12 febbraio 1902 - Gazzetta di Parma - Tribunale di Parma - Il processo del Paradiso di Salsomaggiore12 febbraio 1902 - Gazzetta di Parma - Tribunale di Parma - Il processo del Paradiso di Salsomaggiore - Sarebbe stata una questione semplicissima, e si è voluto gonfiarla non sappiamo a che scopo. Si tratta della vendita della Villa Paradiso, che ebbe luogo realmente con tanto di rogito, all'ing. Ferretti, dalla proprietaria signora Corbellini; mentre il Campari pretende che la villa sia stata venduta a lui, non si sa in qual modo. Si parla di un rag. Ruozi di Reggio Emilia, quale intermediario della vendita, ma questo signore è un mito, non figura in processo. Ma in tal caso, perchè pigliarsela col Ferretti ? Non si capisce assolutamente. Quale interesse avrebbe avuto il Ferretti, dato che egli abbia comperato regolarmente, come pare assodato, di contrastare al Campari i suoi diritti, dato che ne abbia, verso il Ruozi e la Corbellini? Raccogliamo quel po' di luce che viene dal processo. Nella controversia, è intanto necessario sapere chi sono i contendenti. Ed ecco parecchi testi che ci dicono della moralità ed onestà dell'ing. Ferretti.

Senatore Cadenazzi di Mantova conosce l'ing. Ferretti, può ben dire, da mezzo secolo, essendo più vecchio di lui. Nelle scuole a Mantova, all'Università, poi, dava moltissimo a sperare, ma la sua irrequieta operosità e la nessuna pratica negli affari lo danneggiarono finanziariamente. Lo assistette più volte come avvocato, e può far fede della sua assoluta onestà anche in momenti difficili. All'inizio dei lavori di Salsomaggiore fu informato dal Ferretti dei contratti fatti col Campari e colla Corbellini, e gli parve esagerato il compenso promesso al Campari. Riguardo all'acquisto della Villa, fu lui che lo consigliò a fare il rogito al più presto possibile. Non ritiene capace l'ing. Ferretti di atti scorretti e violenti: se lo vedesse co' propri occhi, direbbe che è diventato pazzo.

Ing. Carlo Arrivabene conosce Ferretti da quando frequentava lo studio d'ingegneria di suo padre, che fu un'illustrazione di Mantova. Lavorò con lui quattro anni, specialmente negli impianti di Bologna e Reggio Emilia, e lo trovò sempre di specchiata onestà, e uomo di intelligenza superiore, incapace di transigere colla morale. E' impossibile che abbia commesso gli atti di violenza, di cui è accusato.

Cav. Riccardo Costanzo di Milano ha conosciuto l'ing. Ferretti a Palermo quando costruiva la funicolare di Monreale, vittima della guerra sleale, a base di mafia, fattagli da certi Alongi e Stagno, che erano concessionari di un'altra funicolare, quella di Monte Pellegrino, pure a Palermo. Egli dice: l'ing. Ferretti è uomo risoluto e leale, che procede sempre per la retta via, non curando le difficoltà. Non è riuscito ad ottenere una forte somma promessa dal Municipio di Monreale, solo perchè non venne a patti colla propria coscienza e si rifiutò di pagare gl'intermediari. E' di animo cavalleresco, e non è possibile che egli compia qualsiasi azione contro l'onore.

Cav. Ruberti Ugo di Quistello conobbe l'ing. Ferretti ne' banchi della scuola. Lo seguì sempre nelle sue vicende, ed ebbe con lui molti rapporti, anche d'affari. Lo dipinge come uomo di carattere mite, tutto dedito alla sua famiglia, ed esclude assolutamente che egli possa aver compiuto le azioni, di cui è accusato.

Ing. Raccogli racconta quanto è capitato all'ing. Ferretti a Catanzaro, ove è stato chiamato per fare il progetto di una funicolare fra la città e la stazione. Combattuto per ragioni politiche dalla minoranza conservatrice, egli volle che il Sindaco facesse un' inchiesta sulla sua condotta e riputazione nelle varie città, ove ebbe a costruire funicolari. Si scrisse a Palermo, a Monreale, a Ortona a mare, Bologna, Torino, Bergamo, Mondovì, Orvieto, e da tutte queste città arrivarono informazioni ottime. Se ne fece una relazione illustrativa in Consiglio Comunale, come a riparare l' ing. Ferretti dei dubbi mossi e gli fu data la concessione di quella Funicolare.

Marchese Ricci, consigliere di Prefettura di Parma dice come 'gli sia stato presentato l'ing. Ferretti dal prefetti Veyrat, il quale, premettendo di aver conosciuto il Ferretti a Bergamo durante la costruzione di quella Funicolare, glieli raccomandò in particolar modo come un galantuomo.

Avv. Bacchi di Reggio Emilia, essendo avvocato della moglie del Ferretti, dice l'ing. Ferretti è uomo onesto, ed è un ingenuo negli affari.

