Stabilimento BerzieriLa costruzione delle Terme Berzieri è preceduta da una serie di discussioni, riguardanti il riscatto della concessione delle miniere di Salsomaggiore. Il "Piccolo" riporta gli avvenimenti più importanti  Marzo 1913Maggio 1913Giugno 1913.  Nel 1913 vi fu una Petizione della Ditta Dalla Rosa Corazza che era concessionaria degli stabilimenti Demaniali fatta al Parlamento Nazionale contro la rottura unilaterale del contratto di concessione da parte dello Stato e la relativa confisca dei beni dei concessionari Disegno di legge 8 marzo 1913 N 1341.  La Gazzetta di Parma del 8 maggio 1914 riportava un articolo sul disegno di legge per le Terme di Salsomaggiore "Come logica conseguenza della legge 6 giusno 1913 con la quale lo stato risctitava la concessione dell'esercizio delle terme demaniali di Salsomaggiore, l'ex ministro delle finanze on. Facta aveva predisposto un disegno di legge al quale diede collaborazione  l'on. Peano, presidente della commissione governativa per le teme demaniali. Tale disegno al quale l'on. Ministro del tesoro ha apportato qualche lieve modifica zione, sarà presto in questi giorni al Parlamento del nuovo Ministro delle finanze on. Rava, che si è reso conto del pregio dell'opera intrapresa dal suo predecessore per le moderne riforme delle stazioni termali demaniali, le quali potranno se dirette con avvedutezza ed alacrità di metodo industriale aggiungere al riconosciuto loro valore terapeutico un valore rilevante di condizioni economiche. Il disegno d’imminente presentazione contempla agevolazioni per il Comune di Salsomaggiore da parte della Cassa Depositi e Prestiti che potrà concedere mutui per opere di miglioramento igenico ed istituzione delle stazioni termali accettando in garanzia i proventi delle tasse di soggiorno in misura determinata. Altra disposizione autorizza la Cassa Depositi e Prestiti ad anticipare al Ministero delle Finanze salvo il rimborso di cinquanta annualità somme fino alla concorrenza di 7 milioni e mezzo per l'attuazione graduale del programma di rinnovamento degli impianti termali veri e propri, e dei correlativi accessori, programma stabilito dalla  Commissione Ministertale presieduta alll'on. Peano. Importantissima è pure la disposizione che autorizza il ministro delle Finanze a dare assetto sulla base di una certa autonomia alla gestione termale statale di Salsomaggiore.  Tale autonomia deve consiterarsi ai fini  ampiamente illustrati dall'on, Facta in Parlamento, quando si discuteva la legge 5 giugno 1913; ed appare tanto più necessario in quanto non può concepirsi un esercizio per sua natura industriale, costrelto nei rigorismi burocratici della contabilità di Stato e soggeto ad organi non specializzati in materia. Il Municipio di Salsomaggiore, ha presentato in questi giorni alla Camera la convenienza del riscatto delle terme Magnaghi di Salsomaggiore, esercizio imperniato sopra una conesssione del Governo  e ciò ai fini dell'unificazione dell'industria termale. Il ministro dei lavori pubblici on. Ciuffelli ha ricevuto ieri a Roma il Sindaco di Salsomaggiore cav. Parolini, ed il segretario di quel comune cav. Rebucci, venuto a sollecitare disposizioni del Governo, per la pronta esecuzione delle opere di sistemazione idraulica dei torrenti Gerra e Citronia nell'abitàto di Salsomagizione. Il ministro ha dato precise disposizioni per la pronta emissione del decreto concernente il concorso dello Stato per l’esecuzione dei lavori che importano lire 300.000."

