Stabilimento ChimicoVicino allo stabilimento Vecchio c'era il laboratorio per la preparazione dei prodotti medici, derivati dalle acque salso-bromo-jodiche. Nel 1905 il laboratorio venne ampliato e corredato di ogni utile innovazione a cura della ditta esercente, G.Dalla Rosa, G.Corazza e C. e sotto la direzione tecnica del chimico dott. Edoardo Zaniboni.

Tra gli apparecchi di uso comune c'erano, per la disinfezione delle bottiglie e delle damigiane, gli essicatoi a gaz, le stufe a secco di Kock, le sterilizzatrici Siemens. I preparati di maggior consumo consistevano nelle acque madri per bagni, che si distribuivano in secchi Fleischmann per l’uso interno degli Stabilimenti e in damigiane Beccaro per le cure a domicilio. Venivano preparati acque madri per inalazioni, irrigazioni e bibite e infine i sali jodo-bromici per bagni a domicilio, confezionati in pacchi di ugual peso. I locali erano ampi ed areati ben disposti per la preparazione dei prodotti. La manipolazione, veniva fatta da personale specializzato e attento in particolare alla pulizia. L'efficacia curativa delle acque e dei suoi derivati, se impiegati a Salsomaggiore, non può per certo ottenersi con l’impiego a distanza dei preparati speciali, ma era certo che la continuazione della cura giovava moltissimo e ciò giustificava l’incremento straordinario della fabbricazione dei preparati ottenuti dalle acque salso-iodiche nel laboratorio chimico della Società G. Dalla Rosa, G. Corazza e C. e premiata a una ventina di esposizioni. Dalle acque si potevano estrarre sostanze che potevano servire per l'industria chimica. La principale era lo iodio,  il dott. Velardi, trovò un procedimento che permise di lavorare grandi quantità d’acqua in modo continuativo e rapido. Gli studi per risolvere questo problema vennero iniziati, per la prima volta in tutto il mondo, a Salsomaggiore nel 1924 ed attraverso una lunga serie di prove e di impianti sperimentali si riuscì nel 1925 ad attrezzare il primo impianto industriale capace di estrarre 25 chili di iodina al giorno, con una lavorazione di circa 500 metri cubi d’acqua. Successivamente con la costruzione dell’istituto chimico delle Regie Terme, venne in esso installato un grande impianto capace di lavorare 4000 metri cubi al giorno con una produzione giornaliere di 200 chili di iodina. Dalla lavorazione della iodina si ottiene iodio bisublimato, ioduro di potassio, ioduro di sodio e iodoformio. Il vecchio stabilimento chimico venne abbattuto e nel 1928 venne inaugurato il nuovo Istituto Chimico Demaniale.


Prodotti Termali
I prodotti che venivano preparati e messi in commercio dalle Regie Terme erano in un primo tempo solo quelli che avevano stretta attinenza con le cure che si praticano negli stabilimenti termali. Essi venivano preparati, in modo che corrispondessero il più possibile, alle cure di Salso.

Tali prodotti erano:

a) I sali per bagni; che si ottengono dalla concentrazione totale dell’acqua salsoiodica naturale.


b) Le soluzioni titolate di acqua salsoiodica e di acqua madre per inalazioni ed irrigazioni.

c) I sali in tubetti per la preparazione di soluzioni titolate per inalazioni ed irrigazioni, che si ricavano concentrando l’acqua salsoiodica deferrizzata e l’acqua madre decalcificata.

d) Il fango salsoiodico: che viene preparato mettendo in macero nell’acqua salsoiodica delle argille finissime mescolate con il fango naturale proveniente dai pozzi.

e) L'acqua madre per bagni. 


