Istituto BaistrocchiIl Prof. Baistrocchi, nel discorso inaugurale del Sanatorio fissava le ragioni della sua origine e i suoi scopi.

"Signori,

A me spetta in questa modesta solennità dirigere a voi la parola in nome del Consiglio di amministrazione. Non è un onore ambito, ma un ufficio, un dovere che mi fu imposto. Se tutti voi, o signori, che gentili accorresti all’ invito foste cultori della medicina, io non avrei mestieri di dimostrare che codesto edifizio, che voi oggi inaugurate, è una casa di salute, una specie di piccolo ospedale, sotto il nome sorridente e lusinghiero di Sanatorium.

Non avrei mestieri di provare che era sentito il bisogno di un istituto, ove la Idrologia moderna potesse studiare uno dei suoi medicamenti; ma avrei limitato il mio dire facendo rivolgere la vostra attenzione sulla costruzione dell’edifizio, che racchiude in sè l’applicazione di molte delle leggi dell’igiene edilizia e vi avrei pregati con fervore di accompagnarmi negli studii colla speranza, che mercè dei vostri lumi debba nascere uno sprazzo di luce, che valga ad illuminare le tenebre del mistero, in cui la terapeutica idrologica tuttodì si nasconde.
Ma voi che qui siete, che appartenete alle classi agiate, o siete lavoratori intellettuali e che pur avendo un cuore libero e palpitante e veramente umano, siete però digiuni di scienza medica o ne avete sventuratamente nozioni errate, vogliate seguirmi per brevi istanti, perchè io desidero convincervi, che lo scopo umanitario dell’ istituto, i mezzi impiegati per raggiungerlo, l’avvenire di esso, sono giusti e fanno onore a colui che pur non badando alle cifre ha versato largamente i fondi necessari. Queste acque che la provvida natura ha elargito all’uomo ammalato diedero fino a ieri portentosi risultati ad una sela classe di persone.
Pochi fra quelli, non colpevoli di essere nati a lottare acerbamente per la esistenza, erano i beneficati da codeste acque E quando la pietà li soccorreva, i vantaggi che ne traevano, erano assai scarsi, perchè mancava loro la medica assistenza, ogni altro conforto fisico e morale. Questa grave ingiustizia, che non esiste per gli altri medicamenti, che sono alla porta'a di tutti, esisteva per le acque salso-jodiche di Salsomaggiore, Era falso che l’esportazione delle medesime avesse potuto togliere l’ingiustizia. Colla veste della beneficenza, si cercava di coprire una forte speculazione, senza calcolare i danni possibili portati alla efficacia del medicamento.
Per togliere l’ingiustizia, per aggrandire il beneficio, per studiare il rimedio dovevasi rapidamente agire. La carità cittadina, il Governo erano esausti. Allora pochi privati guidati da un uomo già noto alla beneficenza, in pochi giorni seguendo gli usi legali dell’oggi, improvvisarono una Società, senza pompa, versarono le somme, edificarono. In poco più di un anno il nuovo edifizio è sorto. Dovevasi creare un ospedale od un Sanatorium? Vi hanno grandi differenze fra l’uno e l’altro. Si potrebbe dire che questo ha la forma esterna o le sembianze di quello, ma non la vita interna. Negli ospedali si accolgono malati di ogni genere, anche in condizioni disperate; e ciò che è peggio, che possono, viziando l'aria, danneggiare gli altri. Così pure si accolgono ammalati di poca o niuna entità, sia per l’età sia per la miseria estrema bisognevoli di assistenza, di vitto, di confortevole dimora, che ingombrono le corsie ospedaliere.
Nel Sanatorium invece o si selezionano gli infermi o si accolgono piuttosto per cure preventive o preservative, atte a promuovere quelle crisi salutari, che ne assicurino una migliore esistenza o perchè essendo destinati a subire operazioni chirurgiche in altri istituti, sia loro permessa una guarigione sollecita dai vantaggi di una cura preventiva. Nel Sanatorium essendo molto meno svariati gli infermi accolti sia per età sia per condizioni morbose, è reso possibile senza gravi spese procurare un vitto più confacente. Per la posizione del Sanatorium in deliziosa campagna si somministra un conforto fìsico e morale benefico e riparatore. Da queste premesse nasce facilmente e logicamente la conseguenza che il Sanatorium deve restare