La chiesa fu ultimata nel maggio del 1958, il primo Parroco fu Don Artemio Raimondi.
Lettera che don Artemio, diffuse ai fedeli della parrocchia di Santa Maria Assunta, nell'agosto del 1958. 
"Parliamo un po' della nostra chiesa, lasciando però da parte tutte le questioni sulla posizione più o meno felice ormai è stata costruita e credo non sia possibile trasportarla a forza di braccia .... a meno che non salti fuori qualche macchina di nuova invenzione!
L'importante e che ci sia la chiesa! E questa, grazie a Dio, ce l'abbiamo- Se vi interessa conoscere un po' la storia vi dirò che da circa una decina di anni essa era in progetto, ma soltanto lo scorso anno, e dopo aver superato molte difficoltà, fu possibile realizzarla: essa e stata costruita con un contributo dello Stato, in base alla legge Aldisio per le nuove chiese; il terreno e stato acquistato dalla Curia di Fidenza che, pur di vedere completata l'opera, almeno nelle parti essenziali, si e caricata di un debito non indifferente, di diversi milioni.
Ora la chiesa ... e affidata a noi: alla cura, alla comprensione ed alla generosità dei fedeli, i quali devono essere persuasi che la chiesa e stata costruita a loro vantaggio, perché sia loro reso molto facile I 'adempimento dei doveri religiosi e molto più assidua I 'assistenza spirituale.
Vedremo in seguito il da farsi; intanto amiamola così come è, anche se ancora non e completa ed affrettiamo, col desiderio, il momento in cui potremo contemplarla finita.
Penso che dovrà essere bella: è il parere non soltanto mio, ma anche di varie persone che in questi pochi mesi l'hanno visitata. E noi faremo di tutto perché la casa del Signore sia dawero degna di Lui.
Sono con voi soltanto da pochi mesi e non vi conosco ancora; mentre scrivo però vi ho tutti presenti: voi di Scacciapensieri, voi di Case Zalaffi, voi del quartiere Villini e voi di via Monte Grappa e dell'INA Case. Vi sento vicini ed uniti a me come membri di un 'unica famiglia: la nuova famiglia parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Lasciate che vi ripeta quanto dissi nel giorno della mia venuta tra voi: dobbiamo considerare la parrocchia come una famiglia, più grande di quella in cui viviamo attualmente e, per questo, ancora più bella e più capace di influire su di noi, sulla nostra personalità, sui nostro carattere.
Guardiamo fuori di casa nostra: attraverso le finestre vedremo altre persone come noi, creature di Dio; attraverso la porta potremo uscire di casa ed incontrarci con loro per realizzare l'unione dei cuori e delle menti, condizione indispensabile per una più onesta e tranquilla convivenza civile.
Noi non siamo degli isolati: siamo fatti per vivere insieme nella società civile (ed ecco i paesi e le nostre città) e nella società religiosa (ed ecco la parrocchia). La chiesa è il centro di attrazione di questa unione religiosa: stringiamoci quindi intorno alla nostra chiesa, sforzandoci di realizzare la nostra nuova famiglia parrocchiale, come già hanno fatto tante altre parrocchie.
La nostra e appena nata, è vero, ma, se vorremo, potremo bruciare le tappe ed arrivare rapidamente la dove altri sano giunti dopo un lungo e faticoso cammino.
Visitiamo la Madonna nella sua nuova chiesa (scommetto che tanti parrocchiani non l'hanno ancora vista!!!), invochiamo la Sua protezione: la Madonna sarà la nostra vvocata pietosa e premurosa
". 

 

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