Chiesa di San VittoreLa chiesa di S. Vittore "Ecclesia de Corticella" risale al 1230 perchè già in quell’anno figura nell’elenco delle chiese fatto dal Vescovo Mons. Grazia. Dalle fondamenta risultava di una sola navata con abside rotonda e la torre in stile romanico. Il suo nome potrebbe derivare dal fatto che probabilmente in origine dipendeva dalla pieve di Cella. Nel 1230 fu citata nel Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma quale plebs Cortecellis. Secondo altre ipotesi, invece, la denominazione sarebbe dovuta al fatto che era compresa in una delle piccole corti in cui era all'epoca suddiviso il territorio. Nel 1299 la chiesa Sancti Victoris de Cortecellis fu menzionata nella Ratio Decimarum tra i luoghi di culto dipendenti direttamente dal Vescovo di Parma. Nel 1299 due canonici, Bonacato di San Donato e Ottobomo dei Rossi raccolsero le decime nella diocesi di Parma e fecero fare un elenco dai notai Lariolo dei Fiori e Venturino dei Pedrini.

Dall'elenco si può notare che la chiesa di San Vittore di Corticelle pagò le decime. «Excusavit Ecclesia Sancti Victoris de Corticellis, pro primo et secundo termino primi anni, die XXIIII martii». «Domnus Burghus Beneficiatus dictae ecclesiae die XXIII martii, proprimo et secundo termino primi anni sohrt libram unam solidos quinque, denarios octo.» «Nicolaus De Rubeis, beneficiatus dictae ecclesiae pro primo et secundo termino primi anni die XXIII martii soluit libram unam imperialem». Nell’anno 1354 il Vescovo di Parma fece fare una valutazione dei beni nel parmense, in questa pergamena si trova la cifra dovuta dalla Parrocchia di Corticelle San Vittore «Ecclesia Sancti Victoris de Corticellis Marchionum, libras duas, solidos XVIII denarios VII». Da un documento della Curia di Parma del XVII secolo, sono elencate le chiese che hanno diritto del fonte battesimale, e vi è anche Corticelle o San Vittore. Nel 1490 in un documento detto REGISTRUM VETUS, si nota l'indipendenza di Borgo San Donnino da Parma, tra le parrocchie che passarono a San Donnino ma ancora in elenco tra quelle soggette al Vescovado di Parma, c'era San Vittore. In un documento del 1494, contenente l’elenco di tutti i parroci delle parrocchie della diocesi vi è il nome di San Vittore.
In questo documento si capisce che la chiesa si stà legando definitivamente a Fidenza, il distacco divenne definitivo nel 1553. Dall'archivio Parrocchiale risalgono  alcuni documenti: «L’anno 1564, ai tredici di agosto, io Don Antonio Buzzi, Rettore e parroco della Chiesa di San Vittore, ho incominciato a scrivere per ordine del Rev.mo Vescovo di Parma e del Prevosto di Borgo San Donnino tutti coloro che intendono contrarre e unirsi in matrimonio. Laus Deo». Primo atto di matrimonio «Catelina, figlia di Benedetto Della Morsa e della Magdalena Cornina, fu maritata, et ditte le parole delle parti in presenza di me D. Antonio Buzio (o Buzzi) rector di San Vittore, et de Tognino Varano et del Sartor dei Cornini et fu data a Cristofero, figlio di Gabrino Baratta et della Caterina dei Pastori». Dal primo registro del censimento, risulta che nell’anno 1571 gli abitanti erano 471, nel 1670, la popolazione era diminuita causa la peste del 1630. Nel registro dei battezzati dello stesso anno della peste troviamo che molti furono battezzati in casa loro, «ob imminens mortis periculo»,  e a battezzare è l’ostetrica Caterina Rovannazzi succeduta ad altra ostetrica, forse morta di peste, che aveva già battezzato il mese prima, a nome «Magdalenna Bassa, obstetrica probata», mentre il parroco poi in chiesa sacras coerimonias adhibuit... A battezzare sono il parroco Orazio Amici, D. Antonio Maria Ghezzi di Banzola, poi il parroco di Contignaco, anche un certo Don Giuseppe Bottioni pro rectore, e infine il 3 maggio 1631 compare il nuovo parroco Benedetto Ferrari, il 7 ottobre del 1634 compare un tal Benedetto Masini, subito dopo un Pitero dei Poi, fino all'arrivo del parroco Don Antonio Ghezzi di Banzola. Nel 1636 la situazione era molto pericolosa anche a San Vittore «Al tempo in cui gli spagnoli invasero queste regioni di Parma e Piacenza nonchè i castelli, morì nella sua casa la Domenica Pergoli, ed il suo cadavere dovette esere sepolto nel prato vicino alla casa della stessa Domenica, poichè in quel tempo non si poteva recarsi alla chiesa senza pericolo di morte». Dai registri parrocchiali in data 7 ottobre del 1691, subito dopo la peste: «Laura De Baranis muore e il suo corpo sepultum fuit in coemetario tempore pestis benedictum a me Benedicto de Ferraris». Se fu benedetto un cimitero apposito, bisogna