Peretti Tito - decoratorePeretti Tito (Genova 1903 - Pesaro 22 giugno 1980) - Decoratore -  Pittore - Importante per Salsomaggiore per aver operato come decoratore alle Terme Berzieri, al Poggio Diana e all’Hôtel Principe. Studiò decorazione, scenografia e architettura all’Accademia di Brera a Milano, con Palanti, Mentessi e De Luca. Si abilitò all’insegnamento a soli diciassette anni e poi lavorò per alcuni anni a Milano realizzando decorazioni con Bottaro. Quindi, nel 1928, si trasferì a Parma, sempre svolgendo attività di decoratore e, dopo il 1940, soprattutto di arredatore. Tra l’altro, effettuò il restauro e le decorazioni nel grande palazzo napoletano Cassano Serra tra il 1955 e il 1960.

A Parma tenne alcune mostre personali di acquarelli (quella alla galleria Camattini nel dicembre 1967 e quella al Collezionista di Piancastelli nell’aprile 1979) particolarmente apprezzate dal pubblico sia per l’abilità nello stendere la difficile pittura ad acqua sia per la scelta dei temi, che variano dalla vecchia via Affò e dal Duomo di Parma ai portali del palazzo della Prefettura e di piazzale delle Carrozze, ai paesi umbri (il Bargello a Gubbio, la piazza del Comune ad Assisi), dalle barche di Cervia alle chiese, vicoli e cortili di Barcellona, dal castello di San Terenzo alla Foresteria di Pomposa, il canale nel Parco a Cervia, Tellaro, e poi rose, petunie, spiagge e cipressi. Una varietà di temi e di colori che rende interessanti quegli appunti di viaggio, quelle scelte di angoli caratteristici catturati nel ricordo e poi fissati con serenità e con semplicità. La sua pittura è una ricerca continua della minuzia e del particolare, un discorso svolto pacatamente a narrare con la maggiore esattezza possibile angoli di Italia o di Europa rimasti nella memoria. Il Peretti decoratore effettuò restauri importanti in palazzi famosi di Milano o di Napoli, prima di porre il proprio gusto e la propria preparazione al servizio dell’arredamento in stile. I paesaggi delle sue ultime opere, frutto magari di vacanze estive da una nazione all’altra, si riallacciano ai fiori minuziosi che il Peretti aveva steso anni addietro, senza mai concedere niente al caso, come negli ambienti in cui suscita atmosfere svanite da secoli. Il tutto per una dimensione personale, fatta di rigore e di silenzi, di stili incontaminati, a cui si aggiunge il racconto lieve degli acquarelli in punta di pennello. Il Peretti fu un cantore silenzioso, poetico, meticoloso e affettuoso di piccoli angoli di città, anch’essi silenti, dalle luci rosate, appartenenti a un passato idealizzato, pensato e forse sognato.

Fonte: Dizionario biografico dei parmigiani

Fonte: Archivio storico Barilla

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