In Linea - Fogli d'ordine del fascio di Salsomaggiore -  13 Settembre 1941-XIX In Linea - Fogli d'ordine del fascio di Salsomaggiore -  13 Settembre 1941-XIX - La vecchia guardia di tutto il parmense riunita a rapporto dal Federale riafferma intatta e compatta la sua fedeltà al Duce - Lo squadrismo parmense ha vissuto domenica 31 agosto a Salsomaggiore, una giornata indimenticabile. Con una grande adunata, tutti gli squadristi della provincia sono stati riuniti qui a rapporto dal Federale, per ricordare le giornate di Parma del '22.

Ore di fede, ore di entusiasmo, quelle trascorse. È stato come un ritorno alle origini. Camerati che da anni non si incontravano, si sono rivisti, si sono ritrovati con i loro capi di allora, hanno rivissuti nei ricordi, azioni ed episodi ai quali avevano partecipato insieme. Gente che ha ormai famiglia e figli si è ritrovata giovane ed ardita come una volta, e le canzoni della Rivoluzione hanno risuonato ovunque audaci e battagliere. ln prima mattina una rappresentanza di squadristi salsesi, si è recata nel Cimitero di Bargone a deporre una corona di alloro sulla tomba del martire Livio Ressini. Alle 10 alle Fornaci di Campore incominciavano a giungere i primi autocarri con gli Squadristi della provincia. Alle 11,30 arrivano gli autocarri di Parma con il Federale che è sul primo di essi. Il Gerarca che viene ricevuto dal Segretario del Fascio di Salso e salutato dalle acclamazioni degli squadristi, passa in rassegna il reparto d'onore degli Avanguardisti e lo schieramento. Con le camicie nere di San Pancrazio è il camerata Davide Fossa, Consigliere Nazionale, giunto apposta da Roma. Con quelle di Busseto è Alcide Aimi pure Consigliere Nazionale e anche lui giunto da Roma per la circostanza. Fra gli squadristi sono i comandanti delle squadre di Parma e quelli delle squadre di tutto il parmense, dalla bassa alla montagna. Da Parma è anche giunto un reparto di militi della 80a Legione che fà da scorta al Labaro Federale. Salsomaggiore, 13 Settembre 1941-XIX  - La  vecchia guardia di tutto il parmense  riunita a rapporto dal Federale riafferma intatta e compatta la sua fedeltà al Duce Dopo la presentazione delle forze fatta da Gino Caramatti che fu ardito comandante di squadra d'azione giunto dal Piacentino per invito del Federale, questi ordina il saluto al Duce a cui risponde il possente A noi! di tutti gli squadristi. Si forma poi la colonna degli autocarri per l'ingresso e la sfilata in città. Ogni autocarro, e sono più di una ventina, è gremito di camicie nere e sventolano su di esse le vecchie fiamme di battaglia. Sul Largo Roma il Federale, che era sul primo autocarro, sale su un tavolino ed assiste a tutta la sfilata, mentre i Balilla montano il servizio d'onore e le Donne fasciste lanciano fiori al passaggio degli autocarri. La città è tutta imbandierata. ln un tratto di viale del Parco Regina Margherita, sono tese da un albero all'altro grandi fiamme rosse e nere portanti i nomi dei Martiri del Fascismo Parmense e la parola Presente! Lasciati gli autocarri nel piazzale del Littorio le squadre vanno ad adunarsi nel Parco. Ad esse il Federale rivolge brevi parole di elogio per il loro fiero comportamento, e fa quindi l'appello dei gloriosi Caduti del Parmense per la grande causa. Ad ogni nome risponde vibrante il «Presente!» degli squadristi. Poi il battaglione comandato da Caramatti si mette in marcia verso la Piazza del municipio. Davanti alla lapide dei legionari Caduti in Spagna e davanti al Monumento ai Caduti, vengono deposte corone di alloro. In Municipio sono riunite tutte le Autorità cittadine. Assistono al rapporto degli squadristi anche il Consigliere Nazionale Adinolfi, il Sansepplcrista Berti, il camerata Morandi capo dell'Ufficio Politico della Federazione dell'Urbe e diversi squadristi di altre città, ospiti di Salsomaggiore. In una tribuna appositamente eretta hanno preso posto i familiari dei Martiri Fascisti. In un'altra tribuna si assiepano i labari e i gagliardetti. Al centro è un autocarro ai cui lati sono squadristi di Salso in armi, mentre all'ingresso del Municipio è schierato un plotone di Avanguardisti. Nella piazza si levano alte le invocazioni al duce e i canti dello squadrismo. Il Federale sale sul camion col comandante del Battaglione. Sullo stesso autocarro prendono posto i labari della Federazione Fascista, dell'Associazione delle Famiglie dei Caduti per la Rivoluzione e il gagliardetto del Fascio di Parma.

