Don Chisciotte di Salsomaggiore Domenica 24 marzo 1901 Il Don Chisciotte di Salsomaggiore - Giornale balneare pupazzettato -  Domenica 24 marzo 1901 - Le acque di Salso nel cretinismo - "Le acque di Salso nel cretinismo" è uno scritto semiserio, più "semi" che "serio", tratto dal Don Chisciotte di Salsomaggiore, di domenica 24 marzo 1901. Un racconto satirico, a firma di Leone, che oggi sarebbe considerato non proprio politicamente corretto e che invece, evidentemente, faceva sorridere i nostri nonni, almeno quelli che sapevano leggere, agli inizi del novecento.

(Relazione del dottor Von Der Kuke al XVIII Congresso dei medici tedeschi). Richiamo l'attenzione dei miei autorevoli colleghi sopra un caso di cretinismo congenito, curato da me coll'acqua salso-bromo-litio-stronzio-iodica di Salso. L'importanza non istà tanto nella gravità della forma, quanto nei resultati della cura. L'infermo ha 27 anni, ed è idrocefalico dalla nascita: i diametri antero-posteriore del capo e bitemporale sono enormemente più alti, che nei casi ordinari: la testa, mostruosamente grossa, poggia su un collo ed un corpo esilissimi: le orecchie sono enormi: gli occhi grossi e sporgenti dall'orbita. Alla spaventosa figura nulla risponde d'umano: nessun lampo d'intelligenza negli occhi: sotto la fronte non cova pensiero alcuno: non v'ha ideazione o sensazione psichica: il malato mai parla: guarda stupidamente, non risponde, forse anche non intende: certo manca di comprensione sul significato delle parole. Deficienza assoluta d'istruzione: tutti i sensi specifici ottusi: tardo il movimento: perdita involontaria di urine e feci: l'infermo non mangerebbe, né berrebbe, se non si fosse sempre provveduto a ciò dai parenti.  Come vedete, onorevoli colleghi, il caso era dei più complessi. Invitato a curare quest'infermo, mi sarei certo rifiutato di assumere coì grave responsabilità, se non mi fosse capitato in mano un numero di un giornale italiano letterario-scientifico, il Don Chisciotte di Salsomaggiore, giornale assai ben fatto nel quale si magnificavano, con resultati ed attestati medici lusinghierissimi, il valore terapeutico e la composizione delle acque di Salsomaggiore.  Scrissi in Italia, e feci venire un quintale di quest'acqua, ed iniziai una cura facendo fare al malato un bagno generale al giorno in quest'acqua medesima. lo vi dico, egregi colleghi, che c'è da rimanere storditi di fronte ai risultati ottenuti. Al quinto giorno la testa del malato era diminuita della metà: gli occhi erano in parte rientrati nell'orbita: non si aveva più perdita involontaria di feci e di urine: il corpo ingrassava: i sensi specifici riprendevano la loro sensibilità: negli occhi brillava un lampo d' intelligenza: la motilità accennava a tornare colla parola!  Al 10° giorno la testa era ritornata normale: normali tutte le funzioni ed i sensi: deficiente ancora l'intelligenza, ma la motilità e la parola erano riacquistate e gli occhi rientrati nell'orbita. C'è proprio, onorevoli colleghi, da domandarsi come si ottennero simili resultati, ma io credo che a pensarvi bene si trova una ragione rigorosamente scientifica: le acque di Salsomaggiore son ricche d'Iodio, il primo dei risolventi in terapia: allo iodio che dobbiamo la scomparsa dell'idrocefalo, e la conseguente riduzione della testa, e la ripresa di tanti meccanismi, di tante funzioni, che, per l'alterazione cerebrale, erano mancanti.  Ma io debbo insistere sopra un fatto: al 10°giorno l'individuo era tornato in tutto un individuo normale, ed era anzi un bel giovane: però se qualche lampo d'intelligenza si poteva scoprire negli occhi di lui, conviene dire che questa intelligenza era limitatissima: l'infermo insomma non era più idrocefalico, ma era rimasto cretino!  Fiducioso dopo quanto avevo veduto seguitai la cura delle acque dl Salsomaggiore, e non ebbi a pentirmene: con mia crescente maraviglia il malato andò riprendendo gradualmente l'intelligenza, fino a diventar gaio, lepido e brioso! Alla fine della cura nel bel giovane intelligente e spiritoso nessuno assolutamente avrebbe potuto riconoscere il malato di 30 giorni prima. Io prego i colleghi di non meravigliarsi di un fatto. Che ha anche questa volta una spiegazione strettamente scientifica. Le acque di Salso sono ricchissime di sale: nessuna meraviglia quindi che esse abbiano dato quel sale, che mancava alla zucca del malato.  Dopo questo non mi resta che raccomandare queste acque prodigiose, certo d'indicare a tutti i colleghi il più alto miracolo naturale avveratosi al mondo.

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Il prof. Sconbrunn apre la discussione sulla comunicazione Von Der Kuke.  Il prof. Bonfigli, direttore del Manicomio di Roma, delegato italiano al Congreso tedesco, non si maraviglia della comunicazione udita. Nella sua pratica ha sempre usato largamente l'acqua di Salso nel cretinismo, nel gozzo, in molte forme mentali, ed ha ottenuto resultati maravigliosi. ln un idrocefalico la circonferenza del cui cranio misurava 2 metri (sic!) egli ebbe una guarigione mirabile tanto che l'infermo si ammogliò poi, ed ebbe numerosa prole. Il Presidente innanzi a simili dimostrazioni, interprete di tutti i congressisti, propone d'inviare a Salsomaggiore una Commissione di scienziati tedeschi, per studiare queste acque. Propone anche, che l'acqua di Salsomaggiore venga largamente introdotta in tutti i manicomi e case di  cura della Germania: propone infine, che, per esser meglio  informati sui resultati terapeutici delle acque stesse, i congressisti si abbonino tutti al Don Chisciotte di Salsomaggiore. La proposta viene, fra fragorosi applausi, approvata all'unanimità. 

Leone

Tratto da http://www.internetculturale.it

 

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