TuttoSalsoTuttoSalso - 5 aprile 1953 - La solenne consacrazione a Vesco­vo di Mons. Prati ha avuto luogo nella Chiesa di San Vitale il 24 feb­braio alle ore 9. La sera precedente alle ore 19.16 è arrivato da Roma alla stazione di Fidenza S. E. il cardinale Adeodato Piazza, Segretario della Sacra Con­gregazione Concistoriale. Erano a riceverlo il Vescovo di Piacenza mons. Malchiodi, il prefet­to di Parma dott. Meneghini, il que­store dott. Ricciardelli, il col. Chiap­pare comandante il Gruppo carabi­nieri di Parma, il gestore delle Ter­me demaniali avv. Basini, il consi­gliere provinciale dott. Sozzi, il te­nente Beli comandante la Compagnia carabinieri di Fidenza, il presidente del Comitato esecutivo per le ono­ranze a mons. Prati, sig. Albrigi con vari componenti del comitato stesso, le patronesse, il comm. Carlo Co­razza e il cav. Simone Corazza del Comitato d'onore; il dott. Bavagnoli, il dott. Piragine, il prof. Avanzini, il sig. Zucchi, i rappresentanti del­l'Azione cattolica, della DC. ecc.

 5 aprile 1953 - La solenne consacrazione a Vesco­vo di Mons. PratiCol Vescovo di Piacenza erano Mons. Prati, Mons. Azzolini Vicario generale della Diocesi di Fidenza, Mons. Raimondi in rappresentanza del Capitolato fidentino e numerosi sacerdoti della Diocesi di Piacenza. Una colonna di una ventina di au­tomobili ha seguito quella del Ge­store delle Terme sulla quale ha preso posto il cardinale. La macchi­na era preceduta dai motociclisti del­la polizia stradale. All'arrivo a Salsomaggiore alle ore 19,30, una folla plaudente ha sa­lutato il Cardinale Piazza davanti all'ingresso della Pia Casa delle Suo­re di Sant'Anna, dove i carabinieri e vigili urbani prestavano servizio d'onore, mentre la banda cittadina suonava alcune marce e un impianto di fari illuminava le adiacenze del­la Chiesa di S. Vitale. Il Cardinale Piazza, che ha ri­sposto benedicendo alle festose ac­coglienze!, si è poi trattenuto con le autorità fra le quali si erano aggiun­ti anche il presidente dell’Azienda di cura rag. Grazioli ed altri. Al mattino dopo, alle 9 precise il Cardinale Piazza ha fatto il suo ingresso nella Chiesa di S. Vitale assieme a Mons. Prati che portava sul petto la magnifica croce pettora­le donatagli dalla popolazione di Salso, ed ai Vescovi di Piacenza Mons. Malchiodi, di Parma Mon9. Colli, di Liodi Mons. Benedetti, di Pesaro Mons. Borromeo ed all'amministratore apostolico della Dioce­si di Carpi Mons. Della Zuanna. La Chiesa era gremitissima e fra le autorità politiche erano presenti il senatore Marchini e l’on. Berti. Da Parma erano giunti il Prefetto dott. Meneghini, il questore dott. Ricciardelli, il comandante del Grup­po carabinieri ten. col. Chiapparo, 1 Intendente di Finanza dott. Marca­to, il presidente dell'Ept dott. Borri, il capo di gabinetto di prefettu­ra dott. Valerio, il prof. Renzo Pa­sini e l'ing. Paini segretario provin­ciale della De. Da Piacenza erano giunti il vice prefetto dott. Galatea, il presidente dell’amministrazione provinciale ing. Martini, il vice pre­sidente avv. Conti, il conte Manfre­di presidente del consiglio di ammi­nistrazione del collegio Alberoni, l’ing. Rabaffi della Seee in rappresentanza del consigliere delegato ing. Faletti, i conti Raggio, il rag. Vitali presidente dell’« Onarmo ». Di Salso erano presenti il gestore delle Terme demaniali avv. Basini, il consigliere provinciale dott. Sozzi, della minoranza consiliare in rap­presentanza del Comune, il presi­dente dell’Azienda di Cura rag. Gra­zioli, il presidente deH’Assoriazione albergatori e della Famiglia