1847 - Dottor Lorenzo Berzieri - Topografia di Tabiano e storia delle sue acque solforose mineraliTabiano è una villa posta in ameni e ridenti colli, il cui capoluogo è un antico castello piantato su di un'eminenza, al quale per una via alquanto erta e tortuosa si giunge con fatica piacevole, poiché l'occhio vi è ad ogni istante divertito e ricreato: l'aria che vi si respira é libera, purissima e salutare: la temperatura media è generalmente, dalla metà di Giugno a tutto Agosto, dai + 18° ai + 22° circa del termometro di Réaumur. I venti che a preferenza vi soffiano ordinariamente sono quelli d'Oriente e di Settentrione. Il terreno poi non è del tutto ingrato alla mano del diligente agricoltore, abbondando, massimamente d'ogni genere di squisite frutta. Desso è situato parte nel Comune di Salso maggiore e parte in quello di Borgo San Donnino,

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e dista cinque miglia circa da quest'ultimo, diciannove da Parma, ventinove da Piacenza e venticinque circa da Cremona: giace fra la latitudine di gradi 44° 51' e 46”; e la longitudine è di 27° 43' e 12".
Se natura fu alquanto avara di fertilità al suolo Tabianese, seppe però compensarlo col fargli dono di tre vene d'acqua minerale solforosa. Una di queste ha la sua scaturigine presso la cima del colle più alto, in vicinanza della Chiesa Parrocchiale all'Ovest della stessa.
Di là poi discendendo quasi in diritta linea ad Occidente, alla distanza di mezzo miglio circa sul declive di un colle denominato il Pozzinello si scorge una seconda vena, ma si questa che quella non son tenute in conto alcuno per la scarsa quantità d'acqua che mandano.
Alle falde settentrionali di un altro colle denominato i Pergoli, alla distanza di altro mezzo miglio all'incirca dall'ultima nominata fonte, e quasi all'istesso livello scaturisce poi la terza vena, ma in copia assai più abbondante delle due prime, la quale mette capo in un rio detto il Braito, e dopo aver percorso

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sessanta metri circa si getta nel torrentello detto la Rovacchia; ed è appunto quesťacqua, la quale, come si esprime un celebre nostro scrittore (1) “non son molt’anni diventò con grido sempre crescente il desiderio ed il bisogno di quanti sono travagliati da esterne infezioni”; e di essa mi accade ora di parlare.
La conoscenza della virtù medicatrice dell'acqua solforosa di Tabiano pare non oltrepassi il secolo ultimo scorso. Egli è certo che ottanta o novant'anni sono gli abitanti di Tabiano e di sue vicinanze si sono spesso giovati di quelle acque solforose per guarire i loro armenti da ostinate malattie cutanee, mediante lozioni e bagnature. Non pochi Tabianesi d'età assai provetta mi hanno più volte assicurato di aver visto, or son molt’anni, giungere a quella fonte salutare da diverse parti di questi Stati cavalli affetti di morbi cutanei, e guarire colle infangature di quest'acqua. Vien pure asserito da testimonii oculari

(1) Il chiarissimo Professore Signor Cavaliere Michele Leoni.

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tuttora viventi e degni di fede, che non pochi cavalli delle ultime armate Francesi affetti da eruzioni cutanee furono colà condotti più volte per praticarvi lozioni coi fanghi della medesima acqua solforosa, e ne riportarono completa guarigione.

1847 - Dottor Lorenzo Berzieri - Topografia di Tabiano e storia delle sue acque solforose mineraliCiò per fermo indusse ad argomentare che tali acque potessero tornar vantaggiose anche nelle affezioni cutanee degli individui umani. Infatti io ho potuto raccogliere da alcuni Tabianesi, che verso la fine dello scorso secolo si presentò a quella fonte un accattone di questi Stati infetto da molti anni di morbo cutaneo, e colle proprie mani nel rigagnolo dell'istessa acqua si scavo una fossa tanto capace da potervi star entro; la circondò di verdi frasche; e lasciato che l’acqua si intiepidisse ai raggi del sole, vi si immerse più fiate e ne parti sano. La cosa si divulgò ben presto non senza meraviglia. Indi è da credere che ne facesse uso in malattia di simile natura un Francese impiegato in questo territorio sotto il cessato Governo: poco dopo non tardò a valersi per bagno dell'acqua solforosa di Tabiano il Sig. Carlo Saglia

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farmacista in Borgo San Donnino, il quale trovandosi da tempo travagliato da un'ostinata e molesta malattia di pelle, ed avendo visto tornar inutile qualunque tentativo dell'arte medica, volle far prova dell'acqua Tabianese, che già correva voce essere idonea a vincere le malattie di pelle; ed infatti le sue speranze non rimasero deluse, poichè risanò perfettamente. Questi ed altri consimili casi valsero non v'ha dubbio a far conoscere la virtù terapeutica dell'acqua solforosa di Tabiano, ed a tirar sovra la stessa l'attenzione d'alcuni scienziati Parmensi, i quali non tardarono a farla soggetto de' loro studii; e questi furono i celebri chimici Gottardi e Guidotti, che ne istituirono primieri l'analisi chimica sul principio di questo secolo: non mancò pure contemporaneamente col chimico Gottardi di far onorata menzione della stessa il Medico Dottor Jacopo Bocchi tessendo una erudita dissertazione, che trovasi inserita nel Giornale Medico-Chirurgico di Parma del 1813.
Questa fonte venne poscia acquistata dal Sig. Carlo Pasini di Borgo San Donnino, il quale non tardò ad erigervi una capanna con

