Gazzetta di Parma del 29 giugno 1918  - "Una sezione dell’Associazione fra mutilati - Salsomaggiore - Si è in questi giorni costituita fra noi la sotto Sezione dell'Associazione nazionale fra mutilati ed invalidi di guerra. Numerosi gli intervenuti ed ad onor del vero ben può dirsi che nessun mutilato od invalido di guerra salsese non sia socio. La riunione era presieduta da quella instancabile persona che è il segretario della Sezione Parmense sig. Eugenio Lombardelli. A presidente venne eletto il soldato Simoncini Celso, invalido di guerra ed a consigliere il cap. magg. Ticchi Ernesto, il serg. Tanzi Gerardo, il cap.le Parmigiani Pietro, il sold. Verderi Pietro; il primo mutilato e gli altri invalidi di guerra. Alla sotto Sezione verrà quanto prima offerta la bandiera da parte di un Comitato di Donne Salsesi, che alla Patria hanno dato il più sacro dei loro affetti, e che provvede ora con ogni alacrità alla raccolta dei fondi. Oratore ufficiale della patriottica cerimonia sarà S. E. l'on Berenini, ministro della P. I. e deputato del collegio."

Gazzetta di Parma del 21 settembre 1918  - "Salsomaggiore, 20 settembre  - Oggi alle ore 18 nel teatro Ferrario si è solennemente inaugurato con l'intervento di S. E. l'on. Berenini, ministro della Istruzione a deputato dal Collegio, la Bandiera che   dipinta dal prof. Marini — un Comitato di gentili signore ha offerto alla Sezione locale dei Mutilati di guerra, Intervennero S.E. l'on. Girardini, alto Commissario dei profughi, qui in cura, il Prefetto della Provincia comm. Cotta, e tutte le Autorità civili e militari e molti mutilati e vedove di guerra. Parlarono prima il Sindaco cav. Parolini, che portò il saluto del Comune ai gloriosi Mutilati, a S. E. Berenini e all'on. Girardini, deputato di Udine, fatto segno di una grande dimostrazione. Poi la signorina Bice Buistrocchi madrina della Bandiera, con nobilissime parole consegnò ai Mutilati la Bandiera. Per la Sezione locale parlò il mutilato Simoncini. Indi il mutilato rag. Brunnazi, Presidente dell’Associazione di Parma, pronunciò un forte discorso, riscuotendo grandi applausi. Insistentemente pregato S. E. l'on. Girardini, parlò a nome dei profughi, che disse, sono i mutilati degli affetti; e sollevando grande entasiasmo affermò che i profughi son disposti a soffrire ancora, fino alla vittoria. Il discorso del Ministro S. E. l'on Berenini, salutato da grandi applausi, pronunciò un acclamato discorso, riscuotendo interminabili applausi, Egli, in nome suo e a nome del Governo, mandò un saluto augurale alla Bandiera donata ai Mutilati dalle donne di Salso, dichiarandosi certo che essa li raccoglierà nelle civili battaglie del domani, per la difesa dei beni germinati dal sangue eroicamenta sparso, come già la Bandiera della Patria, li raccolse è li guidò ai cimenti ove essi, per la civiltà del mondo, fecero l'offerta della vita. Voi dice giovani ancora, siete già i veterani che videro e oprarono con fede, consapevole, e sentite tutta la grandezza dei vostri nuovi doveri. Voi siete i custodi del testamento dei morti, commesso alla nuova generazione per la quale son morti: sarà la vostra parola premio o rampogna; questo è il vostro diritto, questo è il vostro dovere, Nessuna iattanza è nè potrà essere in voi, perchè foste forti. La Patria vi è e vi sarà grata; nè la gratitudine sarà fatta di pietà, ma di giustizia. E voi tutti ancora, sarete il contributo delle energie che vi consentono le membra stroncata e rieducate al Iavoro; è lo darete con lo stesso ardore col quale andavate alla battaglia. Voi siete i mutilati, ma non siete gli invalidi di guerra, E qui l’oratore rievoca episodi di azione compiuta ancora in guerra da ciechi  e da mutilati per fortificare la fede dei combattenti. — Verrà — dico — la vittoria, e con la vittoria la pace: ma la pace non sarà tregua; sarà principio di nuove opere.  Nuovi doveri ci aspettano, per noi e per voi! Ma perchè questa pace venga, conviene che essa coincida con limite segnato dai fini che ci proponemmo entrando in guerra: arrestarci prima sarebbe tradimento.  Ogni esitazione, ogni trepidanza, ogni sosta, ogni dubbio agevolerebbe le vie insidiose che il nemico ad ogni sua sconfitta prepara. E tutti dobbiamo essere vigilanti: non il Governo soltanto, nè il Capo dell’esercito, ma tutti, soldati e cittadini; il Governo si sente in quest’ora, l'interprete sicuro dell'anima nazionale. — Io ricordo — e mi è grato il ricordo,— che da qui parlai alla vigilia della nostra guerra; e ancora gli animi erano pieni di trepidanza, ma già brillava la fede. Oggi parlo ai giovani che allora mi ascoltavano e mi applaudivano, e oggi sono i veterani della guerra. Siamo noi forse oggi alla vigilia della vittoria? Chiari segni ci confortano l’animo a crederlo, chè ovunque si combatta, e ovunque si vince ivi è oggi veramente battaglia e vittoria nostra e di tutti. Ma guai soffermarci nell’attesa della grande ora dei soldati. L'abnegazione dei cittadini e sopratutto la fede che ci unisce nella visione sicura di un domani che realizzi quel che parve un sogno che ormai si tocca: l'era auspicata di giustizia e di libertà per tutti i popoli oppressi. Chiuse con un vibrante saluto ai soldati che in ogni terra e in ogni mare  combattono per la stessa idea, con la medesima fede. Imponenti ovazioni salutano il Ministro alla chiusa del suo discorso. Alla fine si formò un corteo che recò due splendide corone del Fascio Femminile al monumento di Cesare Battisti e una ai Caduti di guerra di Salsomaggiore.

Gazzettino di Salsomaggiore del 21 settembre 1918 -  "Una bandiera dei mutilati  - Il Gazzettino di Salsomaggiore, nel suo numero di ieri, reca che la bandiera donata domenica scorsa, solennemente, dalle dame di quella cittadina alla Sezione locale dell’Associazione dei Mautilati, è opera del prof. Giuseppe Mancini del nostro Istituto di Belle Arti. E dice poi, che, sul drappo tricolore si ammira la magnifica opera del prof. Giuseppe Mancini, che ha dipinto sulla ricca bandiera un mutilato che mentre agita in alto il moncherino da cui gronda il sangue che lo investe, e con l’altro braccio brandisce una spada, si lancia nella mischia simboleggiata dalla fiamma che lo circonda."

 

La Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra (ANMIG) è nata a Milano il 29 Aprile 1917 quando ancora infuriava la Grande Guerra con lo scopo di assistere i molti mutilati e invalidi di quel terribile conflitto e di promuovere i valori di pace, libertà democrazia e solidarietà.

Tratto da:
Gazzetta di Parma del 29 giugno 1918 "Fonte archiviogazzettadiparma.medialibrary.it / Biblioteca Civica del Comune di Parma in collaborazione con Editrice Gazzetta di Parma"
Gazzetta di Parma del 21 settembre1918 "Fonte archiviogazzettadiparma.medialibrary.it / Biblioteca Civica del Comune di Parma in collaborazione con Editrice Gazzetta di Parma"
Gazzettino di Salsomaggiore del 21 settembre 1918

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