salsese sig. Grugnoni, il gen. Calda, il di­rettore della Cassa di Risparmio. Come abbiamo detto il Tempio presentava un aspetto imponente e sulla facciata adorna dei colori pa­pali e d’Italia, spiccava una nobile leggenda in onore di Mons. Prati affiancata dagli stemmi del cardinale Piazza e del nuovo Vescovo. La leggenda, dettata da Mons. Pallaroni, diceva così: « In questo — augusto Tempio — alla gloria di Dio — innalzato con nobile arte — dall’operoso Suo zelo sacerdotale — testimone per 15 anni — dei Suoi ardimenti apostolici — S. E. Mgr. ARTEMIO PRATI — è consacrato VESCOVO — dall’Em.mo Card. ADEODATO G. PIAZZA — nel gaudio dei figli diletti — di SALSOMAGGIORE — mentre esulta la Diocesi di PIACENZA — per il Figlio preclaro — che CARPI festo­sa — attende — PASTORE deside­ratissimo ». L'interno della Chiesa era addob­bato sfarzosamente. Ai lati dell'alta­re maggiore prestavano servizio ca­rabinieri in alta uniforme e vigili urbani. Il gonfalone del Comune era scortato dai valletti; vi erano pu­re i vessilli dell’Azione cattolica e delle varie associazioni religiose. In prima fila, col manto bianco dei Ca­valieri del Santo Sepolcro, erano il comm. Carlo Corazza di Tabiano e il comm. Antonio Folonari di Bre­scia. Nello spazio riservato alle per­sonalità religiose si notavano il Vi­cario generale della diocesi di Piacenza Mons. Ferrari, l'Arcidiacono della Cattedrale Mons. Castagnetti, il Vicario generale della diocesi di Fidenza Mons. Azzolini, il Vicario generale della diocesi di Carpi Mon­signor Sabadini, il segretario del Vescovo di Parma Mons. Marocchi, il superiore del Collegio Alberoni prof. Ciccone, il direttore del Se­minario di Bedonia Mons. Ferrari, Mons. Civardi e Mons. Cappelli de­gli Istituti religiosi di Castelnuovo Fogliani, il rettore del Seminario di Carpi Mons. Gualdi, il parroco della Chiesa di S. Pietro in Parma in. rappresentanza del Collegio dei parroci della città. Numerose erano poi le rappresen­tanze giunte a Salso con una quin­dicina di autopullman. Fra queste ricordiamo il Comitato direttivo di Parma dei partigiani cristiani, il Consiglio diocesano degli uomini cattolici di Piacenza, seminaristi di Piacenza, Bedonia e Carpi, il Clero delle diocesi di Piacenza e di Car­pi nonché rappresentanze di Pontenure e Casaliggio e cioè della terra natale di Mons. Prati e del paese che lo ebbe a parroco prima della sua venuta a Salso. Erano naturalmente presenti il padre e la madre di Mons. Prati, il fratello, la sorella, il cognato, la cognata, le nipoti; nonché tutti i parroci del vicariato di Salso e le suore dei diversi ordini. Enorme la folla di fedeli che si assiepava an­che fuori dalla Chiesa ove i servizi d’ordine sono stati disimpegnati da carabinieri, agenti di polizia e vi­gili urbani diretti dal commissario dott. Giorgianni della questura di Parma, dai Marescialli Rubega e Lunardi e del Brigadiere Verselloni dei C.C., dal Maresciallo Mangiacapra dei V. U. Le autorità sono 9tate ricevute dal presidente del Comitato esecutivo signor Albriggi e dal cerimoniere signor Berlocchi che disponeva di studenti e di gio­vani di Ac. per accompagnare gli invitati ai loro posti mentre Mons. Cappelli, don. Biselli, don Coppola, don Trincianti, don Ferri, don Ros­si e don Merli accompagnavano le autorità religiose. Del Comitato esecutivo erano anche presenti gli altri componenti: sigg.ri dott. Bonfanti, Gragnani, rag. Graetz, rag. Burlenghi, rag. Pollastri. Lusuardi, Balanini; le sigg.re Sozzi, Dominioni, Burlenghi, Pignacca; le si­gnorine Baistrocchi, Tagliaferri, Zucchi. La