Dalla Gazzetta di Parma del 6 giugno 1914 "La legge pro Salso agli Uffici della Camera. sette milioni e mezzo a favore di Salso Oggi sabato sarà presentato agli uffici della Camera la legge d'iniziativa ministeriale, preparata dal cessato ministro e lievamente modificata dal presente, colla quale, a integrazione di quella del 5 giugno 1913 relativa al Riscatto degli stabilimenti balneari, si fa luogo a importantissimi provvedimenti a favore di Salso. Con tale legge la Cassa Depositi e prestiti è autorizzata a contrarre prestiti col Comune di Salsomaggiore accettando a garanzia le delegazioni sulla tassa di soggiorno, e anticipare allo Stalo proprietario ed esercente gli stabilimenti, la somma di sette milioni e mezzo per l'esecuzione di grandiosissimi lavori. Non è il caso di accennare all'immenso valore di questa legge la cui approvazione avrà un enorme ripercusione finanziaria a Salso, specialmente in questo momento in cui sono in gestione varie combinazioni industriali e lo stancio con la quale si è iniziata la stagione ha dato ali alle più grandi e audaci speranze. Il riscatto dello Terme Magnaghi Ieri lo Stato ha comuricato al domicilio legale in Parma dei proprietari delle Terme Magnaghi, il proposito di addivenire al riscatto delle Terme stesse sulla base di una perizia compilata dagli uffici tecnici dello Stato, e in conformità della legse 5 giugno 1913 che contemplava anche l'eventuale riscatto delle Terme Magnaghi, * Ai sensi della legge sulle municipalizzioni i proprietari delle Terme Magnaghi hanno diritto di oppugnare la perizia stabile. In questo. caso, verrà nominato un perito giudiziario, e non appena note le conclusioni di tali perito, lo Stato, previo deposito dell'importo indicato, potrà entrare immediato possesso dell'Azienda. E poichè è probabile che le Terme Magnaghi noti s'acquietino di fronte alla perizia governativa, si può senz'altro ritenere che anche per quest'anno esse saranno esercite privatamente e che l'auspicata unificazione degli stabilimenti balneari di Salso non potrà verificarsi che col prossimo anno."  Su commissione della società Dalla Rosa Corazza, Giulio Bernardini e Ugo Giusti studiarono un piano di rinnovo degli edifici termali a Salsomaggiore e la costruzione di un nuovo stabilimento di prima classe. Alla fine il finanziamento demaniale fu indirizzato solo alla costruzione di un unico edificio termale. Sei imprese parteciparono all'asta, la Fonio e Lucchesi furono le vincitrici, dalla trasformazione dello stabilimento Vecchio nasce il Berzieri. Si iniziò con la costruzione di un corpo laterale, i lavori partirono il 3 febbraio 1914 e ai primi di ottobre 1915 fu visitato dall'On. Berenini. In seguito furono costruite l’ala sinistra e il corpo di congiunzione trasversale. Il 25 gennaio 1917 si svolge la gara d'appalto per lo scavo, muratura e fondazione della facciata. Il 1918 fu un anno pieno di difficoltà, Bernardini si ritira, Giusti ridisegna la facciata, lo scalone d’accesso e la fontana non vennero realizzati. Per la facciata e per gli interni si richiese l’intervento delle fornaci Chini, e Galileo Chini fece le decorazioni pittoriche interne. Dalla Gazzetta di Parma del 26 giugno 1919 "Salsomaggiore ha assunto già — e siamo all’inizio della stagione — l'aspetto: di grande stazione balneare. Si prevede per quest'anno un concorso di bagnanti ‘ai raggiunto fino ad ora. L'azienda termale di Stato ha aperto al pubblico da qualche giorno la nuova ala del grandioso e magnifico Stabilimento «Lorenzo Bersieri» nella quale trovasi un modernissimo impianto pier «polverizzarioni a secco». che è l’ultima parola in fatto di cure similari sia pier l'eleganza e prorietà dell'ambiente come per la razionale applicazione del principio di cura" Lo stabilimento fu dedicato al medico Lorenzo Berzieri e inaugurato il 27 Maggio 1923.
