Onmi salso - Casa della Madre e del BambinoNel 1925 nacque a Roma l’Opera Nazionale per la protezione della Madre e dell’Infanzia l' O.N.M.I. che aveva il compito di curare alla nascita sia le madri che i bambini. Le sedi erano poche a Roma, Asti, Reggio Calabria e Salsomaggiore. Il luogo scelto per la costruzione dell'edificio fu individuato in via Milano, l'albergo Eden di proprietà della CARIPLO. Il Comune l'acquistò per circa 80.000 Lire. I lavori furono affidati alla ditta Zanichelli e Pedretti e costarono L.110.000 pagati per metà dal Comune e il resto dall'O.N.M.I. (Opera Nazionale per la protezione della Madre e dell'Infanzia). Nel 1935 entrò in funzione sia come casa di accoglienza per le mamme non sposate, sia come reparto di maternità (a pagamento e non).

Da un giornale di Salsomaggiore 1935  - Ora possiamo aggiungere, che la Casa della Madre e del Bambino, annunciata dal Comm. Sofia sorgerà nello stabile già albergo Eden posto in via Milano di proprietà del Credito Fondiario della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, il quale apprezzando l'alto fine che si vuole raggiungere, ha consentito di alienarlo al Comune di Salsomaggiore ad un prezzo di grande favore pagabile in sei annualità a partire dal 1935. Alla istituzione della Casa della Madre e del Bambino si è pervenuti dall'Amministrazione Comunale rilevandosi la necessità di creare un istituto ove possano funzionare un asilo nido, un refettorio materno, una casa di maternità per le gestanti bisognose, un consultorio ostetrico e uno pediatrico, sia per il numero cospicuo delle gestanti che annualmente debbono inviarsi a Fidenza e a Parma, sia per la necessità di un'assistenza sanitaria continua che alle stesse deve prestarsi dopo il parto, sia infine perchè l'allevamento dei bimbi proceda secondo i suggerimenti della pediatria moderna. Per la sistemazione e adattamento si provvederà secondo uno speciale progetto da approvarsi dall'Opera Nazionale Maternità e Infanzia del Comune e la cui spesa è da dividersi in parti uguali fra i due Enti, ma da anticiparsi dall'O.N.M.I. Le spese di funzionamento resteranno a carico dall'O.N.M.I.che vi provvederà assegnando una somma pari al 50% del quarto delle imposte di soggiorno e cura dovute per legge dal Comune all'Opera stessa. Il progetto di sistemazione ed adattamento della Casa della Madre e del Bambino, predisposto dagli uffici degli Enti interessati, comporterà una spesa di L. 110.000.I lavori di sistemazione furono affidati alla ditta Zanichelli e Pedretti.

30 maggio 1935 - Salsomaggiore illustrata 
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L'uscita dei Gerarchi dal palazzo Municipale è stata salutata dagli squilli delle trombe e dal rullo dei tamburi mentre i balilla moschettieri presentavano le armi e i Vigili urbani si irrigidivano sull'attenti. In piazza Vittorio Emanuele sostava in attesa, malgrado la giornata piovosa, numerosa folla che ha salutato con deferente ossequio il passaggio delle autorità e ha voluto porgere il suo affettuoso saluto al Comm. Sofia. Alla casa della Madre e del Fanciullo, che costituisce una delle realizzazioni più importanti compiute