Il monumento si deve alla volontà di Gianni Araldi e Guerrino Lini deportati durante la guerra al campo Dora. Collaborarono per la realizzazione Aldo Menoni autore del progetto, gli arigiani Enzo Arati, Fanfoni, l'impresario Cavalli per la realizzazione e gli alpini pensarono alle spese per il materiale utilizzato. Tutti collaborarono senza pretendere alcun compenso. Il monumento fu inaugurato il 1 maggio 1987, è composto da tre lastre di pietra che rappresentano le nazioni da cui provenivano i deportati e sono unite da un anello che rappresenta la sofferenza, in basso una pietra tombale con del filo spinato. Nel campo di concentramento Dora che serviva per costruire i missili V1 e V2 morirono 302 soldati Italiani, i loro nomi sono incisi nella pietra di questo straordinario monumento.
Tratto da
Aqua Salus Silvia Cabassi
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