiore: la “Casa di Cure Salsojodiche Pro Legnano” voluta dall’Istituzione di Assistenza di Legnano per ospitarvi i cittadini legnanesi bisognosi di cure. E’ dunque il 1928 l’anno di nascita dell’edificio., dal nome con il sapore antico, Pro Legnano. Destinato a Casa di Cure Salsojodiche, esso avrà la capacità di circa 50 curandi (così le cronache del tempo) che si alterneranno secondo turni prestabiliti. Sorgerà in viale XX settembre (oggi Viale Matteotti) su di un appezzamento di terreno in una località denominata “La Bagnina”.
L’ing. Carlo Jucker, presidente dell’Istituzione di Assistenza e fondatore della Pro Legnano, svizzero di origine, era giunto nel 1900 a Legnano chiamato dai dirigenti del Cotonificio Cucirini Cantoni con l’incarico di innovare e potenziare l’apparato produttivo degli stabilimenti, che diresse per cinquant’anni, dando prova di notevoli capacità tecniche e organizzative. Nello stesso tempo egli fu l’anima delle iniziative assistenziali legnanesi e in esse profuse la sua alta concezione umanitaria nel
campo dell’assistenza sociale.
Durante il secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra la Casa di Cure Pro Legnano fu più volte requisita e occupata. Come nel gennaio 1944, quando il prefetto di Parma ne ordinò la requisizione al fine di dare ricovero ai profughi di guerra. Nel 1945, cessato il conflitto, rientrati i profughi nei luoghi di provenienza, nella Pro Legnano entrarono i sinistrati che vi dimorarono fino al maggio 1954. In quello stesso anno, si dovette provvedere ai lavori di ristrutturazione di tutto l’edificio, resi necessari dalla prolungata occupazione. Nel 1959, la Casa di Cure venne finalmente riaperta, come si è detto, con una nuova veste, diversi ordinamenti e diversi criteri architettonici. Iniziava così un nuovo capitolo relativo ad un compendio termale e alberghiero più adeguato ai tempi, con un nuovo nome, quello di Carlo Jucker, per onorare il protagonista di tante battaglie al fine di rendere il lavoro più umano.
Così il racconto, per sommi capi, della vita della Pro Legnano poi Albergo Carlo Jucker. Fondata nel 1928 nel segno della solidarietà e dell’assistenza sociale. Ampliata nel 1959 nel suo raggio d’azione per ospitatarvi una più vasta clientela. Conclusa (si spera non in modo definitivo) nel 2006. E’ un racconto che si snoda con gli occhi volti al passato, come a voler trarre proprio dal passato il senso della prospettiva, come dire il senso della speranza: di cui oggi, possiamo cogliere, a Salsomaggiore, i primi segnali.

Ricerca storica della Prof. Silvia Cabassi

Fonte: amici di salsomaggiore

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