Monumento Caduti Prima Guerra MondialeIl 2 Aprile 1919 il Gazzettino di Salsomaggiore pubblicava la notizia che la Società Operaia di Mutuo Soccorso Gian Domenico Romagnosi, su proposta del socio Anteo Barani lanciava l' iniziativa di raccolta fondi per erigere a Salsomaggiore un monumento in onore dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Lo scultore Alberto Bazzoni, residente a San Nicomede si diceva disponibile per eseguire il lavoro. La sua fu un'offerta disinteressata in segno di riconoscenza per l’aiuto finanziario ricevuto dalla Società Operaia per continuare gli studi all'Accademia di Belle Arti di Parma.  L’idea di un monumento ai Caduti acquistò concretezza nel 1921 con la nomina di un Comitato, presieduto dal prof. Ettore Baistrocchi con l’incarico di bandire un concorso, riservato agli artisti locali per il miglior bozzetto sul tema proposto. Tre furono i partecipanti, Alberto Bazzoni, Alessandro Marzaroli e il fidentino Luigi Froni. La scelta del vincitore cadde sul bozzetto dal titolo “Il Fante d’Italia” presentato da Alberto Bazzoni. La commissione non ebbe dubbi sull’assegnazione a Bazzoni del primo premio e nemmeno sulla collocazione del monumento in Largo Cavallotti (ora Piazza Berzieri).
Nella Parte alta del basamento vi è una scritta dettata dal Senatore Berenini che dice: Siam morti per la Patria siam vivi per vegliare i destini. Il gruppo bronzeo che rappresenta "l'origine della stirpe italica" fu premiato al concorso "Fumagalli" dell'Accademia di Brera a Milano. 