In seguito grazie all’estrazione del iodio e degli altri sali delle acque salsoiodiche si allargò l’orizzonte industriale di Salsomaggiore, e fu costruito lo stabilimento chimico che portò nel campo pratico gli studi, che da anni si andavano facendo, per estrarre dalle acque di Salso elementi preziosissimi per l’industria chimica. L’acqua Salsoiodica così come viene esiratta dalla miniera, quindi senza subire alcuna manipolazione, veniva usata per le cure e per i bagni che si praticano negli stabilimenti termali di Salsomaggiore. Tutta l’acqua eccedente al fabbisogno delle cure veniva mandata nello stabilimento chimico e sottoposta a due distinte lavorazioni: una per l’estrazione dello iodio e l’altra per l’estrazione del cloruro sodico (sale commestibile). Dalla lavorazione per l’estrazione del iodio si otteneva questo elemento allo stato greggio. Con esso venivano preparati i sali di iodio più comuni, specialmente i ioduri di potassio e di sodio, l’iodio bisublimato, e l’iodoformio, prodotti tutti che rispondevano ai requisiti richiesti dalla farmaceutica. Come sottoprodotto nell’estrazione dello iodio si ha del solfato di sodio. Questo sale, opportunamente mescolato ad altri sali provenienti dalle lavorazioni dell'acqua salsoiodica, veniva purificato e cristallizzato e posto in commercio in flaconi, come sale purgativo e depurativo, sotto la denominazione di « Iodosal ».

Acqua purgativa Jodalba

Dalla concentrazione dell'acqua salsoiodica si produceva come prodotto principale il cloruro sodico. Questo sale veniva commercializzato sotto il nome di sale « Niveo ». 

Un altro tipo di sale da tavola, con le stesse caratteristiche, ma che conteneva una certa quantità di fosfato di magnesio e piccole quantità di ioduro alcalino, veniva preparato e messo in commercio come sale fosfoiodato col nome di « Sale Gemma ».

Entrambi questi prodotti si trovavano in commercio anche in speciali saliere di cristallo che permettono di poterlo spolverare sulle vivande. Dalla fabbricazione del sale commestibile si otteneva come sottoprodotto l’acqua madre. Essa, come è noto, è l’acqua che rimane nel processo di concentrazione dopo separato il cloruro sodico, con una densità di 29° Baumé. L’acqua madre veniva usata allo stato naturale per i bagni e convenientemente titolata per le cure sussidiarie. Tutta quella che non veniva usata per questi scopi veniva sottoposta ad una serie di lavorazioni che consentono l’estrazione di tutti i suoi elementi sotto forma di sali che contenevano ancora piccole quantità di tutti gli altri componenti dell’acqua madre. I principali elementi che si avevano nell’acqua madre erano: calcio, magnesio, stronzio, litio, iodio bromo, e borati. II calcio ed il magnesio si estraevano sotto forma di carbonati misti, con tracce di cloruro e ioduro sodico, borati, bromuri ecc. Servivano a preparare il dentifricio « Salsodentolo ».

Il magnesio inoltre isolato come ossido e come carbonato veniva usato per la preparazione della « Magnesia Salsomaggiore »

e del « Carbosal » che veniva prescritto come digestivo e disinfettante intestinale. Il litio che si ottiene come carbonato, con tracce di cloruri, ioduri e solfati alcalini, veniva adoperato nella preparazione delle polveri alcaline

Salsolitina che offrivano la possibilità di preparare un’ottima acqua litinica da tavola.

Il litio inoltre veniva impiegato, sotto forma di citrato di litio accoppiato ad altre sostanze, per la preparazione di un efficacissimo diuretico e solvente dell’acido urico l’« Urosal ».

Lo stronzio che si ricava come bromuro di stronzio si impiegava nella preparazione del « Salbrom » che era un sedativo ed antispasmodico con proprietà tali da farlo preferire ai bromuri alcalini. Infine rimane un complesso salino costituito da carbonati e bicarbonati di sodio, ioduri e bromuri alcalini, borato di sodio e piccole quantità di sali di litio, stronzio, ecc. Questo complesso salino sottoposto a cristallizzazioni e precipitazioni frazionate veniva impiegato per la preparazione dei seguenti prodotti: « Compressa Flora »; preparato per l’igiene intima della donna.

Sali di Achille: sali per pediluvio e bagni.

Paidosal: sale da bagno per neonati e bambini.

Pasticche dell’Usignolo: compresse efficaci per il male di gola e contro le tossi.

