Salsomaggiore Illustrata30 gennaio 1939 - XVII - Salsomaggiore Illustrata - Alle porte del nostro Centenario - In questo anno Salsomaggiore celebrerà il centenario del primo bagno salsoiodico, che ebbe luogo il 15 giugno 1839, con una serie di manifestazioni che dovranno essere la degna rievocazione della genialissima intuizione di Lorenzo Berzieri e della tenace volontà costruttiva di Giovanni Valentini che, nel 1841, succedeva nella condotta medica già tenuta dal Berzieri, il quale dal governo ducale di Maria Luigia era stato chiamato a dirigere lo stabilimento di acque solforose di Tabiano. Formano, questi due nomi, un binomio indissolubilmente unito, poiché, se Berzieri fu lo scopritore delle virtù curative delle acque salsoiodiche, a Valentini Salsomaggiore deve la prima forte spinta, sia nella sua qualità di medico condotto, sia come direttore delle terme dall’inizio al 1875, sia come Sindaco. Da lui fu, infatti, voluta la prima analisi chimica delle acque salsoiodiche, fu per opera sua che le autorità governative del tempo si occuparono della nuova terapia idrotermale, a lui è dovuta la costruzione del primo e del secondo stabilimento balneare, che segnano il sorgere e l'affermarsi della Stazione Termale.


30 gennaio 1939 - XVII - Salsomaggiore IllustrataI primi passi non furono certamente facili per Salsomaggiore, ove tutto era da fare e da rifare, ma se Berzieri e Valentini potessero ritornare tra gli esseri viventi non potrebbero non essere soddisfatti della loro opera iniziale, poiché cento anni non sono passati invano ed è visibilissimo lo sviluppo che si è verificato per bontà di cura, concorse di scienziati che nell’efficacia delle acque salsoiodiche hanno avuto fiducia, interessamento dello Stato con l'impiego di varie diecine di milioni prima e la gestione diretta delle terme poi, sforzo del Comune che ha speso somme notevolissime per l’abbellimento del luogo, volontà di cittadini che si sono sobbarcati a sacrifici non piccoli per dare al soggiorno una attrezzatura alberghiera di primo ordine.
E’ stato in virtù di questi consensi e di questi sforzi combinati se al rudimentale stabilimento con « 6 stanzini e vasche, a comodi di chi desidera bagnature salate nelle acque madri allungate » è successo, nello stesso posto, il monumentale « Berzieri » ricco di marmi e di ori, che ha 157 camerini con 172 vasche, e se da uno gli stabilimenti, compresi quelli interni degli alberghi principali e degli istituti, sono diventati 13 con conseguente aumento di curandi e di cure; alle quali cure, che in origine erano di soli bagni, si sono aggiunti fanghi, irrigazioni, inalazioni e polverizzazioni.
Altrettanto dicasi degli alberghi e delle case pensioni che nel 1847, epoca in cui fu aperto il primo stabilimento, erano 4 e che ora, senza contare gl’istituti Baistrocchi, Opera Pia Catena, Terme Operaie e Pro Legnano, ove trovano ospitalità oltre un migliaio di persone per ogni turno di cura, hanno raggiunto la cifra di 231, ivi compresi 14 alberghi, 42 pensioni e 175 case con camere ammobigliate. Abbiamo davanti una sommaria statistica degli ospiti, delle cure e delle giornate di presenza dal I° gennaio al 31 ottobre 1938 ed, a confrontarla con una cifra trovata in un manifesto del 2 agosto 1847, sembra sbalorditiva.
Allora il maestro Rocca, concessionario del primo stabilimento termale, con evidente soddisfazione e senza dubbio a scopo di propaganda, rendeva noto al pubblico che in poco tempo erano state fatte 300 cure : ci piacerebbe vedere che faccia farebbe se rivestendo le spoglie mortali, leggesse che le cure negli ultimi tre anni, beninteso al 31 ottobre, sono state 1.145.000 nel 1936, 1.300.000 nel 1937 e 1.500.000 nel 1938. Come si vede la distanza e addirittura enorme e riteniamo meriti conto d’essere messa nel dovuto rilievo.
Ma procediamo con ordine, perchè siamo entrati nel regno dei numeri e non si può andare a tentoni, senza correre il rischio di cadere in imperdonabili inesattezze. I numeri, a detta di chi se ne intende, sono d una eloquenza insuperabile anche dai più consumati dialettici, ma a patto che siano bene allineati, affinchè anche l'occhio meno esercitato vi sappia leggere e possa capirli. Gli ospiti al 31 ottobre del 1937 furono 38.176, alla stessa data del 1938 erano 44.083; abbiamo cioè avuto un aumento di 5.907 persone, che equivalgono al 15,47 %. Se poi c’è qualche curioso che volesse sapere quale è stato nel 1938 l’aumento degli Italiani e quale quello degli stranieri, in confronto con il 1937, gli diremo che i primi hanno avuto il 15,64 % ed i secondo l’11%.
C’è poi un’altra cifra, che indubbiamente farà piacere a conoscersi ed è quella delle giornate di presenza che rappresentano l’apporto finanziano principale, sul quale conta la Stazione Termale per vivere e svilupparsi. Anche qui il numero è abbastanza lungo da scrivere e da leggere: 604.344. Il che vuol dire che ogni ospite ha soggiornato a Salsomaggiore da 10 a 11 giorni. Non è, a dire il vero, il periodo di cura voluto che, secondo i canoni medici, dovrebbe andare dai 15 ai 20 giorni, ma qualora si tenga conto che parecchi sono venuti per una breve visita o per diporto, dobbiamo convenire che la prescrizione è stata sufficientemente rispettata.
Ma a parte tutto questo, che anche se recente rappresenta ormai il passato, una cosa è certa ed è che il centenario del primo bagno trova Salsomaggiore in piena ascesa, malgrado non sia più la sola a praticare la terapia salsoiodica. Ascesa che, qualunque siano gli eventi, nessuno riuscirà mai a fermare, poggiando essa su solide basi scientifiche, come è dimostrato dalle esperienze quotidiane del Centro di studi che da qualche tempo le Regie Terme hanno istituito, ponendolo sotto la direzione dei professori Pende, Zoja e Alfieri.

Felice Cammarata

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