Si dice che la virtù terapeutica dell'acqua solforosa di Tabiano fosse nota nel secolo XVI allo Zunti ed a Grapaldo. Sicuramente gli abitanti di Tabiano la usavano per guarire il loro bestiame da malattie cutanee, cura che in seguito venne estesa anche all'uomo. Nel 1813 fu fatta la prima analisi delle acque dal Prof. Gerolamo Gottardi dell’Università di Parma e una trattazione sull’uso medico del Dott. Giacomo Bocchi. L'acqua veniva raccolta in una vasca naturale e Carlo Pasini di Borgo San Donnino la comperò e poco distante costruì una capanna con quattro vasche di legno, iniziarono in questo modo le prime cure che continuarono fino al 1839. Chi diede un impulso all’incremento della cura di Tabiano fu il parroco Don Giacomo Calestani, che nel 1837 inviò una lettera alla Duchessa di Parma Maria Luigia d’Austria vedova di Napoleone I°. Il 18 settembre 1837 accompagnata da un numeroso corteo, visitò le fonti. Don Calestani aveva fatto erigere una tenda con bianche lenzuola ornata da fiori, per far riposare e ristorare la Sovrana. La tenda era opera del Parroco e del dot. Francesco Mercati. Molte persone si strinsero attorno alla Duchessa che favorevolmente impressionata il 15 marzo 1838 acquistò il terreno dove sorgeva la fonte dei Violi (ora fonte Pergoli) e ne fece dono agli Ospizi Civili di Borgo san Donnino, perché vi sorgesse uno stabilimento per le bagnature.
Il 23 marzo 1838 fu bandita una sottoscrizione per la costruzione dello Stabilimento, ad aprirla fu la stessa Sovrana con la somma di 10.000 nuove lire, a fronte di una spesa prevista in 40.000 in questo modo tutti i nobili ed i personaggi più in vista erano costretti a parteciparvi. Nel 1839 deliberava la costruzione di una strada che collegava Tabiano a Borgo San Donnino, oggi Fidenza.
Nel settembre del 1841 i giornali del tempo riportarono "Le autorità andarono a riceverla a Coduro, accompagnandola al Vescovado. Terminato il pranzo Maria Luigia si avviò verso Tabiano, salutata in piazzale San Giovanni da una gran folla che vi era affluita per la distribuzione dei 600 pani, disposti su 5 tavole, una della parrocchia. A Tabiano fu accolta dal parroco, Don Giuseppe Calestani, che aveva organizzato una festicciola campestre. Anche qui furono distribuiti dei pani, con 300 pezzi da 20 centesimi a spese dell'Ospedale di Borgo San Donnino. Al ritorno la Duchessa passò dalla Porta dei Cappuccini al Vescovado, tra due ali di popolo festante, e fu poi accompagnata dalle autorità fino a Parola."
Lo Stabilimento fu progettato dall'architetto di Corte Nicola Bettoli, autore anche del teatro Regio di Parma e venne inaugurato il primo giugno 1842. Contemporaneamente fu eretto un Grande Albergo, a spese di Maria Luigia e aperta la strada carrozzabile Tabiano-Borgo San Donnino. Lo stabilimento aveva un corpo centrale e due ali laterali simmetriche; disponeva di 12 vasche di marmo 4 in marmo bianco di Carrara e 8 in marmo rosso di Verona, serbatoio ed apparecchio di riscaldamento a serpentino.  Nell’anno 1845 il dottor Ferdinando Rossi, per incrementare le cure di Tabiano con acque solforose, chiese, ed ottenne, che agli venissero accordate le acque di Salsomaggiore per fare bagni promiscui, assumendo a dirigere lo Stabilimento il dottor Berzieri, che andava continuamente da Borgo S. Donnino a Tabiano. Il Dottor Lorenzo Berzieri diresse lo stabilimento dal 1842 al 1884.
Nel 1846 furono erogati 1502 bagni solforosi e 463 bagni salinoiodati. L'acqua salsoiodica veniva trasportata da Salsomaggiore a Tabiano a dorso di mulo. Sempre in quell'anno venne inaugurato un servizio di velociferi (diligenze veloci) per i clienti che preferivano alloggiare a Borgo san Donnino.
Nel 1865 la proprietà dello stabilimento passò ai fratelli Giovanni e Giuseppe Pandos, che avevano già acquistato l'Albergo Grande ex Albergo Ducale di Maria Luigia. Lo stabilimento fu ampliato e si iniziarono le cure inalatorie con inalazioni a vapore, gas ed irrigazioni. In epoche diverse vennero fatti parecchi lavori di abbellimento: allargata la strada di fronte allo Stabilimento, ornata di viali con olmi e castagni, fu assicurata l’acqua potabile. Nel 1843 si costruiva, sulla sinistra dello Stabilimento un albergo; nel 1853 fu comperata la località detta « La Porta », nel 1864 si edificò una locanda presso il ponte sul Rovacchia, che fu poi acquistata dal sig. G. Curtarelli, Nel 1866 s’introdussero le docce e i fanghi e per consiglio del Dottor P. Schivardi anche le inalazioni d’acido solfidrico col sistema di Allevard, lo stabilimento fu ampliato nel 1885 ed infine nel 1871 fu eretto un altro albergo sulla destra dello Stabilimento Balneare. Nel 1872 venne costruita la strada Tabiano-Salsomaggiore e il tronco di strada che porta al Castello di Tabiano. Intanto cominciavano ad arrivare a Tabiano alcune celebrità, come Giuseppe Verdi, Urbano Rattazzi, politico italiano, più volte ministro e primo Presidente della Camera dopo l’Unità d’Italia e Giovanni Verga, che da Tabiano seguiva l’evolversi della sua causa con l’editore Sonzogno e Mascagni per i diritti dell’opera “Cavalleria Rusticana”. Verdi era spesso accompagnato oltre che dalla moglie Giuseppina Strepponi, anche dal tenore Tamagno, dalle soprano Adelina Patti e Teresa Stolz, dai librettisti Boito e Illica; proprio mentre soggiornava a Tabiano, il Maestro scoprì le straordinarie qualità musicali di una ragazza tabianese che cantava nell’Oratorio dell’Albergo Grande, Dina Barberini, che poi divenne una famosa cantante lirica. Alla gestione Pandos subentrò nel 1885 quella della famiglia Corazza che ristrutturarono lo stabilimento nel 1910 in stile Liberty, ed acquistarono alcuni alberghi.
Nel 1888, fu estesa e migliorata la cura dei fanghi e furono introdotte le cure di nebulizzazione dell’acqua solforosa secondo i sistemi Siegle e Sales-Girons, la cura del massaggio, una sala per doccia ad acqua solforosa.
Tratto Da
Il Parmense e le sue Stazioni Balneari Salsomaggiore Tabiano Sant'Andrea 1899 Battei
Salsomaggiore Tipografia e Cartoleria Francioni 1900
Salsomaggiore Tabiano edito Municipio Salsomaggiore 1911
Wikipedia
In aqua salus Silvia Cabassi

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