Descrizione fatta da Guido Tirelli nel 1924 "Il grandioso edificio si compone di tre corpi di fabbrica doppi che penetrano in profondità per ben settanta metri, collegati alle estremità anteriori da un corpo frontale di oltre ottanta metri di lunghezza. Quest'ultimo è costituito di tre parti aventi le mezzarie in corrispondenza degli assi dei corpi di fabbrica. La facciata è monumentale: alle dimensioni grandiose si sposa una dovizia di decorazione strutturale ed applicata fatta di materiali nobilissimi; travertino, marmi variegati, grès ceramici policromi a gran fuoco, con tal gamma di colori e tale ricchezza di partiti decorativi da ammaliare.
La geniale applicazione della policromia su così ampia estensione di pareti trae l'ispirazione da monumenti o, meglio, da stili orientali e rammenta il fastoso bizantino, il cui spirito decorativo è di vaghezza insuperata. L'architetto ha data una personale espressione alle maniere proprie di stili d'oriente, e mentre la massa, l'ossatura, la inquadratura architettonica, le sagome derivano dallo stile italiano classico, le ornamentazioni, i particolari decorativi si ispirano, con bella libertà d’invenzione e con ammirevole fantasia al bizantino, all’assiro, all'indiano, sì che una rara gaiezza promana dalle mura doviziose de' più scintillanti colori e dei barbagli dell'oro puro che fanno rassomigliare il superbo edificio ad un immenso gioiello. Nella parte centrale, la di cui imponenza deriva oltre che dalle dimensioni, dal singolare motivo archi tettonico del grande triplice fornice d'ingresso assiale, fiancheggiato da due alte torri, è raccolta volutamente la maggiore ricchezza di elementi architettonici e decorativi.
Colonne di travertino a pieno aggetto su ornati plinti, coronate da ,ampli pulvini intagliati, scolpiti e in. crostati di grès ceramici, sorreggono una pensilina di grande aggetto rivestita di marmi policromi inquadrati da membrature di travertino in riquadri e lacunari che si fregi ano di bronzi.
Al di sopra della pensilina è un vasto campo di mosaico delimitato ai lati da due grandi chimere policrome, di ispirazione assira; nel campo è la dicitura «Thermae». Magnifico, severo, partito nel quale culmina l'arte decorativa che illumina di splendore tutta la fabbrica.
Le torri laterali all 'ingresso si elevano a fastigio e terminano con una trabeazione solenne, ricchissima di modanature, sagome, intagli inquadranti le decorazioni di grès incastonate come gemme, e concludenti nel fregio ampie patere variegate, cinte da decorazioni armillari, che ricordano pietre rare.
Le lesene cbe ornano gli spigoli delle torri, sono della più ricca e fantasiosa forma. I corpi laterali, pur essendo sensibilmente più bassi, si impongono per la grandiosità del partito delle trifore e per la stessa ornamentazione preziosa. Nell'interno del corpo frontale sono amplissimi atri, vestiboli, sale; lo scalone duplice a tenaglia in una sola grande hall; da velari di ferro battuto scende copiosa luce ad avvivare i marmi preziosi, gli stucchi, i grès, le decorazioni pittoriche di pieno colore, ricche di ori, che ornano gli ambienti cospicui.
La fantasia dell'artista ha compiuto miracoli di gusto, di invenzione, e la bella nota personale si manifesta dovunque, nella grande come nella piccola cosa, nella proporzione delle linee come nella sagoma del particolare; onde dall'insieme dell'opera promana una estetica signorile, nobile e pur festosa, ispiratrice di speranza dispensatrice di lirtezza; piacevole sotto tutte le luci, incantevole nel sole del tramonto che la cospicua massa incendia come rogo d'oro in cui scintillano bagliori delle gemme più preziose"
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Appena entrati ci si trova in un vasto vestibolo, o salone centrale, diviso in tre parti: una centrale, che ha il soffitto più alto, tutto ornato a stucchi e a disegni dello stesso Architetto Giusti, e due laterali, dove sono collocati a sinistra un bar a destra l’orchestrina che svolgeva quotidianamente musica classica e operistica. La parte centrale del Salone ha in fondo, uno scalone grandioso a due rampe laterali, che si riflettono in due grandiose specchiere e che vanno a congiungersi in un piano unico, da cui si giunge ai camerini da bagno delle ali estreme e del tronco centrale.