Dal Gazzettino di Salsomaggiore del 3 agosto 1921 "Per onorare i nostri gloriosi Caduti Il Comitato, cittadino prò erigendo ricordo marmoreo ai caduti di Salsomaggiore, ci invia con preghiera di pubblicazione il seguente comunicato: ll Comitato, sentita la relazione della Commissione Artistica, composta dei Signori ing. Tireili, Fonio. Bussandri, Concari, Turilli, Fino, Beretta, Prof. Rizzini e Serventi I Nino, chiamati a designare il luogo pubblico sul quale, a seconda dei mezzi finanziari dispomoni, deve sorgere il Ricordo di Caduti che furono 167, ha preso la seguente deliberazione. Il Comitato, favorito dalle conclusioni patriottiche dplla relazione della Commissione artistica, già pubblicate dalla stampa cittadina, si e maggiormente convinto, che è ormai tempo, che jl popolo Salsese compia il proprio dovere verso i suoi figli caduti e che debba stendersi il velo dell’oblio sulle idee di chi pensava, che il Ricordo potesse sorgere nel Cimitero del Capoluogo o nel futuro ospedale. Il Comitato è mosso dalla convinzione, che il monumento modesto e sontuoso non può trovare posto nel Cimitero del Capoluogo o delle frazioni, perchè non racchiude le salme, perchè non è luogo frequentato, che una sola volta l’anno, perchè un ricordo peir ciascun cimitero delle frazioni toglierebbe prestigio al ricordo del Comune; e che meno ancora adatto e conveniente sarebbe il posto riservato dentro l’ospedale che è visitato solamente dai parenti degl’infermi, e che cresciuto coll’obolo del giuoco non deve accogliere il dono del cuore generoso del popolo, che ama ancora una volta distinguere la gloria dei caduti per la patria dalla beneficenza anonimali Comitato non vuole chiudere in luogo lontano dalla vista di tutti i cittadini contemporanei e futuri il nome delle vittime dell’atroce guerra, ma vuole, che ogni giorno i passanti per la pubblica via loro mandino un tacito, reverente saluto. Il Comitato sente, che non è esaltare la guerra il ricordare nella piazza il tristissimo lutto del Municipio intero, che anzi l’odio alle guerre sterminatrici di popoli cresce quanto più grande e generale è il compianto di chi passa, legge e ricorda sulla pubblica via i nomi cari ai Combattenti ed ai Mutilati, cari a tutti, che hanno l’anima italiana. Il Comitato sente che rinserrare questi cari nomi in luogo appartato di ospedale o di Cimitero equivarrebbe a uno sfregio alla loro memoria e delibera con voto unanime che sia scelta la piazza Mameli, il cui nome fatidico sarà bella e gloriosa corona al monumento modesto. Il Comitato ringrazia la Commissione Artistica, il Sig. Girolamo Ricotti, che ha già consegnata la raccolta delle fotografie dei caduti che ebbero dimora nel capoluogo, il Sig. Paglierini che sta raccogliendo le offerte. Delibera infine che questa parte del verbale della seduta sia pubblicato nei giornali cittadini. Prof- Baistrocchi. Saletti Giovanni, Maracellini. Rastelli, Gabruti, Avvocato Sozzi, Marzaroli Luigi. Gambarini Carlo, Simoncini Celso. Il lettore è avvisato che le offerte si ricevono presso i Sigg.ri Ricotti Gerolamo, Dott. Marzorati, Dott. Branchini, Dott. Zaniboni, Felice Scaramuzza, Ing. Bussandri. Cav. Pagliari, Catullo Gambarini, Cortellini Valentino, Peracchi Gino, Ing. Fonio. Per le frazioni del Comune: Tabiano presso i fratelli Corazza; Contignaco presso Boschi Carlo; Banzola presso Bonzani Modesto; S. Vittore presso Don Masnini e Sorella; Bargone presso la Maestra Signora Marani Emma; Marzano presso Don Zioni e Mario Vincenzi: Scipione presso la Sig.na Maria Corini, Maestra e Ghizzoni Renzo; Salsominore presso Don Guareschi e Tanzi Guido; Cangelasio presso Panzini Vitale.  Sempre per questo scopo, il Sindaco convocava sabato scorso, in Comune, i membri del veccnio Comitato per le onoranze ai caduti, nominato lo scorso anno, ricordando che era stato espresso il voto « di devolvere i fondi raccolti e da raccogliere al Comitato prò erigendo Ospedale, intendendosi che il futuro istituto di cura pei poveri del Comune dovesse costituire il più opportuno e nobile omaggio ai combattenti di Salsomaggiore caduti in guerra. « A questa deliberazione — avvertiva l’invito del Sindaco — fu dato seguito con vari atti di indole amministrativa e colla partecipazione al Comitato prò ospedale dei rappresentanti del Comitato prò Caduti. « Intendendo ora il Comitato prò ospedale entrare nella via delle realizzazioni per le quali ha già da qualche tempo provveduto all’acquisto dei terreno necessario, ritengo opportuno ad assicurare quella efficacia di collaborazione e di consenso che è necessaria in opera di tanto momento sotto ogni rapporto, convocare nuovamente il Comitato prò Caduti per la eventuale conferma o nomina dei suoi rappresentanti e per quelle altre deliberazioni che si reputeranno del caso al doppio altissimo fine di eternare la memoria dei nostri Caduti e di innalzare insieme un monumento doveroso di civile pietà». Intervennero in Municipio oltre al Sindaco e l’Assessore Aurier. il Cav. Bussandri, il Sig. Ricotti. Simoncini per i mutilati e diversi altri. Si concluse affidando al Sindaco l’incarico di conferire col nuovo Comitato per le Onoranze ai Caduti, e raggiungere possibilmente un accordo sul modo di onorare degnamente i nostri gloriosi Caduti. Lo spazio non ci permette, oggi, di esaminare la questione con quell’ampiezza che merita: rinviamo perciò il nostro parere al prossimo numero." Prevista in un primo tempo il 20 settembre 1922, l’inaugurazione ebbe invece luogo il 5 novembre del 1922, nel quarto anniversario della fine della guerra. Riferiscono le cronache del tempo che per affrontare le spese della giornata inaugurale era stata organizzata una grande lotteria con dei ricchissimi premi offerti anche da membri della famiglia reale: dal re Vittorio Emanuele III giunse in dono un servizio da toilette in argento e dalla regina Madre un artistico vaso. Quel 5 novembre la cerimonia ebbe inizio con un lungo corteo che si snodò per le vie del centro raccogliendosi poi davanti all’altare da campo eretto a fianco del monumento per la celebrazione della santa Messa. Seguirono i discorsi ufficiali: prima quello del prof. Baistrocchi che richiamò il ricordo di Romagnosi, illustre figlio di Salsomaggiore e patriota; si unirono a lui l’on. Agostino Berenini e il Commissario Prefettizio, gen. Gorini. Alla fine il Duca di Bergamo, in alta uniforme, portò l’omaggio ai Caduti per conto di Casa Savoia. Ad interrompere la rigida ufficialità dei discorsi inaugurali si inserì un piccolo commovente episodio, protagonista una bambina, Margherita Dalla Giacoma, figlia di un caduto. “Con voce tenera e triste” - riferì il Gazzettino di Salsomaggiore - “ella rivolse ai caduti nobili parole, composte e a lei insegnate dalla sua maestra la signora Maria Costa Lusignani di S.Nicomede ed ebbe per questo un abbraccio affettuoso dal Duca di Bergamo”. In chiusura, autorità e cittadini, tra i quali numerosi medici si recarono al Cinema Centrale dove il dott. Leo Branchini solennemente annunciò l’imminente edificazione a Salso di un ospedale. Ma l’iniziativa di cui Branchini era da sempre un fervente sostenitore non andò in porto per i numerosi ostacoli che si frapposero alla sua realizzazione. Nel 1941 il Duce in visita a Salsomaggiore si oppose alla fusione del monumento per scopi bellici. I nomi incisi sul monumento sono 168

Tratto da
 Anno IV - N. 1 - Aprile-Maggio 2015 - Amici di Salsomaggiore - 1915-1918: la prima guerra mondiale - Il Monumento ai Caduti - opera dello scultore salsese Alberto Bazzoni 
Gazzettino di Salsomaggiore del 3 agosto 1921
Aqua Salus Silvia Cabassi
Fonte: amici di salsomaggiore
Guida Balneare di Salsomaggiore e Tabiano 1927



Comments powered by CComment

pie di pagina

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.