dal Comm. Sofia, i visitatori hanno avuto a guida l'ing. Torelli, il cav. Plancher e il Sig. Donati dell'impresa costruttrice. La casa della Madre e del Fanciullo centro che si inquadra fra gli Istituti assistenzialivoluti dal Regime, nata dalla collaborazione del Comune e dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia per accordi intervenuti fra l'On Sileno Fabri, presidente di detta Opera, ed il Commissario Prefettizio, sarà inaugurata prossimamente. E' stato adattato ad accoglierla un fabbricato acquistato allo scopo dal Comune, l'ex albergo Eden, che trovandosi in zona non troppo centrale, ne molto periferica in un centro di popolazione densa, bene si adatta all'uso cui viene destinato. I lavori iniziatese circa due mesi or sono, sono quasi compiuti, cosicchè, si può gia avere una visione, per quanto non completa di quello che sarà il centro di assistenziale ultimato. Al piano terreno, sono collocati gli uffici di assistenza, una sala di attesa e due ambulatori, quello ostetrico e quello pediatrico, la cucina ed il refettorio madri, i servizi basilari cioè dell'istituzione, servizi che pure fra loro collegati hanno molto opportunamente distinti ingressi. Il primo piano è destinato a funzionare da nido per bimbi sino a tre anni. Vi notiamo la sale per le culle, cui si aggiunge una casta terrazza, di cui una parte viene coperta e chiusa con vetrate a guisa di veranda. Il secondo piano è destinato ad un piccolo reparto di maternità di pochi letti, reparto che è costituito da una saletta per le gestanti, da una saletta per le puerpere, da una sala da parto, e dai servizi inerenti, da una stanza per la infermiera di servizio notturno, e da una saletta per neonati. Il terzo piano è destinato ai servizi di guardaroba ed al personale. Tutti gli ambienti sono trasformati sia nelle pareti, che nei pavimenti e nei soffitti, così da rispondere alle migliori regole di igene, mentre gli ambulatori e la sala parti sono attrezzati con modernità e praticità degli apparecchi necessari. Lavabi, bagni, acqua corrente calda e fredda in quasi tutti gli ambienti, temperature elevate negli ambienti che lo richiediono, zoccolatura in gres, in smalto ed in piastrelle smaltate, colori chiari e luminosi sono prerogativa di questo istituto, mentre ogni piano, può usufruire di un piccolo ma completo repartino di contumacia, per isolare immediatamente qualunque malato anche sospetto. Gli adattamenti ed i lavori sono stati progettati e diretti previi accordi con la Presidenza dell'Opera Maternità ed Infanzia dall'Ing. Dino Torelli, Capo dell'Ufficio Tecnico Comunale. L'esercizio della Casa della Madre e del Bambino si inizierà tra breve, ed il comm. Sofia ha potuto ottenere dall'Opera Nazionale Maternità ed Infanzia l'arredamento completo a carico della medesima. S.E. il Prefetto, che ha visitato tutti i locali si è vivamente compiaciuto per i lavori compiutie la perfetta sistemazione del palazzo che accoglierà l'importante e benefica istituzione. Dopo la visita, S. E. Sacchetti, ossequiato dalle Autorità che lo avevano accompagnato, è ripartito alla volta di Parma.

Da una relazione del 3/3/1955 della Casa O.N.M.I.