suggestiva funzione della con­sacrazione di Mons. Prati è durata due ore e mezza. Consacrante il Cardinale Piazza assistito dar Vescovi Mons. Malchio­di e Mons. Della Zuanna. « Reverendissimo Padre. chiede la Santa Madre Chiesa Cattolica, che questo presente Sacerdote sia elevalo all’onere dell’Episcopato ». Le parole qui riferite sono tolte dal Pontificale Romano e sono le prime che vengono pronunciate in lingua latina, nel solenne rito della Consacrazione Episcopale. La Chiesa, considera l’Episcopato « un onere » cioè un grave carico. Ma lo considera anche come una alta dignità, poiché quelle parole rivolte al Consacrante esprimono chiaramente anche l’idea di una ele­vazione. Imponente e suggestivo il rito, nella mistica e liturgica progressione dei suoi vari momenti e delle sue varie fasi.  5 aprile 1953 - La solenne consacrazione a Vesco­vo di Mons. Prati 5 aprile 1953 - La solenne consacrazione a Vesco­vo di Mons. PratiLa cerimonia ha inizio con la lettura del mandato pontificio di nomina. Segue la promessa di ob­bedienza al Romano Pontefice ed il giuramento di custodire e far rispet­tare i diritti della Chiesa. Quindi la celebrazione della Mes­sa officiata dal Consacrante all’altare, assistito dall’Eletto, mentre i Vesco­vi la celebrano dinanzi ai loro sga­belli. Appena prima del Vangelo lo Eletto si prostra sui gradini dell’al­tare maggiore, mentre si cantano le Litanie dei Santi. Segue la parte es­senziale della consacrazione. Sulle spalle dell’Eletto viene posto, a guisa di giogo, il libro aperto del Vangelo. Il Cardinale e i due Vescovi consa­cranti gli impongono le mani sul capo, come già usavano gli Apostoli; capo e mani sono abbondantemente unti con il sacro Crisma. La parte sostanziale della cerimonia è com­pletata con la consegna degli stru­menti pontificali: pastorale, anello, Vangelo. Un rito che ricorda l’antica di­sciplina ecclesiastica è la presentazione dei doni che, all’Offertorio della Messa, il Consacrato fa al Consacrante. Essi sono: due pani, vino in due bariletti ornati con lo stemma del nuovo Vescovo, due ceri accesi. Dopo la Comunione, che il Consa­crato riceve dal Consacrante, si completa il rito con la consegna del­le ultime insegne episcopali: mitra, guanti. Rivestito quindi di tutti gli abiti pontificali il nuovo Vescovo viene intronizzato sul faldistorio al centro dell’altare maggiore. Il canto del «Te Deum » completa il rito della Consacrazione. Dopo l’inno di ringraziamento a Dio, il nuovo Vescovo sente di dovere pure esprimere la sua gratitudine ai Con­sacranti: ad essi, per tre volte con il tono di voce sempre crescente, augura « ad multos annos ». Asso­ciati nella pienezza del Sacerdozio, Consacranti e Consacrato si scam­biano il bacio della pace. Il lungo ma pur sempre affasci­nante rito nella bellezza severa della romana liturgia è stato seguito dalla folla con la più viva commozione. Commozione che è esplosa in un caldo applauso affettuoso allorché il neo Vescovo ha compiuto il giro della Chiesa, benedicendo. Deposti i sacri paramenti del rito augusto, il cardinale Piazza, dal tro­no, ha pronunciato un elevato e toc­cante discorso di lode al Signore e di elogio per mons. Prati, ricordan­do fra l’altro come egli sia venuto tanto più volentieri a consacrarlo Vescovo in quanto lui stesso, ventidue anni fa era stato consacrato alla dignità episcopale in questo stesso giorno. La Schola Cantorum di Piacen­za, diretta dal Maestro Rossi, ha accompagnato lo svolgimento del rito episcopale. All’uscita dal Tem­pio il Cardinale e Mons. Prati che portava