3 settembre 1924 - Gazzetta di Parma - Lo scultore Marzaroli - Il 23 febbraio 1871 mancava immaturamente ai vivi e al lustro dell’Accademia parmense e dell’arte Cristoforo Marzaroli. — Come il Marchesi, a Roma, il Marzaroli, indirizzato per la scultura, si portò col premio di pensione a Firenze, ed ivi perfezionò quella tecnica che a Parma aveva appreso dal suo professore Agostino Ferrarini, slargando gli occhi e l’anima agli orizzonti dell’arte rinascentista e neoclassica.
Del soggiorno di Firenze è la sua «Nostalgia»: il capolavoro dei brevi anni della sua vita, che gli guadagnò il primo premio della mostra artistica nazionale del 1870 e lo mise in prima linea fra gli scultori della gentilezza e della eletta parlante personificazione. Affezionatissimo allo Scaramuzza, modellò di lui il busto, dal quale traspare tutta la viva perfezione delle fattezze; più tardi rappresentò la Strega e scolpì il monumento di Gian Domenico Romagnosi, nella sua natia Salsomaggiore. — Aveva già cominciato quello, di Albertina Sanvitale, quando i suoi sogni: di forte artista e di ardente anima di poeta gli vennero infranti dalla morte. Moriva il Marzaroli percosso dalla tisi; ma il suo nome lungi dal scendere con lui nella tomba si circonfuse di una chiarità a tutt’oggi non offuscata, e, affisso alle opere cui diede forma valica nella ricordanza la sua generazione. — L’accademia parmense di Belle Arti se ebbe mai ore di gemito e di tristezza fu certamente quando dovette spargere i fiori del compianto sul feretro del Marzaroli.
"Fonte archiviogazzettadiparma.medialibrary.it / Biblioteca Civica di Parma con Editrice Gazzetta di Parma"
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