11 settembre 1943 - Assalto ai magazzini del grano all'ammasso per la panificazioneSalsomaggiore, 11 settembre 1943 - Assalto ai magazzini del grano all'ammasso per la panificazione - Informativa al Commissario Reggente la Federazione Fascista Repubblicana di Parma da parte del  Commissario Reggente il Fascio di Salsomaggiore del Partito Fascista Repubblicano.

Ritengo doveroso richiamare la vostra attenzione su quanto segue: nelle prime ore pomeridiane dell'11/9, come particolareggiatamente illustrata nel rapporto scritto inviato dal locale gestore degli ammassi sig. Vincini Francesco al Consorzio Agrario di Parma di cui vi allego copia, la folla assaltava due dei magazzini di ammasso del grano posti in Salsomaggiore, iniziandone il saccheggio.

A contenere l'irruenza minacciosa della folla che, in preda al panico, dovuto all'arrivo delle truppe germaniche non obbediva all'intimazione dell'autorità, valse solo la promessa di effettuare un'immediata distribuzione a pagamento di grano alla popolazione nella misura di Kg 50 per persona. In tal modo le autorità, che mancando di forze sufficienti non erano state in grado di opporsi al saccheggio, ottennero almeno di poter controllare da chi il grano veniva prelevato ed evitare così la dispersione del prodotto. Tuttavia nonostante questo intervento una notevole quantità di grano era stata in primo tempo asportata senza controllo. Con un manifesto in data 11/9, il Commissario Prefettizio diffidò coloro che avevano asportato il grano abusivamente ad effettuarne immediata denuncia agli uffici comunali. A tutt'oggi risultano denunciati, in quanto asportati prima della controllata distribuzione, q.li 647,08 di grano su quintali 2.247,08 mancanti per cui sono tuttora irreperiti q.li 1.600. Il grano distribuito con controllo risulta invece di q.li 1.094 pari a n. 2.189 teste di consumatori". Il funzionario estensore del rapporto così prosegue "Superato il momento di panico e resesi padrone della situazione le Autorità, in ottemperanza al Decreto determinante che tutti magazzini di generi alimentari erano da considerarsi a disposizione delle Forze Germaniche, facevano immediatamente sospendere la distribuzione del grano e così la grande maggioranza dei cittadini rimase esclusa dall'assegnazione.

Quanto sopra è stato da me richiamato sia per informarVi dei fatti svoltisi sia principalmente per illustrarVi la disparità di trattamento che la sospensione della distribuzione ha creato fra i cittadini e che richiede un attento esame e un'equa soluzione che valga ad evitare futuri attriti e prevenire l'eventualità che coloro che sono rimasti esclusi dal beneficio, e che sono la grande maggioranza, possano essere spinti a gesti inconsiderati. Il provvedimento che per stabilire la parità di condizione fra i cittadini si presenterebbe subito come logico, sarebbe quello di invitare i detentori di grano a restituirlo all'ammasso ma all'attuazione di esso ostano motivi contingenti vari fra cui principale quello che essendo ormai trascorso vario tempo, molti addurrebbero a giustifica della mancata riconsegna il fatto di averlo già consumato, e l'altro che per costringere gli eventuali renitenti occorrerebbe fare uso della forza.
Altro provvedimento sarebbe quello di ritirare le tessere annonarie del pane e della pasta a coloro che risultano in possesso del grano, ma tale situazione non calmerebbe egualmente quelli che ne sono rimasti esclusi i quali riterrebbero non equamente risolto il problema dato che nella deprecata ipotesi che venisse a mancare la panificazione collettiva, si troverebbero privi del pane, mentre coloro che hanno avuto un'assegnazione di grano continuerebbero a disporne.

11 settembre 1943 - Assalto ai magazzini del grano all'ammasso per la panificazioneA mio modesto avviso la sola soluzione che potrebbe risolvere la questione col pieno consentimento di tutti i cittadini e che da noi pubblicamente propugnata ed ottenuta oltre che contribuire ad accattivare al Partito nuove simpatie fra il popolo verrebbe a dimostrare al popolo stesso come le sue necessità siano da noi attentamente seguite e condivise, sarebbe quella di riprendere la distribuzione del grano a tutti coloro che ne sono stati esclusi, sempre nella misura di Kg 50 per persona.
Da informazioni assunte sia presso il locale gestore dell'ammasso che presso gli Uffici Annonari Comunali, mi risulta che la rimanenza di grano negli ammassi è da valutarsi in circa q.li 4.000 oltre q.li 3.000 circa ancora da conferire mentre la popolazione che gode della tessera di pane e pasta assomma a n. 9.608.
Considerato che n. 3.483 persone hanno già ricevuto il grano nella misura di Kg 50, rimangono quindi n. 6.125 persone alle quali dovrebbe essere assegnato per un quantitativo complessivo di q.li 3.062. Quindi anche effettuando distribuzione totale rimarrebbero sempre presso l'Ammasso q.li 1.000 oltre i 3.000 quintali sopraccennati di grano per le necessità della panificazione collettiva".

E' intuitivo che in qualsiasi momento e quando le esigenze lo richiedessero, è in facoltà delle Autorità sospendere la panificazione collettiva e dar corso a quella familiare.

Ritengo dopo quanto sopra esposto di averVi ragguagliato esaurientemente sul problema e confido che la mia proposta riscuoterà la vostra approvazione.

Il Commissario Reggente

Rag. Nino Pozzi

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