l’artistico Pastorale dono del Collegio Alberoni, seguiti dal corteo dei Vescovi e dalle altre au­torità religiose, hanno ricevuto gli applausi della folla. Alle 12,30 al­l’Albergo Bolognese, il Comitato per i festeggiamenti ha offerto una colazione di un centinaio di coper­ti. Al tavolo d'onore hanno preso posto il Cardinale Piazza, Mons. Prati, i Vescovi di Piacenza, Lodi, Pesaro e l’ex Vescovo di Carpi, il senatore Marchini Camia, l’on. Ber­ti, il Prefetto di Parma, il Vice prefetto di Piacenza, il Gestore del­le terme demaniali, il dott. Sozzi, l’ing. Paini della De di Parma e i due Cavalieri del Santo Sepolcro. Al termine della colazione il rag. Grazioli, a nome della popolazione di Salso, ha con commossi ac­centi messo in rilievo le grandi do­ti di Mons. Prati, esempio vivente di bontà e dolcezza, esprimendo il rammarico di tutti i salsesi nel vederlo partire e formulando per lui l’augurio di una vita serena. Hanno poi parlato l’avv. Conti per i piacentini e I'avv. Vietta per gli uomini cattolici di Parma. In­fine Mons. Malchiodi ha ringra­ziato il Cardinale Piazza per il suo allo intervento rivolgendogli devo­ti auguri per il suo giubileo epi­scopale e concludendo con un fervi­do elogio di Mons. Prati al quale Mons. Della Zuanna ha poi assicu­rato ('entusiastica accoglienza di Carpi presentandogli i sensi della obbedienza del Clero e della Dioce­si, Alle 14,30 il Cardinale Piazza accompagnalo dalle principali au­torità civili e religiose ha lasciato Salso partendo successivamente dal­la stazione di Fidenza per far’ ri­torno a Roma. Nel congedarsi. Sua Eminenza ha affermato di aver par­tecipato a 33 consacrazioni vesco­vili, ma di non aver mai assistito a manifestazioni cosi grandiose come quelle di Salsomaggiore. Dalle 15,30 alle 17,30, nel salone del Cinema Centrale, gremitissimo, s’è svolta un'accademia in onore del novello Presule. Hanno pro­nunciato discorsi di compiacimento il sen. Marchini, l'on. Berti, Mons. Malchiodi, Mons. Della Zuanna, don Daturi per il Clero piacentino e il signor Scaramuzza per gli uomini di Azione Cattolica di Salsomag­giore. Mons.  5 aprile 1953 - La solenne consacrazione a Vesco­vo di Mons. Prati 5 aprile 1953 - La solenne consacrazione a Vesco­vo di Mons. PratiPrati ha risposto com­mosso, ringraziando e affermando che. anche quando sarà lontano, Salsomaggiore e i salsesi rimarran­no nel suo cuore, con il ricordo più caro e su di essi implorerà costan­temente la proiezione della Madon­na delle Grazie. La Schola Cantorum di Piacenza ha egregiamente eseguito mottetti sacri. Successiva­mente nella Chiesa di San Vitale Mons. Prati ha celebrato un « Te Deum » di ringraziamento e ha im­partito la Benedizione alla folla, che al suo rientro in canonica lo ha ancora applaudito, assiepandosi esultante al suo passaggio. Frattanto vasta eco ha avuto in tutta Italia la consacrazione episco­pale di Mons. Prati e centinaia di telegrammi sono giunti al nuovo Presule; fra essi ricordiamo quelli di Padre Pio da Pietrelcina, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio on. Andreotti, del senato­re Pallastrelli, dell’on. Marenghi, dell’avv. Prof. Carnelutti, di padre Gemelli, del Vescovo di Viterbo Mons. Albanesi, del Prefetto di Pia­cenza dott. Ottaviano, del questore di Piacenza dott. Marchi, del pro­curatore della Repubblica di Parma doti. Dal Co, di Mons. Malchiodi amministratore apostolico di Loreto, di mons. Baldelli presidente della Pontificia Commissione di Assisten­za, di Mons. Oddi ex-Nunzio aposto­lico in Jugoslavia, di Mons. Paganuzzi della