Petroetil Lozione per capelli

Sali Iodobromici per bagni
Sono i sali integrali dell’acqua salsoiodica naturale. Sciolti in acqua comune riproducono con molta approssimazione l’acqua naturale nella sua composizione salina. Venivano confezionati in pacchi contenenti un «chilo di sale che sciolto in 100 litri di acqua dà la densità di un grado Baumè.
Acqua salsoiodica titolata per irrigazioni ed inalazioni
Queste soluzioni titolate, identiche a quelle che si adoperano negli stabilimenti termali, venivano preparate con l'acqua naturale deferrizzata convenientemente filtrata e sterilizzata e titolate per densità che vanno progressivamente dai 2 agli 8 Baumè per le inalazioni e dai 2° ai 4° Baumè per le irrigazioni. 
Acqua madre titolata per inalazioni ed irrigazioni
Anche queste soluzioni sono identiche a quelle che vengono usate negli stabilimenti termali. Venivano preparate con acqua madre filtrata e sterilizzata e venivano confezionate come le soluzioni titolate di acqua salsoiodica e titolate per le medesime densità.
Sali di Salsomaggiore per inalazioni ed irrigazioni
Questi sali si Ottenevano per concentrazione dell’acqua salsoiodica, previa aggiunta di una certa quantità di acqua madre decalcificata. Le soluzioni che si ottenevano variavano nella composizione da quelle dell’acqua salsoiodica deferrizzata in quanto alcuni elementi di essa venivano a trovarsi in dosi più elevate e precisamente: il litio, l’iodio, il bromo ed i borati.
Fango Salsoiodico
Il fango salsoiodico di Salsomaggiore veniva preparato mescollando il fango naturale, che si ricava misto a petrolio greggio dai pozzi, con argille lasciate in macero per un anno con l’acqua salsoiodica e con residui dell'acqua madre.
Acqua madre per bagni
L’acqua madre alla densità di 29 Baumè circa veniva usata per bagni diluita con acqua dolce, secondo la prescrizione medica. Veniva anche impiegata in veterinaria per irrigazioni vaginali da praticarsi alle mucche per combatterne la sterilità.
lodosal
Sali depurativi di Salsomaggiore. Questi sali si ottenevano nel processo di estrazione del iodio. Erano costituiti da solfato di sodio e piccole quantità di solfati di magnesio e litio, cloruro e carbonato di sodio, ioduro di magnesio. Il « lodosal » era considerato negli anni 1930 come descritto da una pubblicità "un ottimo depurativo del sangue e per la sua azione anche purgativa poteva considerarsi un rimedio di effetto sicuro nelle malattie dello stomaco, dell’intestino e del fegato ed in molte malattie del ricambio e costituzionali; come la gotta, l’uricemia, l’obesità, le affezzioni dei reni e della vescica. E’ benissimo tollerato, non arreca disturbi nè dolori di ventre, si può quindi usare anche giornalmente per combattere la stitichezza abituale. Il « lodosal » si deve prendere a digiuno la mattina o la sera nella dose di uno o due cucchiai da caffè sciolti in un bicchiere di acqua tiepida; come purgante prenderne un buon cucchiaio da tavola."
Salbrom
Il costituente attivo del « Salbrom » era il bromuro di stronzio. Questo prodotto veniva preparato in discoidi effervescenti che rendevano più pratica e più accettata la somministrazione del farmaco. Da una pubblicità Anni 1930 "Il « Salbrom » possiede le doti ben conosciute dei polibromuri alcalini e cioè esplica azioni sedative, calmanti ed antispasmodiche di notevole grado. Sui bromuri alcalini ha il vantaggio di esercitare una azione eupeptica tutta propria dello stronzio, azione che rende molto meglio tollerato questo bromuro e quindi più adatto alfapplicazione terapeutica. E’ indicato in tutti i casi nei quali si usano i bromuri alcalini: eccitamento psichico, eccitabilità del sistema nervoso, surmenage intellettuale, insonnia, irrequietitudini, stati spasmodici di varia natura ecc. Trova inoltre una speciale indicazione nei casi di intolleranza per i bromuri alcalini, nel vomito nervoso o legato a sole alterazioni funzionali, nella esagerata attività cardiaca delle isteriche e dei nevrestenici. Ogni discoide di « Salbrom » contiene gr. 0,50 di bromuro di stronzio anidro.