Le balaustre sono in botticino, gli scalini in marmo. Un loggiato con balaustre di marmo, gira intorno alla parte centrale del Salone d'ingresso. Il salone è veramente stupendo: le pareti hanno rivestimenti di svariati marmi policromi. La luce viene dalle vetrate d'ingresso, dall'alto da lucernai in ferro battuto costruiti su disegni del Giusti dalla ditta Veronesi di Milano.
Sulla parte interna della facciata sopra le porte d’ingresso il pittore Giuseppe Moroni ha dipinto nel 1923 in un trittico una bella allegoria. Il trittico è dipinto a fresco, con una tonalità adatta alla colorazione delle pareti. La parte centrale è occupata da una ragazza che si immagina uscita dal bagno, nell’atto di coprire la sua nudità con un manto di leggerissimi veli a trasparenza.
Ai lati, un corteo di fanciulle e fanciulli in graziosi atteggiamenti. Le prime porgono alla fanciulla le ricche vesti di stoffe preziose, le anfore, i vasi che contengono profumi, i cosmetici, le creme, i cofanetti, gli scrigni, che chiudono i gioielli; tutto servirà al suo abbigliamento.
Altre ancelle più distanti recano in dono uccelli dai colori meravigliosi, frutti succosi, fiori delicati. A sinistra una fanciulla conduce due gazzelle, a destra un’altra fanciulla con due leopardi al guinzaglio. Ai piedi della figura centrale, ai lati di un gradino, su due zoccoli due tartarughe. Il pittore ha voluto con questa allegoria, uscire dalla convenzionale scena della fanciulla al bagno, gli animali feroci sono vinti e domati dalla bellezza della ragazza. Il pittore ha cercato di armonizzare e fondere in bella armonia gli elementi pittorici, e gli elementi decorativi che hanno ispirato la grandiosa architettura della sala.
Accanto all'architetto Giusti, vi era il pittore Galileo Chini a cui si devono non soltanto i due pannelli decorativi che sovrastano la rampa dello scalone, ma tutta quanta la decorazione delle moltissime sale e saloni di tutto l'edificio. Sono evidenti le sue simpatie orientali nello stile e nel colore. I salotti d’attesa del primo piano, invitano al sogno con decorazioni di motivi floreali, che danno a prima vista, un impressione vaporosa e primaverile. I due pannelli del grande scalone sono composti con elementi decorativi: intrecci di rami su cui posano uccelli esotici dai mille colori, figure femminili le cui nudità splendono tra veli.
La bellezza dei pannelli stà nell’armonia con cui sono fusi vari elementi decorativi. Dal salone centrale si entra in un vasto vestibolo con stipiti in marmo di botticino e zoccolo in marmo grigio di Verona. Da questo salone si passa alle tre ali dello stabilimento occupato dai camerini da bagno, molto semplici e di estrema eleganza. Le pareti sono coperte di mattonelle in ceramica bianca, fornite dalla ditta Richard-Ginori. Le vasche sono in porcellana della Società Materiali di Vado Ligure.
Dallo scalone che sale dal salone d'ingresso, si arriva ai camerini del primo piano che occupano tre ali, una centrale, e due laterali, in corrispondenza di quelle al piano terreno. In questo Stabilimento ci sono reparti destinati esclusivamente ai fanghi. I fanghi sono cure che provocano un forte aumento di calore, quindi sono state predisposte camere di riposo, ampie, luminose, riscaldate a temperatura graduale, nelle quali si possono compiere le necessarie reazioni uscendo solo quando l’organismo ha ripreso la temperatura normale non più soggetto agli sbalzi di temperatura con l’esterno. La caratteristica principale dei saloni per le polverizzazioni è quella di essere provvisti di impianti di rifregeramento e di areazione, i quali permettono di rinnovare continuamente l’atmosfera mantenendola ad una temperatura costante.