pensare che molte furono le vittime causate dalla della peste, che deve essere iniziata a metà giugno perchè è l'ultima parrocchiana morta Lucrezia della Gerra messa nell'elenco nel registro comune è datata10 di giugno del 1630. Nel 1700 la chiesa fu ampliata, venne usato il materiale del Castello dei Conti Sforza di Milano, distrutto dai Marchesi Pallavicini. Al piccolo coro semicircolare venne sostituito un coro rettangolare molto spazioso con due finestre laterali. Il vano centrale venne affiancato con due navate laterali con 4 altari. La facciata venne arricchita di pronao e le due colonne di granito di sostegno erano quelle che si trovavano all’ingresso del Castello, ora servono a decorare il monumento dei Caduti. Pure la torre venne alzata con 4 bifore. Alcuni fatti di cronaca nera, «il 29 gennaio del 1706, Stefano Pergoli di 58 anni per ferita inflittagli da colpo di fucile presso la sua casa prima dello spuntar del sole è morto quasi subito, quindi senza sacramenti... ex vulnere sclopi explosione inflicto...». Il 26 ottobre del 1710, Lorenzo Ruina di 73 anni muore cadendo in un dirupo, causa ferite procurate da una scure che portava al fianco. Nel 1730  Angelo Pastori di 22 anni, morì sul monte chiamato La Selva o Bosco del Marchese del Castello, perchè cadde sotto le ruote del carro trainato dai buoi. Il 12 ottobre del 1731 Maria Scaranti muore per essersi buttata da un fienile che si era incendiato. La pala dell'altare che rappresenta San Vittore è del 3 ottobre 1732, il pittore di Borgo San Donnino Giovan Battista Tagliasacchi, ricevette questa commissione dal parroco D. Giuseppe Giordani Calestani. Il 26 novembre dell’anno 1738, fu comperato un terreno di proprietà di Copelli Andrea per costruirvi una Maestà. Non si hanno notizie sulle campagne di S. Vittore, prima del 1880. Nel 1888 si fecero fondere 3 campane (La-Si-Do) per un importo di L. 2.313,20 dalla Ditta Luigi Boero di Genova. Due delle campane vennero distrutte durante la guerra. Quando era Parroco Don Luigi Masnini che ai primi del 1900 fece costruire una Cappella dedicata alla Madonna di Lourdes per ricordare i caduti di guerra in Libia. Fondò anche un complesso bandistico con 20 elementi diretti dal maestro Baracchi. Il 25 febbraio 1949 causa una frana la chiesa fu danneggiata e la canonica crollò. Le funzioni religiose continuarono fino  al 10 maggio del 1950, quando con decreto del Genio Civile di Parma venne chiusa per sempre.  Fino all’8 dicembre 1950, la Messa venne celebrata in una stanza e alla Domenica all’aperto: nel periodo delle vacanze, fu trasformata in Chiesa un’aula scolastica. Fra gli avvenimenti religiosi vi fu quello della Madonna Pellegrina avvenuta il 17 maggio 1950. Il 9 gennaio 1949, fece il suo ingresso nella parrocchia di S. Vittore Don Amilcare Daracchi. Il paese era privo di strade e di acqua, e la chiesa era diroccante. Per le strade furono i privati ad intervenire, per la chiesa e la canonica, asili, scuole fu lo Stato che tramite una commissione venuta da Roma vagliò la situazione e diede parere favorevole. Questa legge venne pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 2 Giugno 1954. Con il contributo dello Stato di L. 1.200.000, fu costruito un vasto Salone con un vano seminterrato da adibirsi il primo ad uso sala ricreativa ed il secondo come Cappella.  Il 12 dicembre 1954 fu inaugurata la cappella votiva della Madonna del Divino Soccorso a ricordo dell'anno Mariano. Nel 1955 poco distante furono avviati i lavori di costruzione di una nuova chiesa progettata dall'architetto Giuseppe Botti con i geometri Alfieri e Salvadori. L’8 settembre 1955 S. E. Mons. Vescovo intervenne infatti alla cerimonia di posa della prima pietra per la costruzione della nuova chiesa. Il 19 marzo 1957 il Governo fece fondere altre tre campane all'inaugurazione del era presente Mons. Paolo Rota. La nuova chiesa fu inaugurata il 8 Settembre 1957 dal Vescovo Paolo Rota. Al suo interno furono ricollocate la pala d'altare raffigurante la Madonna col Bambino e san Vittore, dipinta nel 1731 da Giovanni Battista Tagliasacchi, e una statua settecentesca in legno rappresentante San Giuseppe. Nell’Aprile del 1974 causa di una rottura della campana maggiore e una lesione nella seconda, si dovette sostituire il tutto con un apparecchio provvisorio in attesa di possibilità finanziarie per una rifusione. Nel giugno del 1981 un fulmine colpì il vecchio campanile l'ultimo testimone della vecchia chiesa,, ricordato anche in una lirica della poetessa salsese Maria Negri, per cui si dovette demolirlo completamente.