Piano terra: Sala da pranzo e ritrovo per le gestanti forestiere ospiti per lungo tempo e alcune stanze riservate agli uffici amministrativi. Piano rialzato: asilo per i bambini neonati 5 culle e 1 termostatica per i neonati prematuri, 2 camere private con culla in camera e due stanze con 6-8 letti. All'ultimo piano c'erano le stanze per il personale fisso: cuoca, ostetrica e un'infermiera. Il personale era composto da un medico ostetrico ( De Blasi, Mergoni, Branchini, Mergoni Antonio che prese servizio nel 1955 fino al 1969 data di chiusura della struttura, un medico pediatra (Carpupino e dal 1946 Porcellini), due infermiere al reparto maternità (Gallicani Gina, Magnani...), una ostetrica fissa (Sig. ra Gatta, Bertani), una cuoca (Tanzi Luisa), un’inserviente. I medici erano volontari e specialisti dei reparti della Casa (Ostetricia e Pediatria), la scelta era severa e i medici erano obbligati a tenersi aggiornati tramite l'Università di Parma. Ogni mattina il medico pur avendo da svolgere il suo lavoro nell'ambulatorio privato, doveva recarsi all'istituto per controllare le ricoverate e il ginecologo era obbligato a presenziare a tutti i parti. Per le gestanti nubili che venivano da ogni parte d’Italia erano disponibili 10-15 posti che erano sempre prenotati, vi erano quindi liste d’attesa. Queste signore venivano assistite alcuni mesi prima del parto, durante e subito dopo. I neonati erano messi in una stanza separata e venivano portati alla madre ogni volta che lo desiderava. Quando i bambini venivano abbandonati li si affidava ai brefotrofi di Crema e di Parma il comune di Salso provvedeva ai loro fabbisogni fino all’età di 14-15 anni. Il reparto di maternità funzionava anche per le partorienti di Salso e dei Comuni vicini, si pagava una tariffa minima. Nel 1937 la retta giornaliera era di Lire 14,50, nel 1964 di Lire 1289.  L’O.N.M.I. funzionò a Salso dal 1935 al 1969 e nel reparto maternità avvenivano all’epoca 200 parti all’anno. In questo reparto vennero effettuate le prime donazioni di sangue, diventando la prima sede dell’A.V.I.S. cittadino.
Nel novembre del 2002 grazie ad un accordo tra il comune proprietario dell’immobile e i privati si è potuto dar il via alla ristrutturazione dell’edificio. I lavori sono stati realizzati dall’impresa Di Vittorio di Fidenza. Il Comune ha ceduto l’immobile per 50 anni in diritto di superficie, ricevendo in cambio 110 mila euro, il privato realizzerà la costruzione degli alloggi con l’aiuto della Regione per il cinquanta per cento delle spese. Verranno ricavati nove appartamenti con ascensore, spazi comuni, alloggi riservati ad anziani, una guardiola e assistenza sanitaria.

LA CASA DELLA MADRE E DEL BAMΒΙΝΟ Ο.Ν.Μ.Ι.
"All'epoca in cui i nostri nonni erano bambini, molte malattie e situazioni igieniche precarie minavano la loro salute e causavano spesso infezioni anche mortali. Le malattie più pericolose erano: tubercolosi, poliomielite, rachitismo e ne erano colpiti sia i bambini che le mamme. Era necessario, dunque, creare delle strutture e delle organizzazioni che prevenissero, con i nuovi vaccini, e curassero gli strascichi cosi gravi che queste malattie lasciavano.
Nel 1925 in Italia, con sede a Roma, nacque un movimento: I'O.Ν.Μ.Ι. (Opera Nazionale per la protezione della Madre e dell'Infanzia), per rendere più efficaci le cure e i controlli sulle madri e sui bambini. Questo movimento era sostenuto da medici volontari e all'inizio era rivolto soprattutto alla cura dei neonati. Le sedi O.N.M.I. in Italia erano poche: Roma, Asti, Reggio Calabria.... e Salsomaggiore!!
Infatti a Salso erano già in funzione altre opere assistenziali: il Sanatorium (l'attuale Baistrocchi), l'Opera Pia Catena (che c'è ancora) e il Pro Legnano, istituti che con le nostre acque potevano curare bambini e adulti malati. La presidenza dell'O.N.M.I., dopo accordi favorevoli con il Commissario Prefettizio del Comune di Salsomaggiore, decise di aprire nella nostra città una nuova Casa d'accoglienza: la "Casa della Madre e del Bambino" dove oggi ancora funziona il consultorio familiare.
L'edificio era già esistente, era denominato "EDEN" ed era di proprietă della CARIPLO dalla quale il Comune si impegnò ad acquistarlo per circa L. 75-80.000. I lavori di sistemazione, appaltati alla ditta Zanichelli e Pedretti costarono L. 110.000, il 50% pagati dall'O.N.M.I. e il resto dal Comune.
Nel 1935 finalmente cominciò a funzionare sia come Casa di accoglienza per le mamme non sposate, sia come reparto di maternità (a pagamento e non).
