Saggio di statistica comunicativa del comune parmense di Salsomaggiore - 1861

CAPO I

Illustrazione Storica

Un documento datato da Modena del 1772 e riportato dal Padre Bardotti nel suo trattato della lingua dei primi abitatori d'Italia, ci asserisce che 200 anni prima dell'era volgare, i luoghi di Salso furono sede de’ Galli Celelati, i quali furono distrutti dal romano Triumviro Q. Minuccio Fermo (Valentini: Salso e le sue saline).

» Questi siti (dice quel documento) et loghi
» erano antighissimamente aspre et spinose selve piene di sterpi et al piano tutto paludoso et
» con fruti silvestrici, et i suoi abitatori abitano sule coline et monti in abituri et capanne
» fatti con sassi, mattoni et terra et vi erano prima de la citta di Parma et Piacenza et i soi
» abitatori che stavano in questi loghi et coline et monti visini erano Toschi et di poi gente
» venuta dalla Gallia detta celelata et che erano di gran ferocità et indomanti et che pertanto
» scampavano et vivevano la loro vita tutto l'anno con deti fruti silvestrici et radichi et erbe... .

Un altro documento ci attesta che l’Imperatore Carlo Magno nell'801 concesse ai manifattori del sale, esenzioni e privilegi, i quali furono in progresso confermati ed ampliati dai varj dominatori.
Gli avanzi di alcune feudali castella, di torri merlate, ci attestano dovunque l’antica dominazione di principotti e di feudatarj, che tenevano a freno que' vari Comuni colla ferrea prepotenza del loro dispotismo. I Gambara, i Pallavicini, i Terzi, gli Sforza, i Visconti, ne furono a vicenda i padroni; e dopo una lunga sequela di lotte sanguinose, d'incendj, di orribili devastazioni, seguì questo Comune la sorte delle diverse guerre per cui, ora a Spagna ed ora a Francia cadde in potere.
Alcuni decreti del 1509 di Luigi XII re di Francia hanno rapporto a regolamenti e leggi sulle saline e sui boschi.
Altri del 1555 di re Filippo di Spagna statuiscono norme e prescrizioni sulle cave del sale e sulle foreste.
Nel 1557 ritornati i ducati di Parma e Piacenza sotto il dominio dei Farnesi, Ottavio estese le concessioni e i privilegi a favore degli abitanti del Comune di Salso. Fra gli altri erano pur quelli: che il giudicio sulle cause vertenti fra gli abitatori di que' luoghi, non poteva essere pronunciato se non che dal Principe. Gli impiegati delle saline non potevano essere che i nativi di Salso stesso. Principia dal 1590 la prima organizzazione dello stabilimento delle Saline, e in ordine agli impiegati e in quello delle manifatture.
Regnante Alessandro Farnese, i pozzi che davano acqua salata erano 44 e quell’industria era prosperosa. Il Dott. Valentini nella sua dotta memoria sovra Salso, traccia la Storia di quelle manifatture e della escavazione di quei pozzi con molta accuratezza, e da essa può il lettore cavarne preziose e rare cognizioni.
È noto come, dopo la morte di Antonio 3° duca Farnese nel 1731, senza erede, passasse il dominio di questi Stati a suo nipote D. Carlo infante di Spagna. A questi passò quindi il possesso di questo Comune, e tutti i grandiosi lavori iniziati e condotti a termine dalla magnificenza de' Farnesi negli stabilimenti delle saline, negli acquedotti e negli altri edifizj, restarono senza ulteriori progredimenti.
La guerra che dalla lega di Francia, Spagna e Piemonte, si accese contro l'Austria e che finì sotto le mura di Parma nel 29 Giugno 1735 colla sconfitta dell'esercito austriaco, il quale lasciò sul campo 10.000 morti, restando quella giornata memorabile nella Storia col nome di battaglia di Parma o di S. Pietro, tenne sospesa per molto tempo ogni cura di migliorare le condizioni economiche e morali dello Stato.
Nuovi sconvolgimenti politici risvegliati dall'ambizione austriaca, e che finirono con una nuova guerra fra i Gallo-Ispani e gli Austriaci capitanati questi ultimi dal Lichtensthein, sospesero nuovamente il progresso delle industrie, dell'agricoltura e del commercio.
Nuovo ristagno soffrendo quindi tutte le industrie dello Stato, questo Comune patì pur esso gravi angustie, ed arrestarono i lavori felicemente iniziati negli anni antecedenti. La guerra finì col trattato di Aquisgrana nel giorno 18 ottobre 1748, pel quale si lasciarono in possesso questi ducati a Don Filippo di Spagna I duca Borbonico che ne prese possesso il Febrajo 1749, a cui succedette Don Ferdinando II duca di Parma.
Da quest'epoca principia nel profondo mutamento di costumi, di arti industriali, d'agricoltura che la forte mente del ministro Du Tillot seppe far rivivere, iniziando opere ed instituzioni improntate dalla forza e dalla potenza del genio. La sua memoria come le sue opere durano imperiture nella mente e nel cuore de' cittadini di queste Provincie.
Don Ferdinando morì nella Badìa di Fontevivo nell'ottobre del 1802, e nel 23 dello stesso mese Moreau de Saint Méry, Presidente dell'Assemblea costituente di Francia, dichiarò in nome di quella nazione essere trasportata la sovranità dello Stato di Parma e Piacenza, alla Repubblica francese, e ne assunse le redini in nome di questa.
Uomo d'ingegno, amante degli studj e delle scienze, Moreau de Saint-Méry lasciò traccia d'imperiture istituzioni.
Egli ebbe a cura anche il miglioramento delle Saline di Salso Maggiore, e sotto la sua influenza ed attività, si migliorò per opera del celebre Guidotti il metodo della fabbricazione del sale; e questo Comune conserva grata memoria di quest'uomo dotto ed amico del bene.
Tutte le vicende della dominazione francese fino alla caduta dell'Impero son troppo note, e nulla hanno di rimarchevole sulle condizioni morali o materiali del comune di Salso Maggiore per doverne parlare. Il trattato conchiuso a Fontainebleau nel 10 Aprile 1814 fra le potenze alleate, che più tardi ebbe più solenne sanzione coll’atto stipulato a Vienna il 9 Giugno 1815 accordò all'Arciduchessa Maria Luigia il possesso dei ducati di Parma e Piacenza, la quale assunse le redini del governo nel giorno 20 Aprile 1816.
L'atto di Vienna subì col trattato di Parigi 17 Giugno 1817 un cambiamento rapporto alla riversibilità del Ducato, e con esso si convenne che il possesso passerebbe a Maria Luisa già regina d'Etruria ed al suo figlio l'infante Don Carlo duca di Lucca.
Questi brevi cenni storici non rispondono certamente a tutto quanto offrono d'interessante le singole partì di questo Comune, che ebbero vicende di guerre, di cataclismi, di terremoti degni certamente d'essere dallo Statista tenuti a calcolo; ma nel descrivere partitamente i diversi comunelli di che si compone tutto il territorio di Salso, ne parleremo con maggior diffusione. 

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