Vi sono inoltre reparti per le irrigazioni vaginali, uretrali e vescicali. In ogni piano vi sono sale per il pronto soccorso, per i casi di urgenza. Vi sono inoltre gabinetti per medici interni e per la visita dei malati. All'interno dello Stabilimento vi è un bar veramente splendido e confortevole adatto a raccogliere un pubblico aristocratico e signorile. Il vasto salone d'entrata è diventato il più fantastico e suggestivo ritrovo di Salsomaggiore, resta aperto anche la sera, sfarzosamente illuminato fino a tarda ora, sia per la esecuzione di grandi concerti, sia per le serate danzanti.
I concerti orchestrali sono affidati alla direzione del Maestro Gino Gandolfi e la loro esecuzione è affidata ad un orchestra composta da oltre quaranta professori. I dancing e le serate danzanti si svolgono regolarmente all’interno del Berzieri. Il servizio di questo bar è affidata al Signor Delfo Nelva. Il servizio per bontà, per comfort è di primissimo ordine.  
Nel salone principale con sala caffè e pasticceria furono tenuti ricevimenti: cerimonie, danze, concerti e in occasioni solenni e particolari festività veniva chiamato dall'azienda il personale. Dal loggiato ricoperto da un drappo di velluto rosso si poteva vedere spesse volte la Regina Madre. Ospiti illustri furono la Duchessa Laetitia, il Duca degli Abruzzi, il Duca di Bergamo, S.M. Alfonso di Spagna, Principi stranieri, Marajah, Ministri, personalità civili e militari.

Il Gazzettino di Salsomaggiore - 30 maggio 1923 - La cerimonia inaugurale 
Veramente solenne, per concorso di Autorità, di pubblico, da ogni parte della provincia è stata la inaugurazione del grandioso Stabilimento «Lorenzo Berzieri», opera che conclude un'epoca, e un’altra ne apre fervida di luminosi auspici. La città era tutta una festa di colori: le bandiere, i drappi tricolori ornavano ogni cosa, ogni finestra. Già fin dal mattino una insolita aria di festività dava alla nostra cittadina una gaiezza insolita. Enorme il movimento degli automobili. Alle ore nove la banda presidenziale di Piacenza compie un primo giro recandosi alla stazione per ricevere le squadre della Milizia Nazionale che arriveranno con treni speciali da Borgo S. Donnino, ove si è raccolta la coorte agli ordini del Senior Remo Ranieri. La Milizia era stata prima passata in rivista dal Console Generale Magg. Terruzzi. Poco dopo le dà il cambio la, Banda Cittadina, e la Banda Presidiaria giunge sul Piazzale dello Stabilimento ove già cordoni di Carabinieri e di guardie hanno sbarrato gli accessi. Giungono intanto numerosissimi gli invitati che si vengono disponendo ai lati della grande tribuna destinata alle autorità. Due squadre di fanciulli e fanciulle delle nostre scuole, i maschietti in costume di «Balilla» le bambine con giubba celeste e vestina azzurra, con le bandiere, sfilano in bell'ordine e si dispongono da vanti alla tribuna per gli oratori costituendo due ali all'ingresso. Sono guidate dai Maestri Verderi e Mazzoni, dalle Maestre. Dassenno e Rossi e dal Direttore Aliani. Danno alla cerimonia una simpaticissima nota di festività. Alle ore 10 uno squillo dà l'attenti.