Da una relazione del 3/03/1955 si ricava che la Casa O.N.M.I. di Salso era così strutturata:
- Piano terra (dove oggi sono i consultori): sala da pranzo e da ritrovo per le gestanti forestiere ospiti per lungo tempo e alcune stanze riservate agli uffici amministrativi;
- Piano rialzato: asilo per i bambini neonati (con 5 culle e 1 termostatica per i nati prematuri), 2 camere private con culla in camera e 2 stanze con 6-8 letti. All'ultimo piano c'erano le stanze per il personale fisso: cuoca, ostetrica e un'infermiera.
Il personale che lavorava nella Casa consisteva in:
- 1 MEDICO OSTETRICO (si sono succeduti il Dott. De Blasi, il Dott. Mergoni Gian Battista, il Dott. Branchini e per ultimo il Dott. Mergoni Antonio che prese servizio nel 1955 fino alla chiusura della struttura avvenuta nel 1969)
- 1 MEDICO PEDIATRA (occuparono l'incarico la Prof. Carcupino e dal 1946 il Dott. Porcellini al quale è stato dedicato l'Asilo Nido);
- 2 INFERMIERE adibite al reparto maternità (Gallicani Gina, Magnani...)
- 1 OSTETRICA FISSA (Sig.ra Gatta, Bertani) e qualche aiuto in caso di necessità;
- 1 CUOCA (Tanzi Luisa);
- 1 INSERVIENTE.
I medici erano volontari e specialisti dei reparti della Casa (ostetricia e pediatria); la scelta era molto severa e i medici erano obbligati a tenersi aggiornati tramite l'Università di Parma.
Ogni mattina il medico, pur avendo da svolgere il suo lavoro nell'ambulatorio privato, doveva recarsi all'Istituto per controllare le ricoverate e il ginecologo era obbligato a presenziare a tutti i parti.
Per le partorienti nubili che venivano da ogni parte d'Italia, erano disponibili 10-15 posti che erano sempre coperti, anzi c'erano anche liste d'attesa.
Queste signore venivano assistite in modo completo alcuni mesi prima del parto, durante e subito dopo.
I neonati erano messi in una stanza separata e venivano portati alla mamma ogni volta che ella lo desiderava. A volte alcuni bambini venivano abbandonati dalle mamme e allora la Casa li affidava ai brefotrofi di Crema e di Parma e il Comune di Salso provvedeva ai loro fabbisogni fino all'età di 14-15 anni poichè, anche se senza famiglia, erano pur sempre cittadini nati a Salsomaggiore.
Il reparto di maternità, però, funzionava anche per chi ne faceva richiesta tra le partorienti di Salso e dei Comuni limitrofi: si pagava solo una tariffa minima fissata dal Comune (nel 1937 la retta giornaliera era di L. 14,50; nel 1964 di L. 1.289). Quasi tutte le mamme ne usufruivano, tanto che la maggior parte dei Salsesi, in quegli anni, è nata in questa struttura. L'O.N.M.I. ha funzionato a Salso dal 1935 fino al 1969 e nel reparto di maternità avvenivano circa 200 parti all'anno.
Proprio nella sede del reparto maternità sono state effettuate le prime donazioni di sangue che, grazie alla generosità dei cittadini, veniva raccolto in flaconi, utilizzato in sede ma anche mandato presso gli ospedali vicini.
La Casa della Madre e del Bambino dunque, è stata anche la prima sede dell'A.V.I.S. cittadina." - La memoria i luoghi una città - Alunni e insegnanti del Circolo Didattico di Salsomaggiore Terme, anno scolastico 1995/96 - Tipolitografia salsese.
LE NOSTRE FONTI: - Dott. MERGONI Antonio - Atti originali dell'archivio del Comune.

Tratto da:
Da un giornale di Salsomaggiore 1935
30 maggio 1935 - Salsomaggiore illustrata

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