22 settembre 1926 - Gazzettino di Salsomaggiore - "L’inaugurazione del Monumento ai Caduti a Bargone22 settembre 1926 - Gazzettino di Salsomaggiore - L’inaugurazione del Monumento ai Caduti a Bargone - Fu un tripudio di bandiere nazionali sparse su per le pendici dei colli che fanno corona, da una lato, a Salso in questa frazione, si è inaugurato domenica, un ricordo marmoreo ai fratelli Caduti nella grande guerra ed è stata una gentile, bene indovinata cerimonia, alla quale hanno aderito le popolazioni di tutte le colline della ridente zona miracolosa, non solo per la bellezza del panorama ma per il bene che le sue acque medicamentose che ovunque abbondano, donano ai sofferenti. Terre doppiamente benedette tra il verde della campania meravigliosa combinato ai colori nazionali che da ogni parte occhieggiavano, si intralciavano le note dei nostri inni più cari suonati dalla banda musicale della colonna agricola di Scipione degli orfani di guerra, Colonia destinata a dare gli elementi per la banda musicale di Salsomaggiore. Nel centro della frazione l'architetto Renzo Beretta di Milano, ha eretto alla cima di una scalinata, su di un rialzo contornato da piante, un monumento sobrio, alto sei metri monumento che tutti quelli del luogo possono vedere per ricordare ad ogni ora, con ogni amore, con ogni ardore il sacrificio sublime che i loro cari hanno fatto per la Patria, e che per conservare ai superstiti il prezioso dono della Libertà. Di rimpetto, su di un fianco di una cappelletta votiva, è stata apposta una lapide che ricorda il sacrificio fatto da un martire fascista per ricordare ad ogni ora con ogni passione, con ogni ardore, l'entusiasmo col quale venne gettata la vita da molti generosi che si sacrificarono perché vogliono che i sacrificio dei Caduti per la Patria non andasse perduto; la lapide a Livio Rossini. Nell'ardente pomeriggio tutto sole e tutto splendore, venne telefonato alla casa del Cavaliere Italo Campanini, dove erano stati riuniti, con squisita gentilezza e signorilità veramente cordiale il commissario prefettizio del comune di Salsomaggiore generale Saporiti, il segretario Cavalier sacchi, ed il commissario per la Polizia Comunale Cavalier Giberti, con pochi altri amici, i quali discesero ove si riuniva il corteo, per muovere tutti per le scoscese stradette della frazione, fino alla chiesa parrocchiale. Di vera suggestione era il lunghissimo corteo che si snodava per le stradette di montagna, salendo scendendo, girando attorno, sempre con l’antico e storico Castello al sommo imbandierato pur esso con i colori nazionali, che ricordava i tempi quando era rifugio dei signori Piacentini o parmensi, che si succedevano nel dominare e perpetuare lunghissime lotte.

Monumento Caduti BargoneL'antico Castello, ornato dal nostro Benedetto tricolore si univa nel Giubileo comune a glorificare i nostri martiri. Giunto il corteo dinanzi alla chiesa parrocchiale si ebbe la gradita sorpresa di trovare la vetusta chiesetta, rinfrescata ed abbellita parata a lutto, ma recante il Tricolore ovunque: attorno al catafalco eretto nel mezzo, e fino a torno all'altare Maggiore. Il parroco don Saini, celebrò la funzione di rito, per implorare pace eterna a chi morì per la Patria, poi ricomposto il corteo venne ripresa la salita del monte per raggiungere il luogo dove erano eretti il monumento e posta la lapide da inaugurare. Su apposito palco presero posto Il commissario prefettizio generale Saporiti, il dottor Tessoni per la federazione dei Combattenti col colonnello Regazzi ed il gagliardetto, Il cavalier Campanini con la sua signora, l'architetto Renzo Beretta autore del Monumento e la sua signora la signora Bassanini, la signora del giudice di Borgo San Donnino, avvocato Cavalier Azzolina, la signorina Campanini di Borgo San Donnino, e poi le madri e vedove di guerra, il Garibaldino ultimo superstite della gloriosa schiera di Borgo San Donnino Ramenzoni Donnino, Il cavalier Campanini, presidente degli Ospizi Civili di Borgo San Donnino, il sindaco di Borgo San Donnino dott. Censi con l'assessore Campanini, il direttore dell'Ospedale Civile dottor Musini con la sua famiglia, il segretario politico del fascio di Salsomaggiore Serventi, il consigliere della congregazione di Carità di Salsomaggiore signor Carini, il signor Faroldi, presidente della società dei Combattenti, il cavalier sacchi, il cavalier Giberti e molti e molti ancora. Sotto il palco si deposero le bandiere numerose e venute da ogni dove. Notate erano le fiamme Livio Rossini e Anacleto Cantarelli, il gagliardetto della famiglia dei Caduti, delle madri e vedove, eccetera. Caduto il drappo che copriva il monumento, il parroco ne fece la consegna al commissario per il comune di Salsomaggiore al quale accettando tale preziosa consegna pronunciò un elevato e patriotico discorso e poi come lui esaltavano la virtù dei Caduti, Monsignor Don Graste e l'avvocato Conforti Ferruccio e più specialmente portò il saluto dei Combattenti al fascista Rossini, il dottor Tessoni. Ogni discorso denso di pensiero di gratitudine per i caduti di entusiastico amore per la Patria e di assentimento all'opera del nostro governo, fu applaudito con vero e vivo entusiasmo. Alla cerimonia assistirono un centuria della milizia agli ordini del Comandante signor Corazza, una drappello dei Carabinieri Reali, una rappresentanza delle guardie di Finanza, una rappresentanza dei vigili e pompieri del comune di Salsomaggiore Gonfalone della salamandra che attraversa la fiamma. Sua eccellenza arcivescovo Conforti aveva mandato la sua adesione perché impedito da altri impegni fuori città, ad intervenire. Chiusa la cerimonia mentre ancora le bande musicali facevano echeggiare le ultime note degli inni della Patria, agli ospiti vennero raccolti ancora nella villa del dottor Campanini e della sua gentile signora furono tutti di cordiale e gentilezza singolare.



21 settembre 1926 - Corriere Emiliano - La solenne inaugurazione a Bargone del Monumento ai Caduti e della lapide a Livio Rossini

Tratto da: Gazzettino di Salsomaggiore del 22 settembre 1926
Foto: Archivio Lupini

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