stabilimento zoja Nel 1960, per far fronte alla sempre maggior richiesta di cure, si cominciò a pensare alla costruzione di un nuovo Stabilimento Termale. Grazie ad una sovvenzione del Ministero delle Partecipazioni Statali venne indetto il bando di concorso per il progetto: il termine per la presentazione degli elaborati fu fissato a fine ottobre 1962.
Il primo premio del valore di 5 milioni venne assegnato a un gruppo milanese composto dall’Architetto Velio De Stefano, Carlo Viganò e da Carlo Costa Straricco, con il progetto denominato Thai Fuh che deriva da una parola Rumena anagrammata.

Il secondo premio di lire tre milioni andò agli architetti Francesco Della Sala e Riccardo Dalisi di Napoli con il progetto denominato Diamante.
Il terzo premio del valore di due milioni venne assegnato ad un gruppo milanese composto dall’ingegnere Romano Gandolfi e dagli architetti Cesare Blasi, Vittorio Gandolfi e Giuseppe Spinelli, con il progetto denominato Per le Franchine, derivante probabilmente da Franchina Ceriati che fu la prima persona guarita con le acque termali.
La difficile reperibilità dei finanziamenti, la diatriba politica Comune Terme, la decisione di costruire lo stabilimento in un posto differente da quello del concorso. Infatti dopo essere stato demolito il Magnaghi l’area fu ritenuta inadatta. Si pensò di costruire lo stabilimento nel parco Corazza al posto dello stabilimento Dalla Rosa o nel parco Mazzini che erano però aree comunali, inasprendo ancora di più il dibattito.

Dalla Gazzetta di Parma del 10 gennaio 1963
- Costerà due miliardi e mezzo il nuovo stabilimento termale, molto probabilmente verrà costruito sull'ex "Dalla Rosa". Il nuovo stabilimento Termale dovrebbe costare un miliardo e cinquecento milioni, ma tenendosi presente che occorreranno dai due ai tre anni prima che possa funzionare, il suo costo è presumibile debba raggiungere i 2 miliardi e mezzo e anche più. I lavori di costruzione dovrebbero avere inizio con la prossima primavera.

Cestinati i progetti vincitori del Concorso, nel 1963 fu affidato l’incarico di progettare il nuovo Stabilimento nel Parco Corazza allo Studio Franco Albini e Franca Helg, ma fu proprio dallo studio de quell’area che la si ritenne inadatta per quella costruzione! A questo punto rimaneva soltanto l’area del campo di calcio e ippodromo del Parco Mazzini, al tempo inutilizzata. Lo stabilimento fu collegato con una galleria sotterranea di 300 metri, larga e alta due metri, alla centrale termica per la produzione del vapore in funzione presso lo stabilimento Berzieri che alimentava così entrambi gli stabilimenti. L’elaborazione definitiva del progetto fu completata nel 1966. L’edificio fu progettato tenendo conto degli sbalzi di domanda delle cure, e del periodo di erogazione delle stesse, estate molte, inverno scarse. L’edificio fu pensato in tre corpi a sette livelli, un corpo centrale che ospita l’atrio, i disimpegni e i collegamenti verticali con una grande scala ellittica. La forma tripartita permetteva di utilizzare l’edificio in modo funzionale a secondo delle esigenze, permettendo il funzionamento di un corpo quando non erano ancora costruiti gli altri. Nei tre corpi a sette livelli si trovano i reparti cura. Le aule mediche, sale congressi e concerti. L’edificio delle Terme Zoja fu costruito dal 1967 al 1970. In sintesi le varie tappe della realizzazione: 6/12/1965 presentazione in Comune del progetto, 16/12/1965 approvazione in commissione edilizia, 6/12/1967 inizio lavori, 13/3/1967 posa prima pietra, l'impresa edile era dell'Ing. V. e R. Ranza, nel 27/6/1968 comunicazione conclusione lavori primo lotto, primavera 1970 termine dei lavori per il secondo lotto. 27/6/1968 conclusione del primo lotto, 11/7/1968 apertura al pubblico, 20/7/1968 inaugurazione primo lotto, 9/1968 inizio lavori secondo lotto, primavera settanta fine lavori secondo lotto. A costruzione terminata vi saranno 216 cure di fanghi, 28 cure di irrigazioni, 72 inalazioni, 14 aerosol humage.

Pranzo copertura Stabilimento Zoja

Inaugurazione Stabilimento Zoja

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