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quattro vasche di legno, onde così porgere qualche comodo a chi poteva abbisognare dei Bagni di quell'acqua benefica.
Correva intanto e vie più si diffondeva nelle vicine terre la fama di quest'acqua come di mezzo terapeutico, alla quale in ogni estiva stagione traeva gente da questi Stati, che per la maggior parte prendeva ospizio presso quel filantropo Parroco Calestani Jacopo - sacerdote rapito ancor presto all'amore de' suoi parrocchiani ed amici che pur eran tanti (1); il quale, mediante le sue molte relazioni che gli avevan sopratutto procurate queste acque, potè giugnere a far conoscere la loro medicinale efficacia anche alla Maestà di MARIA LUIGIA nostra Augusta Sovrana, che con tanta materna cura e sollecitudine regge e governa questi avventurati Stati, la quale si portò quindi in Tabiano nell’Autunno del 1837 per vedere ed esaminare questa fonte salutare; e dopo averne assunto le relazioni opportune, ed essersi persuasa che questa tornar poteva a

(1) Chiudeva questi gli occhi all'eterno sonno nel di 25 Dicembre 1845.

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sommo vantaggio dell'egra umanità, non indugiò a far acquisto della vena di tale acqua colle poche terre adiacenti dal Sig. Francesco Gramizzi di Borgo San Donnino, della quale era divenuto possessore per eredità: poscia la munificenza della prelodala Maestà Sua, la quale è sempre mai intenta al comun bene de' suoi sudditi, con suo venerato Decreto del 5 Aprile 1838 volle farne dono agli Ospizi Civili di questa città, aggiungendo un'ingente somma, onde fosse eretto presso la fonte stessa un conveniente pubblico Balneario Stabilimento.

Questi Ospizi Civili intanto, divenuti cosi proprietarii di quella fonte salutare si diedero ben presto sollecita cura a farvi erigere il Balneario Stabilimento or ora accennato, che componesi di dodici decenti stanze pe' bagni, con altrettante pulitissime vasche di marmo, oltre ad altre stanze al piano superiore. Una macchina a vapore per riscaldare le acque solforose vi fecero pur costruire sotto la direzione del chiarissimo Professore di Fisica Teorico-Sperimentale nell'Università di Parma, il Padre Benedettino Ingoni-Cassiani.

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Una nuova e magnifica via decretata dalla prefata Maestà Sua, e delineata dall'esimio nostro Ingegnere Montecchini, da Borgo San Donnino ci guida in Tabiano ai Bagni: viene questa attraversata da tredici ponti, quattro dei quali sono abbastanza ampii; per essa si sale così blandamente, che per poco non se ne avvede, quantunque il luogo de' Bagni sia ottantadue metri all'incirca sopra il livello di Borgo San Donnino suddetto.
Oltre a ciò la Maestà di MARIA LUIGIA ha pur voluto che a sue spese particolari sorga sin dalle fondamenta un magnifico Casino ad uso d'Albergo per comodo de' Bagnanti, il quale veniva aperto al pubblico sin dal Giugno del 1844, ed ove i Bagnanti stessi sono trattati colla massima decenza, proprietà e puntualità, ed il tutto a modici prezzi. Ma l'impareggiabile generosità dell'adorata Sovrana Nostra non contenta d'aver fatto tutto quanto ho indicato, vuol pur ora che a lato del suo Casino su menzionato sorga una Cappella, perché ai Bagnanti non manchi anche il comodo di soddisfare ai doveri di Religione, mentre il trasferirsi alle più vicine Chiese non potrebbe che riescire di sommo disagio e fatica.

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Questo bell'esempio di non comune filantropia veniva ben tosto seguito dal Signor Dottor Ferdinando Rossi di Parma, il quale già a quest'ora vi ha eretto due case ad uso pure d'albergo, oltre ad un piccolo edificio pe' bagni d'acqua salino-jodata, i cui grandi vantaggi si osservano sopra tutto nelle malattie scrofolose, ed anche in quelle affezioni cutanee che per una fatalità congenita od acquisita trovansi legate ad una condizione scrofolosa, come puossi di leggieri rilevare anche da due mie lettere a stampa da qui dirette al prelodato Sig. Dottor Rossi, la prima delle quali è del 25 Settembre 1845 inserita nel supplemento al N. 92 della Gazzetta di Parma, l' altra del 6 Ottobre 1846, stampata co' tipi Fiaccadori 1847.

 

Tratto da:

Notizie sui bagni delle acque soforose minerali di Tabiano da valere anche di norma e guida ai bagnanti – del Medico Dottor Lorenzo Berzieri -  Borgo San Donnino dalla tipografia di Giuseppe Vecchi – Maggio 1847 – A spese dell’Autore.

 

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