Mergoni Gian BattistaMergoni Gian Battista (Zignano 1885 - Salsomaggiore 1942) - Fu medico condotto e ufficiale sanitario a Salsomaggiore. Durante la guerra fu medico sul fronte austriaco e su quello serbo albanese e si occupò di molti malati affetti da malaria. Nel 1922 pubblicò uno studio dal titolo "Osservazioni sulla malaria e sua cura", dove si indicava una tecnica curativa associata al chinino. Non ebbe riconoscimenti, ma questo metodo di cura fu presto adottato in Italia e all'estero.

Dalla gazzetta di Parma del 4 giugno 1938 "A PROPOSITO DI UNA NUOVA CURA DELLA MALARIA Un argomento di medicina interna di cui si sono recentemente occupati anche i giornali politici di Milano è quello della cura della malaria con il metodo proposto dal prof. Maurizio Ascoli, direttore della Clinica medica di Palermo; metodo che il valente clinico ha illustrato ai sanitari dell’Accademia medica lombarda in una conferenza del mese scorso. Tale metodo, che riguarda specialmente le forme croniche recidivanti di questa malattia, sempre più di attualità dopo l’epopea africana, « consiste in iniezioni endovenose di minime quantità di adrenalina, cui si associano piccole quantità di chinino nei periodi febbrili ». Il sistema è stato provato e collaudato nelle principali cliniche specializzate sia italiane che estere, e sembra destinato a un sempre maggiore successo, perché l’adrenalina esercita contemporaneamente un’azione favorevole anche sulla sanguificazione e sulle condizioni generali dei malati. Solo pochi sanno che il primo che ha usato la adrenalina insieme al chinino nella cura della malaria recidiva, è stato il medico comunale di Salsomaggiore dottor Giambattista mergoni, che ne scriveva in un opuscolo "Osservazioni sulla malariae sua cura", pubblicato nel 1922 a Salsomaggiore dalla Tipografia Operai Tipografi:  « Un metodo recente di controllo della guarigione della malaria è quello di valersi dell’azione della adrenalina che mobilita i parassiti trattenuti nel parenchima splenico. Questa, come risulta dagli studi che Dazzi ha comunicato alla Società Medica di Parma, ha una azione eccitante sulla muscolatura della milza, che diminuisce per alcun tempo di volume quasi fosse spremuta a ricacciare in circolo i parassiti che ancora raccoglie. Tale proprietà dell’adrenalina se può essere sfruttata a scopo di indagini di gabinetto in altri ambienti, per il medicato pratico deve essere usata allo scopo di portare sotto l’azione del chinino gli uitimi residui della colonia batterica.  Finita la serie degli accessi e mantenuto il paziente sotto l’azione del chinino per una settimana circa, soglio prima per bocca e in seguito per iniezioni, somministrare ogni giorno l’adrenalina a dose crescente (fino a un grammo perl volta) contemporaneamente alla prima dose di chinino ». Il dott. Mergoni faceva allora parte della Commissione previnciale di Parma per la bonifica dei malarici di guerra (1919-1922) e fu în quell’enoca che ha intuito e praticato il nuovo metodo di cura che oggi, con le perfezioni derivate dalle osservazioni negli ambienti scientifici, pare destinato ad avere un largo consenso nella cura di cuesta malattia."  Nel 1938 il professore Nicola Pende consulente delle Terme e famoso endocrinologo tenne una conferenza a Salsomaggiore. Molti furono i medici che parteciparono tra cui Antonio Mergoni figlio di Gian Battista, anche lui medico molto stimato a Salsomaggiore. Nicola Pende era convinto che bisognava curare il malato non solo sull'organo colpito ma nella totalità della persona. Questo insegnamento fu alla base della vita prima di Gian Battista, poi di Antonio Mergoni. Gian Battista Mergoni lo si poteva vedere in giro per Salso in bicicletta o in macchina che veniva chiamata l'africana per le ruote rialzate che si adattavano alle strade sterrate come quelle africane. Fu un medico molto amato dai salsesi, ma un tragico destino lo attendeva alla SURGI, quando il 3 aprile 1942 alle ore 4 durante un rifornimento, una bombola di gas metano appoggiata per terra esplose. Un frammento lo colpì al torace Gian Battista Mergoni moriva all'eta di 57 anni.
Funerali Gian Battista Mergoni 5 aprile 1942

Tratto da:
In Aqua Salus di Silvia Cabassi
Gazzetta di Parma del 27 settembre 1923 "Fonte archiviogazzettadiparma.medialibrary.it / Biblioteca Civica del Comune di Parma in collaborazione con Editrice Gazzetta di Parma"

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