TuttoSalso - 25 dicembre 1955 - Tappe dello sviluppo termale - Il Berzieri allontanandosi da Salsomaggiore aveva lasciato il frutto dei suoi studi in buone mani. Il Dott. Giovanni Valentini che a lui successe, alle doti di intuito e di intelletto univa un grande amore per il suo paese ed una tenace volontà. Compreso dell'importanza della scoperta del suo più anziano collega Berzieri ed intuendo le possibilità che l’acqua termale offriva di trasformare la piccola e rurale borgata di Salso in una grande stazione di cura non pose tempo in mezzo. Incontrò dapprima difficoltà, ma non si arrese. Intanto che le pratiche inoltrate per avere aiuti alla realizzazione dei suoi primi progetti termali facevano il loro corso, mise a disposizione alcune stanze della sua casa per i primi esperimenti termali.
Si procurò un paio di vasche di legno che poi portò a quattro e con quelle fece effettuare i primi bagni. Era questo, in embrione il primo stabilimento della stazione termale a cui accorsero i primi bagnanti non solo da Salso ma anche da fuori. Poi il Valentini trovò un alleato ai suoi sforzi. Riuscì a far inoltrare al maestro Lodovico Borra una domanda al Governo Ducale perchè venisse rilasciato il permesso di costruire uno stabilimento. Stabilimento era forse un termine presuntuoso perchè la costruzione risultò essere un modesto locale di legno con una sala centrale e sei camerini da bagno dislocati lateralmente. Comunque, per quei tempi, era già una novità. Si era così arrivati all’anno 1817. Erano passati nove anni dalla scoperta del Berzieri e finalmente aveva potuto realizzarsi il primo sogno del Dott. Valentini. Il 2 Agosto 1847 il Signor Lodovico Rocca ebbe il permesso di aprire lo stabilimento, come avverte il primo manifesto pubblicitario comparso sulla «Gazzetta Ufficiale di Parma». Da quel giorno cominciarono a raccogliersi le prime statistiche che riportano nell’anno 1847: 300 bagnature. Ormai il successo era assicurato. I pionieri dei termalismo salsese oltre che vedere nello sfruttamento delle acque un buon affare compresero l'importanza sociale dell’attività termale: « Ove è caso di acque termali — scrive il conte Dall'Asta — e della salute di molti, non è questa industria nella quale si abbia ad avere per mira di far guadagno, è un guadagno l’ottenere quanti più si possa se ne giovino. I Governi che devono solo proteggere l'industria ed il suo libero sviluppo, devono viemmaggiormente promuovere le istituzioni che hanno un fine sanitario. Reputerei adunque quasi empio, immorale e di poco giudizio il non facilitare o moltiplicare i mezzi di guarigione agli infermi ». Dopo dieci anni, nel 1857, le bagnature erano già 3.758. Concessionario delle saline era divenuto il conte Adhemar e le vasche erano state portate a 20. Si aprirono successivamente le Terme Dalla Rosa, si ampliò lo stabilimento vecchio e finalmente si costruirono le prime Terme ispirate a criteri moderni e razionali, con l’aggiunta di installazioni nuove per effettuare altre cure termali oltre ai bagni. Nel 1895 si aprivano infatti le Terme Magnaghi; le statistiche segnarono subito una rapida ascesa. Salsomaggiore poteva disporre di 217 vasche da bagno oltre ai primi impianti per inalazioni. Nel 1897 i bagni erano saliti a 94.168 e le inalazioni a 40.440. Le persone impiegate nell’attività termale erano già 650. La cura aveva ottenuto il raggiungimento di due scopi sociali: il primo inerente agli effetti della cura, il secondo riguardante la situazione locale in quanto l’attività degli stabilimenti aveva dato lavoro a gran parte della popolazione salsese. All’alba del Novecento i bagni si erano avvicinati ai 200.000 con circa 70.000 inalazioni ed altre cure accessorie. Gli ospiti erano già superiori a 8.000. Un fervore di opere di carattere alberghiero e turistico comincia a trasformare il volto di Salsomaggiore, Stato e privati profondono le loro energie per creare un nuovo aspetto alla Stazione Termale. Nel 1913 inizia la costruzione delle più fastose Terme del Mondo: lo stabilimento Berzieri, costruito dallo Stato. La fama di Salsomaggiore supera i confini nazionali e l’affluenza degli ospiti è in costante rapida ascesa. Accanto agli stabilimenti sorgono gli Istituti e alcuni alberghi hanno già le cure in casa. Arriviamo cosi agli anni immediatamente seguenti la prima guerra mondiale con una lusinghiera prospettiva: le statistiche parlano già di mezzo milione di cure; gli ospiti, compresi quelli degli istituti si aggirano ormai attorno ai trentamila. Alla vigilia dell’ultima guerra le statistiche segnano oltre quarantamila ospiti. I progressi che si sono realizzati negli anni dell’ultimo dopoguerra sono noti a tutti e dimostrano che Salsomaggiore ha sempre costantemente continuato la sua marcia ascensionale tanto da conquistare fra tutti i centri termali nazionali il primato delle presenze. Le considerazioni di questi brillanti risultati ottenuti nel corso dello sviluppo di Salsomaggiore devono additarci mete ancora più ambiziose, l’evoluzione dei tempi, i rapidi scambi resi possibili dal progresso tecnico, il superamento di vecchi pregiudizi favorito da una più aggiornata educazione sociale, aprono nuovi orizzonti e nuove possibilità. Sta al buon senso di tutti i salsesi approfittarne onde poter continuare la tradizione di successi termali d'essere degni di coloro che hanno sempre operato per il bene di Salsomaggiore.
Avana
Comments powered by CComment