Le Autorità e gli intervenuti - Al suono della marcia reale cominciano ad arrivare le autorità, fra cui notiamo S. E. Lissia, l'on. Farinacci, il Gen. Terruzzi il Prefetto Comm. Pugliese, col cav. Amati, il Generale Lodomez, il gen. Galata Comandante la Divisione di Piacenza, il Vescovo di Piacenza, Dabbusi comandante la Legione Carroccio di Milano, il Sindaco di Parma, Comm. Passerini col Segretario generale del Comune avv. Ghidoni e l'Assessore ing. Celli, il Console Sacerdoti con l'ufficiale addetto alla Legione Sig. Ghiringhelli, il cav. Podestà il cav. uff. avv. Luigi Passerini, l'ing. cav. Colla, il cav. uff. prof. Grjziotti, e il Generale Nullo per la Commissione Reale della Provincia, l'on Prof.Cardani per l'Università di Parma, il cav. Magnani per la locale Corte d'Appello, il marchese comm. Cusani per la Federazione Comuni fascisti, Aimi Patbini e Fossa per la Federazione Sindacale, Stefanini e Gandolfi per la Federazione Fascista, il vice Questore di Parma cav. Menna, il Vice Prefetto di Borgo S. Donnino, cav. Corinaldi, prof. Mancini per l'Istituto di Belle Arti, il Comm. Ruata per l'Enit, il procuratore del. Re cav. Brezzi, il Presidente del Tribunale cav. Lugli, il maggiore Battaglia dei RR. CC., il Segretario politico del fascio di Parma il Comm. Gabbi, il prof. Gambara, il Prof. Guastalla, l'avv. Ferrari, per il Sanatorium, l'avv. Cocconi Presidente della Congregazione di Carità detta di San Filippo Neri, il cav. Stanzani, il giudice Aldi, il Sindaco di Borgo, Trombara, il Sindaco di Pellegrino dott. Bassi, il Sindaco di Fontevivo, Plancher, il col. Regazzi, l'Intendente di Finanza cav. Torelli, ing. Corini, il prof. Ghelfi, l'avv. Aguzzoli, il prof. Pariset, il rag. Galvani commmissario prefettzio di San Secondo, il prof. Devoto, il commissario per il Consorzio Granario di Parma, cav. Rossi, il prof. Chèrie Lignère, til cav. Amoretti, il comm. Rebucci il comm. Raita, l'avv. Scaffardi, il cav. Soaa, il cap. Bertini; sindaco di Varano, l'inge Stazzi del Genio Civile di, Reggio Emilia, il cav. uff. dott. Oliari, l’ing. Orefici di Cremona, il prof. Musini, il cav. Frosini, il prof. Lasagna,il dott. Tommasinelli, il Sig. Corazza il dott. Bavagnoli, il prof. Gardenghi, il cav. uff. Balestrazzi e Maspero pei Mutilati. Sono pure presentii per la Società delle R. Terme il Comm. Olinto Della Lucia, il fratello suo Emilio, il Comm. Marangoni, il Cav. Moreschi, il Magg. Ing. Velltnri, il Rag. Piccoli, il Prof. Nicci e l'avv. Ciolfi, legale della società e il presidente comm. Raita.
La benedizione - Prendono posto sul palco per gli oratori il Vescovo di Piacenza, Mons. Menzani, circondato dal clero, che impartisce la solenne benedizione. Alcune battute della Marcia Reale chiudono la cerimonia religiosa e si iniziano i discorsi.
I discorsi - Il primo a parlare è il Sindaco Giorgetti, il quale pronuncia seguente discorso: Eccellenze, Signore, Signori, E' mio grato dovere quello di porgere ai Rappresentante del Governo, alle Autorità d'ogni ordine e grado, agli Ospiti tutti il saluto di Salsomaggiore che esprime una grande letizia. Il mio ufficio assume tanto più precisamente la solennità del dovere in quanto io ho l'onore di rappresentare qui al Capo illustre del Governo Fascista, al quale va, il mio pensiero pieno di riverenza e di gratitudine. Al mio invito egli si è compiaciuto di telegrafarmi: «Impegni di Governo mi impongono di tornare a Roma appena consumato con i miei compagni Mutilati il rancio di Guerra sulle propaggini del San Michele. Sono perciò certamente dolente di non poter assistere alla inaugurazione delle Terme. A Voi capo di una amministrazione Comunale schiettamente Fascista, affido incarico di rappresentarmi e di esprimere il mio augurio per il sempre maggiore incremento delle terme e per la prosperità di codesta nobilissima regione, prima nel lavoro, nella fede, nella disciplina. Spero di poter fra non molto, ripetervi a voce questi mici sinceri sentimenti.