Foto Preti (Salso)
Orzi (Fidenza)

IL DISCORSO DEL FEDERALE

Il Segretario Federale dopo avere ordinato il saluto al Duce, ha preso la parola sottolineando la commozione che pervadeva ogni cuore di squadrista a ritrovarsi in folla con i compagni delle squadre «razione del Parmense, su una piazza, sotto un magnifico sole d’agosto che ricordava i giorni dell'azione più bella del movimento locale e si potrebbe dire del movimento nazionale, quella del lontano agosto 1922. Il Federale dice d'aver visto, durante la sfilata di poco prima, negli occhi di ognuno quel lampo di giovinezza che fa dimenticare gli anni e rende lo spirito espressione di indomita, immortale vitalità giovanile esplosa nelle entusiasmanti canzoni di allora: eguali le canzoni, immutati i cuori, immutata la fede che si concretizza in una sola parola: Duce! Il Federale di Parma ricorda quindi gli avvenimenti dell'agosto 1922, prova decisiva che doveva decidere anche della volontà del Capo, poichè lo squadrismo del Parmense, di fronte ai gravi avvenimenti che si profilavano, doveva dare l'impressione al Duce che l'arma forgiata dalla sua volontà e dalla fede dei suoi uomini, era effettivamente un'arma tale da poter dare al popolo italiano quell'ordine nuovo che il Fascismo cercava e voleva. Era di allora il conflitto accaduto a Ravenna a seguito di uno di quei passaggi di organizzati rossi alle organizzazioni fasciste. Ne era derivato lo sciopero generale. Il Direttorio del Partito, raccoglieva il guanto di sfida e dava quarantotto ore di tempo perché lo Stato ristabilisse tutta la sua autorità. Le quarantotto ore passarono. Le altre provincie si inquadrarono rapidamente. Ma a Parma la situazione permaneva grave. Sembrava quasi -rileva il Federale - che dovesse essere la prova decisiva della volontà e della fede degli arditi della «Disperata» cittadina e della bassa parmense. E lo squadrismo parmense, impugnando il moschetto della Rivoluzione, aveva voluto una cosa sola: il ristabilimento dell’autorità dello Stato. A questo punto il Federale rileva la grandezza dell'Idea nata dalla chiaroveggenza del Duce che fu in grado di ristabilire l'ordine e di consegnare il potere all'Autorità militare perchè con un breve vaglio, il potere fosse restituito all'Autorità civile. Il Federale ricorda quindi con parole di orgogliosa fierezza come il primo che comprese il pericolo bolscevico, il primo che si alzò, superbo combattente contro la barbarie di Mosca, fu uno solo. Qui la folla, con uno slancio incontenibile, interpretando il pensiero del Federale, grida, col suo grande amore il nome del Duce. Dopo aver esaltato l'azione precorritrice dello squadrismo, che vent’anni or sono, con un movimento anticipatore e profetico individuava e colpiva il subdolo male che minava l'Europa, il Federale rende interprete dello stato d'animo degli squadristi, desiderosi di indossare il grigio-verde per offrire nuovamente, quando il Duce lo voglia, il loro sangue per la Patria risorta ed ormai decisamente in marcia verso le mete segnate. Egli ricorda, esaltandole, le doti che caratterizzano lo squadrista, espressione vivente, e vitale del Partito, e precisa che la qualifica di squadrista è il riconoscimento di un passato che impegna ad essere di esempio di guida. Lo squadrista non ha solo la Commissione che lo può vagliare o lo può crismare; lo squadrista si vede e si conferma nelle azioni. In quello che è capace di sentire, di pensare, sopra tutto di fare. Quando si ha una fede, quando si crede, quando si ama l’Italia, che è l'amore, lo spasimo di tutti noi, si agisce in un determinato modo e lo squadrista deve insegnare a tutti gli altri perchè la sua esperienza, il suo passato glie ne danno la possibilità ed il diritto. Il Segretario Federale ha quindi illustrato ampiamente ed efficacemente le direttive per l'azione che gli squadristi sono chiamati a svolgere ritornando ai Fasci della città e della provincia, quali scolte vigili, sentinelle sensibili, pattuglie d'avanguardia, decise a stroncare ogni mancanza, ogni tradimento ordito contro la Nazione in armi. Il rapporto del Segretario Federale si è quindi chiuso con una ardente manifestazione. Il Gerarca ha detto: Ricordate che se anche la posta è alta la vittoria non può mancare perchè essa non può avere che un nome: Duce.

