Martedi 31 agosto 1971 - l’Unita -  A Salsomaggiore dalle operaie del maglificio Faini. Contestato il fabbricante di “miss”

Martedi 31 agosto 1971 - l’Unita -  A Salsomaggiore dalle operaie del maglificio Faini. Contestato il fabbricante di “miss” - Permane vivissima a Salsomaggiore la impressione suscitata dalla forte manifestazione svoltasi sabato scorso su iniziativa della CGIL CISL e UIL con l’adesione del PCI DC PSIUP PSI dl Fiorenzuola Fidenza Salsomaggiore delle ACLI del Movimento Studentesco e delle civiche amministrazioni di questi comuni. In un corteo che ha sfilato con la partecipazione di numerosa folla tra le vie della cittadina operai studenti pubblici amministratori sindacalisti si sono stretti attorno alle operaie del maglificio Faini di Fiorenzuola che avevano il corpo cinto da una fascia “Faini — disoccupata”. Numerosi cartelli punteggiavano il corteo con scritte del seguente tenore “Faini — Miss Italia — patrocinatore e sfruttatore “.

Proprio in questi giorni infatti si stava svolgendo a Salsomaggiore il concorso di elezione d Miss Italia patrocinato dall’industriale del maglificio Faini di Fiorenzuola le cui operaie sono in lotta da 188 giorni in difesa dell’occupazione.
Il Faini nonostante le condizioni estremamente vantaggiose con cui il comune dl Fiorenzuola gli ha ceduto una area di terreno e nonostante la concessione di un mutuo dl 200 milioni non si decide a costruire un nuovo stabilimento in grado dl assorbire la manodopera della vecchia fabbrica.
Quest’ultima è una vera e propria topaia dove le operaie lavorano in condizioni estremamente pesanti e proprio in questa topaia — dicevano i cartelli dei dimostranti — sono stati confezionati i bei costumi indossati dalle miss del concorso. Il corteo si è quindi portato in Piazza della libertà a Salsomaggiore dove hanno parlato i segretari della Camera del Lavoro di Piacenza e di Parma e quindi è tornato nel massimo ordine presso la sede della locale camera del Lavoro ove si è sciolto e ove si è chiusa ufficialmente la manifestazione promossa dalle tre organizzazioni sindacali.
Questo è avvenuto come noto nel pomeriggio di sabato e la manifestazione con la sua vasta adesione unitaria ha assunto un preciso significato di condanna, non tanto del concorso di miss Italia (il quale tra l’altro rappresenta un investimento antieconomico pure sul piano strettamente “consumistico”), quanto si è trattato di una manifestazione che è contro la politica di sfruttamento dei grandi padroni (il Faini è vicepresidente dell’organizzazione confindustriale del settore delle maglierie) e della azione di acquiescenza del governo e di ferma rivendicazione di una nuova politica di rinnovamento e di riforme del nostro Paese.
Nella sera successiva e cioè domenica alcuni gruppetti estremistici hanno a loro volta effettuato una sorta di dimostrazione diretta sterilmente contro il solo svolgimento del concorso dell’elezione di miss Italia con l’unico risultato di dare spazio alla provocazione poliziesca con ripetute cariche sul piccolo gruppo di dimostranti e la cui azione è peraltro risultata del tutto isolata dal contesto e dal significato della forte manifestazione unitaria di sabato scorso. La procura della Repubblica ha poi comunicato che non è stato effettuato alcun arresto, ma che solo alcuni dimostranti sono stati denunciati a piede libero.

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