 Ing. Carlo Barbano di Genova fu direttore della Cassa Sovvenzione per imprese, quando la sua Banca ebbe rapporti coll' ing. Ferretti dal 1884 al 1892. Assunte informazioni, che ebbe buone, apri all'ing. Ferretti un primo conto corrente di oltre 200 mila lire per la costruzione della Funicolare di Mondovi. — ed un altro di 420 mila per la costruzione della Funicolare di Bergamo. È a notarsi che tali somme in conto corrente, sebbene garantite sugli affari, erano a disposizione dell'ing. Ferretti, il quale pagò puntualmente. Durante gli affari non trascurò mai, come era suo dovere, di informarsi sempre sulla condotta dell'ing. Ferretti, che gli è sempre risultata incensurabile. Dopo di ciò devono essere intesi alcuni testimoni per riferire sulla moralità e condotta del Campari a Modena. La parte civile vi si oppone; il P. M. pure.

Avv. Finzi protesta, non tanto contro la Parte Civile, quanto contro il P. M., il quale dovrebbe desiderare piena luce su tutto. A questo punto Campari dichiara di non opporsi.

Pagliani Vittoria comincia a parlare di Don Campari, ma in seguito ad osservazioni della parte civile, dichiara che conobbe Campari quando era prete: ora si corregge. Dice che Campari ha ingannato suo marito e certo Ferrari di Carpi per una spedizione di trucciolo a Parigi. Aggiunse di aver consegnato al Campari, quando andò a Parigi, due quadri d'autore, uno del 400 del Beato Angelico, stimato lire 2000 (duemila) e l' altro 600 lire, e che il Campari, per quanto richiesto, non diede nè il denaro, ne i quadri. Racconta poi che conosceva benissimo al Pellacani Pia moglie del Campari quando era signorina, ed abitava nella stessa casa che era di proprietà del Campari. La Pellacani era fidanzata di certo signore di Perugia, e doveva sposarlo. Alla vigilia del giorno in cui questi doveva condurre con sè la fidanzata, il Campari volle che la teste giurasse sul Cristo di mantenere il segreto su quanto stava per dirle.... ma la signora Pagliani, che era interrogata sopra un fatto in cui c'entrava il revolver ed un delegato di pubblica sicurezza, non può più parlare, o almeno non si sente parlare, per le interruzioni dell'on. Berenini.

Fannucchi Ferdinando riferisce come il Campari abbia colpito con un pugno un vecchio orologiaio di Modena, e ciò in sua presenza, dandosela subito a gambe; e come poi sia risultato che egli facesse credere, mentre non era vero, che il vecchio orologiaio lo avesse minacciato col revolver.

Avv. Carlo Frigeri racconta come lo zio del Campari, il defunto prof. Brandoli di Modena, volendo risparmiargli le spese di successione, comprasse un fondo in nome del Campari, intendendo però che detto fondo rimanesse di sua proprietà durante la sua vita. Ma il Campari, senz’altro fece suo il fondo, e lo zio dovette pagargli una somma per averlo indietro.

Zalaffi ha acquistato dal Campari un pezzo di terra, premutandolo con una vacca, ma la terra vendutagli non era del Campari. Non ebbe quindi la terra, e neppure gli restituì la vacca.

 

Lunedì 24 febbraio 1902 - Corriere Salsese – Gazzetta di Parma 

Una causa finita — Società anonima per la conquista.... del Paradiso — Un colmo giudiziario — La oramai famosa controversia giudiziale a proposito della Villa Paradiso in Salsomaggiore e relativa funicolare, per la quale si sono consumati non sappiamo quanti quintali di carta bollata, è stata finalmente risolta fra l'ing. Ferretti ed il Campari. La notizia ha prodotto effetto qui a Salsomaggiore, dove si deplorava da tutti che fosse perciò arrestata una bella iniziativa, che è destinata ad avere una grande influenza sullo sviluppo di codesta stazione balnearia.
Conseguenza immediata della transazione sarà la costituzione di una società anonima per azioni, nella quale i signori azionisti potranno aspirare al possesso di una porzione... del Paradiso. Sotto tali auspici, chi non prevede un enorme successo quando, speriamo fra breve, sarà aperta la sottoscrizione pubblica delle azioni? Raccomandiamo di tenere le azioni possibilmente di piccolo taglio, perchè in questi tempi democratici, a molti sia concessa la sperata felicità di un posticino in Paradiso. Lasciando gli scherzi, nessuno dubita che il Paradiso di Salsomaggiore, si risolverà in un ottimo affare, pel quale non si sarà litigato invano. Riservandoci di dare più dettagliati ragguagli sullo scopo preciso della società, ci limitiamo a pubblicare per ora i nomi delle persone che si sono costituite in Comitato Promotore e sono i signori: Ing. Alberto Cugini, Attilio Guastalla e Cav. Lottici di Parma, Andrea Ferretti di Fabbrico, sig. Salini di Piacenza, cav. Costanzo, rag. Benzoni ed ing. De Benedetti di Milano. Si attendono altre ragguardevoli adesioni di nuovi promotori, che a suo tempo faremo conoscere.

 Il processo del Paradiso di Salsomaggiore

Fonte archiviogazzettadiparma.medialibrary.it / Biblioteca Civica del Comune di Parma in collaborazione con Editrice Gazzetta di Parma".

 

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