 

Il discorso è stato spesso interrotto da entusiastiche acclamazioni e da invocazioni al Duce che si sono ripetute insistenti e clamorose alla fine del rapporto. Dopo che i gagliardetti, con la scorta d'onore degli avanguardisti, furono depositati nella sala consigliare del Municipio, gli squadristi hanno raggiunto il Parco Regina Margherita dove è stato consumato il rancio. Alle ore 14,30 le rappresentanze degli squadristi dei vari Fasci, ricevute dal Podestà e dal Colonnello Comandante, si sono recate all'Ospedale Militare territoriale a visitare i feriti di guerra. Ogni Fascio ha offerto per i feriti pacchi contenenti sigarette, frutta, cioccolato, dolci, saponette. La visita si è svolta in una atmosfera di affettuoso cameratismo: da combattenti a combattenti. Il Federale ha distribuito 200 pacchetti di sigarette e al termine del suo giro per i reparti uguale distribuzione ha fatto al personale militare della Sanità. Lasciando l'Ospedale militare il Gerarca si è nuovamente portato nel Parco adare il via al Gran Premio ciclistico organizzato dalla Sezione Sportiva del Dopolavoro in occasione dell'adunata degli squadristi. Alle 16 è giunto alla Casa del Fascio, proveniente da Parma la Eccellenza il Prefetto che, salutato con gli onori militari dagli Avanguardisti di guardia, è stato ricevuto dal Federale, dal Podestà, dal Segretario del Fascio. Il Capo della Provincia si è poi recato ad assistere ad alcune fasi della gara ciclistica che si stava svolgendo nel Parco, intrattenendosi quindi cameratescamente unitamente al Federale con gli squadristi, i quali hanno trascorso il pomeriggio, anche al Poggio Diana, al Cinema Centrale e al Giardino Zoologico, visitando inoltre le Regie Terme Berzieri e l'Istituto Chimico Demaniale. L'organizzazione di tutto, predisposta dal Fascio ed attuata con la collaborazione del Comune, delle Regie Terme e della «Surgi» ha funzionato alla perfezione. L'Ecc. il Prefetto, il Federale e gli altri gerarchi si sono continuamente uniti ai vari gruppi associandosi al loro entusiasmo ed ai loro canti, finchè alle 19, le squadre hanno ripreso posto sugli autocarri e al canto delle canzoni della vigilia, hanno lasciato Salsomaggiore concludendo questa magnifica giornata squadrista, in cui gli animi e gli spiriti della prima ora si sono ardentemente fusi in una imponente manifestazione di fede fascista e di devozione al Duce.

 

In Linea - Fogli d'ordine del fascio di Salsomaggiore -  13 Settembre 1941-XIXCi risulta che un Commendatore scorazza in automobile per le campagne salsesi incettando uova a prezzi superiori al listino.

Attenzione ai mali passi!

Fonte:www.internetculturale.it 

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