Mussolini - L'On. Mussolini, il Duce magnifico della rinascita nazionale, ha voluto associare l'augurio per le sorti di questa Stazione termale con quello per la prosperità della regione, prima nel lavoro, nella fede, nella disciplina. Noi tutti gli siamo profondamente grati di ciò. Dal Suo pensiero amiamo trarre l'auspicio di una comunanza di destino fra la terra che rinnova colla salute la energia del lavoro, e la regione che il lavoro esalta nella disciplina intesa come espressione di fede nazionale. Io ricordo, o Signori, che oggi si compie una tappa lunga ed ardua nel cammino di Salsomaggiore, e si compie col raggiungimento di una meta che va oltre il più orgoglioso dei sogni. Queste Terme che resteranno nei secoli a congiungere coll'auspicato trionfale avvenire d’Italia l'insegnamento di Roma, e nelle quali è nobilmente espresso un insigne concepimento d' Arte, si levano ad affermare che Salsomaggiore ha superbamente vinta la prova per cui è premio uno dei prossimi posti nella gara delle stazioni termali del mondo, ad affermare altresì che l'Italia può, sia pure nel periodo dei più estenuanti travagli, creare le opere della bellezza immortale, i monumenti degni della sua civiltà millenaria. Non soltanto la parola di S. E. il Presidente del Consiglio ha espresso in questi giorni il plauso. e l'augurio per l'odierna festività: parole auguste, parole memori ed alte ci sono pervenute da ogni parte del Paese. La Reggia, il Governo, il Parlamento, le Autorità della scienza hanno dato un pensiero a questa cerimonia, l'hanno valorizzata come espressione di un interesse nazionale. Noi abbiamo tutti la coscienza di fatta verità elementare. Salsomaggiore è patrimonio d'Italia, queste magnifiche terme sono le l'enne d'Italia poiché stanno ad esprimere qui, per la loro origine, una provvidenza della nazione. Potrei dire che nel pensiero di chi promosse l'opera insigne, nella parola, stessa del Ministro che ne propugnò la creazione in parlamento, c'era una visione oltre varcante i confini della Patria. Queste debbono essere, Eccellenza, Signori, le Terme' della Umanità che dolora, il tempio dato nel nome d'Italia alta Dea Salute che è bene dell'umanità che dolora, il tempio dato in nome d’Italia dalla Dea Salute che è bene dell’umanità universa. Ed è per siffatto ordine di convincimenti, Eccellenza Lissia, che io mi onoro ricordare al Governo qui da Voi rappresentato degnamente, il proposito del Comune di custodire, e difendere in armonia d'intenti e d'opera, il patrimonio termale di Salsomaggiore che appartiene bensì alla patria, ma che è pur vanto e fortuna di questa terra. I nostri occhi cui si manifesta la originale bellezza del Monumento dedicato alla benemerenza di un modesto ma grande studioso, ci danno la gioia d'una rivelazione d'arte, così come ci rappresentano il possente segno di Una conquista d'utilità e di decoro nazionale. Io interpreto il sentimento di tutti i presenti affermando la riconoscenza e l'ammirazione per coloro che contribuirono con la fede, l'ingegno, la volontà, il magistero dell'arte a che Salsomaggiore potesse additare al mondo le proprie terme come segno del suo trionfale avvenire. L'illustre Professore Devoto che ha consentito a questa cerimonia" l'onore della Sua chiara eloquenza, dirà una degna orazione di battesimo. Io non posso conchiuder meglio la modesta parola piena di auspici, se non con un triplice evviva. che accomuni le anime in una certezza di gloriosi destini per la nostra Patria.
