Pozzo N2, situato in piazza Cavallotti, originariamente scavato a mano con un diametro di 120 cm era profondo metri 57, aveva le pareti parzialmente rivestite in legname una portata di 50 ettolitri al giorno. Fu trivellato nel 1864 fino a 279 metri nel 1875 fu dato in consegna alla ditta Dalla Rosa allora concessionaria dei Regi Stabilimenti Termali. Siccome la perforazione artesiana non era rivestita con tubi in ferro ebbe un parziale franamento, che rese necessario nel 1898 la riperforazione del pozzo. Si raggiunse la profondità di metri 717 profondità mai raggiunta in Italia in quel periodo e il pozzo fu armato con tubi da 5 pollici fino a 500 metri e con tubi da 3 pollici dai 500 ai 717 metri. Appena perforato il pozzo diede nelle 24 ore oltre 300 ettolitri di acqua a 14° Baumè ad una temperatura di 16°. Dopo un anno il getto andò diminuendo fino a esaurirsi del tutto, il pozzo fu abbandonato. Nel 1913 aumentando il bisogno di acqua salsojodica vi venne applicata una pompa a gas compresso ottenendo un’erogazione di 110 ettolitri d’acqua all’ora. La società Dalla Rosa, Corazza commissionò all'architetto Giuseppe Pantaleone Boni, gia progettista dell'albergo Regina, la realizzazione di un basamento e una gabbia in ferro battuto che furono realizzati nel 1912. Il progettista si ispirò agli stessi motivi fitomorfici dei ferri dell'albergo. Probabilmente i ferri battuti furono realizzati dall'officina di Antonio Veronesi.
Tratto da Da Guida Balneare di Salsomaggiore e Tabiano 1927
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