sempre aperto e che si rendono indispensabili le cure invernali. La tesi che io chiamerò sfollamento dei nostri ospedali dei cronici ibernanti, passibili di cure balneari, parmi, di facile soluzione e di rapida applicazione. Ognuno di voi, o signori, ricorderà di avere visitato un ospedale d’inverno. Rammentate la folla di malati e vi si affacceranno alla memoria pallidi volti di giovani sorretti dalle gruccie, mutilati, col collo piagato, che o passeggiano nelle infermerie comuni o stanno accovacciati negli scaldatoi. Interrogateli, e vi diranno che attendono la buona stagione per recarsi ai bagni, dove già altra volta hanno provato qualche miglioramento.
Entrate nelle corsie delle donne Quante madri che nell’esercizio della più nobile funzione, quella della maternità ebbero a contrarre malattie e solo sperano nei bagni della primavera. Quelli o queste ha già toccato il ferro riparatore del chirurgo o li sta minacciando. A taluno la cicatrice ritarda, ad altri il prodotto della infiammazione non si riassorbe perchè nel sangue il veleno od il microbio allignano ancora. Occorre opporre una forte resistenza nella lotta. Ma dove incontrare gli alleati ! Nei nostri ospedali forse? Bronchiti, polmoniti, tifoidee, tubercolosi galoppanti li circondano i nostri poveri cronici. Egli è vero che un esercito di disinfettanti sotto forma di liquidi e di vapori li circonda eziandio: ma dalla lotta contro i germi dei morbi acuti usciranno immuni i nostri cronici? E in tale lotta fra i nemici che l'organismo alberga, chi sarà il vincitore ?..
Se la beneficenza moderna non avesse bisogno di gara, e se l'Erario dello Stato non fosse esausto, se il giureconsulto ligio alle consuetudini della vecchia giurisprudenza non volesse rispettare le volontà degli umanitari trapassati di secoli or sono, eppure riconoscendo il miglioramento dello scopo, non soffocasse le voci del sentimento, che è e fu la sola vera ed unica originale causa delle donazioni generose testamentarie se l'igiene delle campagne non trovasse gravi ostacoli nella politica e nel capitale; se questi ed altre cause non fossero nemici giganti contro la selezione degli infermi, il perfezionamento dei nostri ospedali avrebbe già raggiunto un altissimo grado.
Sorgano dunque le cure invernali e saranno provvidenziali Questo piccolo Sanatorium per opera di pochi scioglierà la tesi e ripeto sarà provvidenziale. Pensate, quanti anni impiegarono gli Ospedali comuni per comprendere ed attuare la necessità di riscaldare gli ambienti, per ventilarli, per distruggere la gangrena nosocomiale. Quante vittime innocenti ! Spetta ora ai Comitati di beneficenza, degli Ospizi marini, che pur sono convinti, che una sola cura all'anno non è sufficiente in molti casi e riesce talora inutili in certe malattie. Spetta loro il meditare sulle cure invernali. Io nutro fiducia che l’Amministrazione delle Regie Saline, già cotanto benemerita elargirà nel prossimo inverno i suoi favori. Allora la soluzione della tesi dello sfollamento sarà ancora più facile. Gli scrofolosi ibernanti, le povere donne recentemente offese nella funzione che sorveglia il mantenimento della specie, benediranno ai generosi, che avranno trovato fondi per le cure invernali.
Signori; in queste brevi parole si compendiano gli scopi del Sanatorium : Studiare il rimedio, renderlo accessibile a tutti tanto nell’ estate che nell’inverno. Se avrò saputo trasformare il pensier mio, voi o colleghi e voi sopratutto o signore, nate e preposte all’esercizio del bene, uscirete di qui apostoli della mia idea. Cosi a coloro che per uniformità e serietà di studi e di tendenze posso chiamare amici, porgo i miei più vivi ringraziamenti per avere accompagnato me ed il Consiglio nell’ adempimento del progetto senza tema mai di lotte personali o di altre dimostrazioni capricciose ed ostili.
Evocando anzi la sempre cara memoria di Berzieri, di Valentini e Dalla Rosa, il cui spirito eletto certamente aleggia intorno a noi, perchè non può aver mancato di accorrere, laddove si inizia un’ opera buona, dichiaro in nome del generoso Presidente inaugurato il Sanatorium.
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