Villa Fonio presenta evidenti analogie architettoniche e decorative con le Terme Berzieri, splendido monumento Liberty-Decò salsese. La villa (iniziata nel 1925 e terminata nel 1927) fu costruita dall’impresario ingegner Arturo Fonio, milanese, titolare della omonima ditta di costruzioni che aveva avuto l’incarico di costruire le Regie Terme di Salsomaggiore, oggi Terme Berzieri, inaugurate nel 1923. L'ing. Fonio chiama a partecipare alla realizzazione gli stessi tecnici che avevano lavorato alla costruzione delle Terme, in particolare l’architetto Ugo Giusti e il pittore e decoratore Galileo Chini.
La villa, ubicata su una collinetta in posizione panoramica, in Viale 1° Maggio alla confluenza con Via della Costituente, è una costruzione di ispirazione Liberty che si sviluppa su due piani con una caratteristica torretta d’angolo. Superbe decorazioni interne ed esterne, ad opera del pittore Galileo Chini, la inseriscono a pieno titolo nel patrimonio artistico del Liberty-Decò salsese. Galileo Chini affresca le pareti dello scalone, con immagini di natura lussureggiante popolata da splendidi uccelli in volo, il corridoio del primo piano, con gabbiani in volo e un sole al tramonto. Dipinge la torretta e nella taverna alcuni pannelli con putti che divorano spaghetti e la scritta “W Barrilla” in onore della nota famiglia parmigiana alla quale la famiglia Fonio era legata da una cordiale amicizia. L’architetto Mario Bacciocchi, molto attivo a Salsomaggiore, marito di Elisabetta Fonio, progetta le belle vetrate dell’ingresso al piano terreno e cura i decori della zona soggiorno. Le officine Veronesi, che avevano già lavorato alle Terme, realizzano gli artistici ferri battuti delle inferriate e delle scale. La villa, unica in città, dispone anche di un camerino attrezzato per le inalazioni e le polverizzazioni alimentato con acqua termale di cui l’ingegner Fonio ottiene dalle Terme la concessione all’utilizzo per 99 anni. La villa è stata abitata dalla famiglia dell'ing. Fonio, poi da Bacciocchi Mario e Fonio Elisabetta e oggi da Bottale Italo e Bacciocchi Elena.
Affresco della taverna con la scritta “W Barrilla” in onore della famiglia Barilla alla quale la famiglia Fonio era legata da una cordiale amicizia. Per gentile concessione dell' Archivio Storico Barilla, Parma
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