Si prendono da uno a due discoidi, due volte al giorno o secondo la prescrizione medica, sciogliendo i discoidi in mezzo bicchiere di acqua e bevendola subito
."
Salsolitina
Questo prodotto serviva per preparare una ottima acqua effervescente da tavola, alcalina e litinica. La « Salsolitina » veniva preparata con carbonato di litio estratto dalle acque di Salsomaggiore e conteneva oltre a questo sale tracce di ioduri alcalini; associava quindi ai vantaggi del litio quelli dello iodio a dosi refratte. Da una pubblicità del 1930 "Per il suo potere alcalinizzante, per il litio e lo iodio che conteneva era un ottimo modificatore delle iperacidità gastro-intestinali, favorisce la dissoluzione e la eliminazione dell’acido urico ed è un eccellente acceleratore del ricambio. E’ raccomandata per prevenire e per combattere con efficacia: l’artritismo. la gotta, l’uricemia, la renella, il diabete, Fobesità e tutte le malattie da rallentato ricambio. La « Salsolitina » viene in commercio in scatole contenenti le dosi per preparare dieci litri di acqua. Per l’uso sciogliere in una bottiglia contenente un litro di acqua potabile le cartina contrassegnata con il numero 1 e poscia quella numero 2, tappando quindi bene la bottiglia."
Carbosal
Il « Carbosal » veniva preparato con carbonati di magnesio e di calcio estratti dalle acque di Salsomaggiore, con un insieme salino costituito da ioduro, bromuro e borato sodico e tracce di litina provenienti dalla concentrazione dell’acqua madre, e con bicarbonato sodico e carbonato di bismuto purissimi. Da una pubblicità del 1930 " Il « Carbosal » per le sue proprietà digestive ed antiacide reca un vero sollievo a coloro che soffrono di cattive e penose digestioni dovute, come accade spesso, ad un eccesso di acidità dello stomaco. Regolate le funzioni digestive con l’uso del « Carbosal» molti disturbi, come pesantezza, bruciori e crampi di stomaco, palpitazioni, vertigini e spesso vere infiammazioni delle mucose gastriche, vengono completamente eliminate ed i sofferenti di stomaco hanno così nel « Carbosal » il rimedio ideale e sicuro. Il « Carbosal » inoltre per il suo potere disinfettante e sedativo, dovuto al residuo salino delle acque madri, impedisce le fermentazioni anormali degli alimenti, che segnano quasi sempre l’inizio dei disturbi e calma qualsiasi dolore proveniente da anormali funzioni digestive. Il « Carbosal » può prendersi in qualsiasi momento, comunemente è bene usarlo subito dopo i pasti, nella dose di mezzo cucchiaino da caffè stemperato in poca acqua. In casi più gravi si può raddoppiare
o triplicare la dose."
Urosal
L’« Urosal » era un preparato i cui costituenti principali erano il citrato di litio ed il iodidrato di esanietilentetramina. Da una pubblicità del 1930 "Il citrato di litio fra i solventi dell’acido urico è il rimedio più attivo e meglio tollerato ed ha il vantaggio di non neutralizzare la normale acidità dello stomaco. Il iodidrato di esametilentetramina è un potente antisettico delle vie urinarie ed accoppia all’azione propria dell’esametilentetramina eminentemente diuretica e solvente dell’acido urico, quella dello iodio, con il vantaggio che questo prezioso medicamento, così combinato, si elimina nell’organismo meno rapidamente degli altri preparati iodici.
rendendo così più attiva la sua azione sui tessuti e non provocando fenomeni di iodismo nè casi di incompatibilità. Giova inoltre moltissimo nei catarri uretrali e vescicali e nell’arteriosclerosi provocando in questo caso una diminuzione della pressione arteriosa. L’« Urosal » che è essenzialmente costituito da questi due medicamenti si è dimostrato un rimedio di prim’ordine. oltre che nella diatesi urica, anche nei casi di reumatismo articolare, nella renella, nella gotta, nelle coliche nefritiche e nell’arteriosederosi. L’azione antisettica sulle vie urinarie è di notevole importanza in quanto porta un contributo non indifferente nella terapia delle malattie della vescica e dell’uretra e quindi nei casi di blenorragia, di cistiti e di pieliti. L’« Urosal» non è tossico, non nuoce allo stomaco, nè al cuore anche se somministrato in dosi elevate. Viene preparato sotto forma granulare effervescente.