Consacrazione e inaugurazione della nuova Chiesa Parrocchiale
Giovedì 5 Settembre 1957
Ore 8 Arrivo di Mons. Vescovo. Inizio delle Sacre Cerimonie della Consacrazione. Solenne Benedizione della Nuova «Via Crucis»  Benedizione Pontificale
Venerdì 6 Settembre 1957
Funzione in suffragio dei Defunti della Parrocchia.
Sabato 7 Settembre 1957
Giornata Mariana
Ore 19,30: S. Messa Vespertina - Processione con fiaccolata al Monumento della MADONNA
Domenica 8 Settembre 1957
INAUGURAZIONE UFFICIALE DEL COMPLESSO PARROCCHIALE
Ore 7  S. Messa.
”    10  Ricevimento di S. E. Mons. Vescovo e delle Autorità.
’"   10,30  Discorso inaugurale dell'On. Carlo Buzzi - Solenne Pontificale. i
”    16      Amministrazione della S. Cresima - Processione Eucaristica - Benedizione Pontificale.

La parola e il paterno augurio del Vescovo.
La vostra Parrocchia scriverà il 5 Settembre 1957 una pagina di storia che resterà memorabile; la consacrazione della sua nuova Chiesa, la benedizione del campanile, l’inaugurazione della nuova Casa parrochiale. L’8 Settembre la festa della Natività di Maria Immacolata sarà resa ancor più solenne per la celebrazione festosa di quell’avvenimento sacro. Salga al trono di Dio la viva riconoscenza dei nostri cuori per tanta bontà verso i suoi figli di S. Vittore. Un grazie sentito e doveroso al Ministero dei Lavori Pubblici, che ha provveduto, con tanta generosità, alla Parrocchia di S. Vittore una degna Chiesa, un bel campanile e una confortevole Canonica; un grazie a quanti, con vero amore, hanno dato la loro opera per la buona riuscita dei lavori. Congratulazioni e plausi al R. Parroco Don Amilcare Daracchi, che non s'è dato pace, e tanto ha fatto e detto fino a che non è riuscito a dare ai suoi parrocchiani una Chiesa ampia, dopo tanti anni vissuti nella catacomba dell’antico salone. A voi, fedeli di S. Vittore, che avete atteso con religiosa pazienza la vostra nuova Chiesa e per essa avete pregato e offerto, la mia paterna benedizione e l’augurio che la frequenterete e la godrete, perchè sia per voi la Casa della luce di verità cristiana, il Convegno dei figli di Dio e fratelli in Cristo, la fonte dove attingerete la grazia, il conforto alle vostre pene, il sollievo ai vostri lavori, e la scuola dove voi e i vostri figli
imparerete a conoscere, amare € servire Dio sulla terra e a battere la via che vi condurrà all’eterna salvezza.
Fidenza, 2 Settembre 1957.
PAOLO ROTA, Vescovo.
PRIORI:
1529 - 12 agosto: Pellegrini D. Nicomede, Rettore Don Antonio Buzzi, Rettore
1589 - 7 ottobre: D. Ettore Conti
1630 - 29 gennaio: D. Orazio Amici
1633 - 14 maggio: D. Benedetto Ferrari
1635 - 5 febbraio: Don Antonio M. Ghezzi 
1661 - 20 maggio: Don Luigi Pagliari
1678 - 5 maggio: Don Antonio M. Panizza
1685 - 5 maggio: Don Giuseppe Bortesi
1694 - 13 gennaio: Don G. Cesare Giordani Calestani
1716 - 3 agosto: Don Giuseppe Giordani Calestani
PREVOSTI:
1720 - 20 ott.: Don Giuseppe Giordani Calestani.
1748 - 23 dic.: Don Pietro M. Guelfi
1787 - 31 maggio: Don Luigi Zecchi
1812 - 26 agosto: Don Paolo Lupi
1834 - 17 luglio: Don Girolamo Simoncelli
1844 - 22 maggio: Don Pietro Borella
1845 - 22 aprile: Don Pietro Verduri
1851 - 17 giugno: Don Bernardo Menghini Ricci
1894 - 16 luglio: D. Lorenzo Perasso
1905 - 9 marzo: Don Luigi Masnini
1935 - 13 giugno: Don Pietro Botti
1949 - 9 gennaio: Don Amilcare Daracchi
Tratto Da
Guida storica medica e pittorica di Salsomaggiore e Tabiano -  Giovanni Valentini 1861
San Vittore sette secoli di storia -  Don Amilcare Daracchi
Wikipedia

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