Il veltroIl veltro - Periodico fascista di Salsomaggiore - 8 maggio 1922 - Ancora sulle gestione degli Stabilimenti Termali - In tutta la recente polemica sulla gestione degli Stabilimenli Termali fa ritornello la questione, dell’am­mortamento dei capitali impiegati dallo Stato nelle opere inerenti ­gli Stabilimenti stessi. Cifre che ap­paiono spaventose e che introdot­te in qualsiasi bilancio renderebbe­ro questo necessariamente passivo salvo non si volessero elevare i prez­zi delle cure ad altezze favolose.

 Ad ovviare tale problema fondamentale si è proposto di ripartire l’ammortamento su un più lungo corso di tempo, di interessi minori ecc. Nostro avviso è invece che di am­mortamento non si debba parlarne, anzi sia immorale il solo pensare, da parte dello Stato di volere ricu­perare per intero le somme che egli prodiga in tali opere. Per non es­sere tacciato di cattivo amministra­tore ha introdotto nei Bilanci il so­lo elemento di provata amministra­zione che è contrapposto al principio sociale ch’egli eia chiamato a com­piere cioè il concetto di pubblica utilità. Se lo Stato costruisce un ponte che serva una strada di grande traffico pretende forse un diritto di pedag­gio per rifarsi delle spese sostenute? oppure penserà giustamente che il denaro ch’egli prodiga in quell’opera pubblica gli venne indirettamente compensato da tutti quei ce­spiti che ricava da un aumentato benessere economico di quella zona e di riflesso da tutto il paese? Il ragionamento è analogo pel no­stro caso se variamo leggermente i termini di paragone. Colla costruzione delle opere ne­cessarie allo sviluppo della stazio­ne termale egli dà incremento all’in­dustria del forestiero che è seconda ricchezza d’Italia. Aumenteranno quindi i suoi cespiti sulle ferrovie, tasse d’esercizio, ecc. Aggiungasi poi che lo scopo umani­tario che lo Stato è chiamato a com­piere solo si può manifestare con opere di pubblica utilità che, per­mettono agli enti di beneficenza di potere usufruire dei salubri prodot­ti a lieve prezzo. Eccoci ad un nitro punto del no­stro pensiero su cui vogliamo dire una parola. Si dice che si preferisce la ge­stione statale in quanto spetta allo stato il compito dell’assistenza dei malati che non possono sobbarcarsi all’onere delle cure. Noi riteniamo invece che lo Sta­to debba solo preparare l’ambien­te possibile alla pubblica beneficen­za con induzioni generali, conces­sioni d’acqua, impianti gratuiti ecc. e, lasciare agli Enti di beneficen­za il coordinare questa. E siamo nel nostro campo dell’i­niziativa privata! Proprio anche su tale argomento! Noi pensiamo che potranno fare meglio la beneficenza le opere che già qui esistono (Sana- Pxo Legnano, eco,) anziché rimetter­ne alle burocratiche (liberas nos do­mine) mani della macchina statale. Lo Stato padrone del sottosuolo e degli impianti principali d’estra­zione può concedere a mitissimo prezzo i prodotti di una a quegli enti, concedere magari qualche sus­sidio... ma basta. Premesso questo deduciamo che con grande profitto della stagione termale anche l’esercizio degli stabilimenti può essere dato in conces­sione per lunghi periodi ad un Ente privato che dovrebbe versare allo stato padrone un canone d’affitto ed assumersi la manutenzione delle opere di cui si serve. Noi siamo convinti che l’amministrazione di questo Ente privato sa­rebbe tale da poter ricavare (senza aumento di tariffe) anzi con qual­che diminuzione un utile che per­metterà di pagare allo Stato il ca­none anzidetto rimanendo un uti­le netto sufficiente. E solo l’Ente pri­vato è capace di tutte quelle forme di reclame e di concorso al miglioramento dell’ambiente cittadino che invano dallo Stato ci si erano ripro­messi (e si ripromettono) i fautori della statizzazione, Il canone che lo Stato percepisce potrebbe servire ad aumentare i fondi per le indispensabili nuove costruzioni. Sono queste opere sussidiarie alle esistenti: come la Lavanderia (pre­ventivati 2 milioni) finimento del fabbricato macchine allo stabilimen­to Berzieri (500.000 lire); Uffici di Amministrazione (L. 500.000); Ope­re murarie di protezione e sostegno alle Terme Magnaghi (L. 100.000): Perforazione pozzi (L. 600.000). Un altro gruppo di lavori ma pel quali a proposito si possono intro­durre gli elementi di ordinaria am­ministrazione sono il Salificio e laboratorio chimico (L. 1.500.000); Impianto di gasometri L. 580.000) ecc. Un’Opera di importanza assoluta od immediata è la costruzione di un acquedotto che si ritiene possa costa­re sulle 4.500.000 lire. Ma su tale ar­gomento ritorneremo prossimamen­te più a lungo. Tutte le opere che abbiamo elen­cato sono già progettate, approvate, ecc. manca solo il più importante: lo stanziamento dei fondi. Ma noi ci impegniamo col nostro gruppo parlamentare affinché al più presto il parlamento lo abbia ad approvare e secondo i criteri che abbiamo esposto.

f. l.

 Fonte:www.internetculturale.it

 

 

pie di pagina

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.