Si prende sciolto in mezzo bicchiere di acqua nella dose di due o tre cucchiaini da caffè al giorno fra i pasti. Come misura si può usare la capsula a vite che chiude il flacone. Per i bambini un cucchiaino al giorno.
Continuare la cura almeno quindici giorni. Gli uricemici ed artitici debbono usarlo continuamente. L’« Urosal » può usarsi come bevanda giornaliera da consumarsi a tavoila sola o mescolata con il vino. Per prepararla sciogliere un cucchiaio di « Urosal » in un litro di acqua. Preservare il prodotto dalll’umidità."
Compressa  "Flora „
Da una pubblicità del 1930 "La compressa « Flora » possiede tutti i requisiti per essere considerata il miglior preparato in uso per l'igiene intima della donna. I sali che la compongono provengono dalla concentrazione
a secco dell’acqua madre di Salsomaggiore, preventivamente privata del calcio, del magnesio, e di quasi tutti i cloruri di sodio e di litio. TI residuo salino che si ottiene è costituito da borato sodico, ioduro e bromuro sodico, piccole quantità di cloruri di sodio e di litio, e da carbonato e bicarbonato sodico. Si ha così un complesso di sali,, le cui proprietà sono di un alto valore terapeutico in quanto accoppiano all’azione antisettica e decongestionante propria dell’acqua madre di Salsomaggiore una azione anticatarrale dovuta alla presenza dei carbonati alcalini. Con le compresse « Flora » si preparano soluzioni dotate anche di azione deodorante sedativa e detersiva, così da potere essere efficacemente usate, oltre che per irrigazioni, anche per abluzioni locali nella toeletta intima della donna. USO: per irrigazioni, una compressa sciolta in un litro di acqua bollita. L’irrigazione si pratichi a bassissima pressione (20-30 centimetri dal piano del letto) a temperatura di 37-38° seguendo le eventuali prescrizioni del medico. Per abluzioni, impacchi ecc, Lina o due compresse in un litro di acqua tiepida. Le abluzioni locali, per le proprietà deodoranti e detersive delle soluzioni preparate con le compresse « Flora » è bene farle due volte al giorno e cioè la sera e la mattina servendosi di acqua fredda o tiepida secondo le abitudini
."
Magnesia Salsomaggiore
Da una pubblicità del 1930 "La « Magnesia Salsomaggiore » è una magnesia calcinata idrata preparata con i sali di magnesio estratti dalle acque di Salsomaggiore. Essa si somministra come lassativo e come purgante
mite, ed è indicatissima come antiacido per neutralizzare l’acidità eccessiva del succo gastrico, e come assorbente nelle dispepsie flatulenti e nel meteorismo intestinale. Tutti i disturbi provocati da stitichezza e da
cattive digestioni come dolori di capo, catarro intestinale, gastriti, bruciori di stomaco,, dispepsie, alito cattivo ed inappetenza, vengono eliminati con l’uso della « Magnesia Salsomaggiore ». La « Magnesia Salsomaggiore » è di sapore gradevolissimo, efficacissima in piccolo volume, ed è benissimo tollerata dallo stomaco. E’ il purgante ideale per i bambini. USO: la « Magnesia Salsomaggiore » è bene usarla sempre stemperata in acqua o latte; non esplica così alcuna azione caustica, nè forma concrezioni nel tubo digerente. Se in piccole dosi, come antiacido ed assorbente, può prendersi in cachets ed in ostie. Come purgante: Prenderne un buon cucchiaio
da tavola stemperato in mezzo bicchiere di acqua o di latte a digiuno, la mattina o la sera. Per i bambini da un quarto a mezzo cucchiaio secondo l’età. Come lassativo e rinfrescante: Prenderne uno o due cucchiaini da caffè al giorno, sempre stemperata in acqua e a digiuno, prolungandone l’uso per diversi giorni. Come antiacido ed assorbente: Prenderne mezzo cucchiaino da caffè subito dopo i pasti. La « Magnesia Salsomaggiore » si vende in flaconi e buste
."
tratto da
Guida di Salsomaggiore Tabiano e dintorni Mattioli 1905 Salsomaggiore 1° centenario delle cure 1839-1939
Natura ed uso terapeutico dei prodotti ricavati dalle acque di Salsomaggiore Ufficio propaganda

 

Comments powered by CComment

pie di pagina

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.