Viva il Re. Viva l'Italia. Viva Benito Mussolini.

La Gazzetta di Parma 28 maggio 1923 - I festeggiamenti di Salso sono cominciati sabato 26 con concorsi bandistici, spettacoli teatrali della compagnia di operette Angelini Lisses composta di ottimi elementi. Causa il tempo piovoso non poterono svolgersi le corse di bicicletta e di motociclette per cui erano stati chiamati corridori di grido. Tutto il paese pavesato a festa con tanti rami di alloro, bandiere e drappi tricolori, archi di trionfo, presentava alla sera una sfarzosa illuminazione. Si era sperato molto nell’intervento di S.M. il RE e di S. e: l’Onorevole Mussolini, ma diversi motivi impedirono che il Sovrano e il Presidente del consiglio onorassero Salso della Loro presenza. Alle dieci arriva comandata dal Console Ranieri la legione di Borgo S.D. composta da circa mille camicie nere e va a disporsi a semicerchio nel piazzale prospicente allo stabilimento Berzieri trattenendo l’enorme folla che si stipa nelle adiacenze. Nello spazio tenuto sgombro sorge un palco adorno di velluto cremisi e di bandiere e più presso allo Stabilimento è disposto l’altare. Al suono della marcia Reale cominciano ad arrivare le autorità, fra cui notiamo S.E. Lissia, il Gen. Teruzzi, il Prefetto Comm. Pugliese, il capo di gabinetto cav. Amati, il generale Lodomez, il generale Galata Comandante la Divisione di Piacenza, il Vescovo di Piacenza, Dabbusi comandante la Legione Carroccio di Milano, il Sindaco di Parma Comm. Passerini col Segretario generale del Comune avv. Ghidoni e l’Assessore ing. Celli, il Console Sacerdoti con l’ufficiale addetto alla Legione Sig. Ghiringhelli, il ca. Podestà il cav. Uff. avv. Luigi Passerini, l’ing. Cav. Colla, il cav. Uff. prof.Griziotti, Colla, il Generale Nullo per la Commissione Reale della Provincia, l’On. Prof. Cardani per l’Università di Parma, il cav. Magnani per la locale Corte d’Appello, il Marchese comm. Cusani per la Federazione Comuni Fascisti, Aimi, Pattini e Fossa per la federazione Sindacale, Stefanini e Gandolfi per la Federazione Fascista, il vice Questore di Parma cav. Menna, il Vice Prefetto di Borgo S. Donnino, cav. Corinaldi, il prof. Mancini per l’Istituto di Belle Arti, il Comm. Ruata Enit, il prof. Curatore de Re cav. Brezzi, il Presidente del Tribunale cav. Lugli.

1914 Manifesto riscatto Stato concessioni minerarie

1916 Gli stabilimenti balneari di Salsomaggiore costruiti dallo stato

1951 Contratto Collettivo Operai Terme Demaniali

Il Ministro delle Finanze con un Regio Decreto il 18 aprile 1934 riprende la gestione diretta del patrimonio termale, dichiarando decaduta la concessione alla Società Anonima Regie Terme di Salsomaggiore di cui era amministratore Olindo Della Lucia al suo posto fu nominato gestore governativo Canuto Rizzati.

Tratto da
Gazzetta di Parma 8 maggio 1914 - Gazzetta di Parma 6 giugno 1914 - Gazzetta di Parma del 26 giugno 1919 
"Fonte archiviogazzettadiparma.medialibrary.it / Biblioteca Civica del Comune di Parma in collaborazione con Editrice Gazzetta di Parma"

Salsomaggiore 1° centenario delle cure 1839-1939
Salsomaggiore" nuova guida Mava 1937
Salsomaggiore Termale - N. 2, febbraio 1924
Guida turistica e balneare Salsomaggiore e Tabiano 1927

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