Città del Vaticano, di pa­dre Rossi visitatore generale delle missioni di San Vincenzo, del conte Nasalli Rocca, del conte e delle con­tessa Anguissola, di Mons. Biggi ret­tore del Seminario di Bedonia, del sindaco di Bedonia avv. Milani, dell'architetto Arata, dell’avv. Lanrens, della Giunta di Azione cattolica di Carpi, del Rotary Club di Salso e di molti altri. Dal 25 febbraio al 16 marzo, da­ta nella quale Mons. Prati si è re­cato in ritiro presso il Collegio Alberoni di Piacenza, è stato tutto un susseguirsi di manifestazioni religio­se. Dopo essersi recato in visita al Seminario di Bedonia dove fu ap­prezzato insegnante il Vescovo ha continuato come prima nelle sue umili funzioni di parroco della nostra città, recandosi al capezzale degli ammalati, accompagnando i funera­li, rimanendo lungamente in confes­sionale. Ha consegnata la parrocchia di S. Vitale ai missionari passionisti an­dando processionalmente incontro ad essi portando la Croce; ha pre­so parte alla Via Crucis predicata per le vie cittadine; si è recato in visita al Cimitero pronunciando un apposito discorso rivolto ai fede­li; ha partecipato alla processione dei fanciulli per la loro consacrazio­ne, ed ha predicalo nella Messa di mezzanotte per gli uomini accosta­tisi numerosissimi alla Comunione. Domenica 15 marzo Mons. Prati ha impartita la Cresima ad una set­tantina di bambini e bambine ed ha poi celebrata la sua prima Messa pontificale. Nel pomeriggio alla chiusura delle Missioni si è congedato con com­mosse parole dai suoi parrocchiani, dopo che una processione imponen­tissima aveva sfilato per la città. Commovente è stata l’affettuosità delle dimostrazioni ricevute dal Ve­scovo che a fatica ha potuto giun­gere in canonica attorniato da una ressa di persone di ogni ceto, che gli si stringevano attorno per salutarlo e baciargli l'anello. Alla sera nel teatrino dell’Orato­rio di Sant’Anna si è svolta una Ac­cademia in onore del Presule. L’Ac­cademia, durante la quale sono sta­te declamate poesie, eseguite scenet­te, cantati cori, si è iniziata e con­clusa con l’« Ecce Sacerdos Magnus » a tre voci, del Maestro Baracchi. Vi hanno preso parte: bimbi dell’Asilo di via Milano; bambine dell’Orato­rio di Sant’Anna; ragazzi e fanciulle delle Scuole, dell’Oratorio Don Bo­sco, della Gioventù maschile e fem­minile. Fra i più piccini, paziente- mente istruiti da Suor Benigna e Suor Roberta, si sono distinti que­sti bimbi dell'Asilo di Via Milano nelle loro recitazioni e nelle sce­netta degli Angeli: Angelo Franzini, Giulia Bottini, Carla Bottoni, Anna Rosa Cenci, Giuliana Cenci, Maria Teresa Rigoni, Tiziana Crinto, So­nia Piccioli, Luisa Crovini, Anna Maria Ampollini, Vincenza Ortotte­ri, Miriam Morini, Hanno pronunciato discorsi di sa­luto, i Presidenti della G.I.A.C. Fer­rando della G. F. signorina Franco, dell’U.U.A.C. Scaramuzza, dell’U.D. A.C. signorina Colombo, della Giun­ta diocesana sig. Camiti, del C.I.F. maestra Lommi, quello di Zona dr. Bonfanli e don Ferri a nome del Clero salsese. A tutti ha risposto Mons. Prati, ricordando i 15 anni trascorsi fra noi; ringraziando fra le lacrime, per le feste tributategli; affermando che mai non potrà dimenticare la Cripta, Salsomaggiore e i suoi abitanti, ai quali tutti ha esteso l'invito di an­darlo a trovare a Carpi. Alle 7 del 16 marzo, il Vescovo ha posto termine alla sua perma­nenza, celebrando un solenne ufficio funebre per i defunti della Parroc­chia di San Vitale. La Cripta della Madonna delle Grazie era gremita. Nei giorni successivi, a Piacenza, al Collegio Alberoni, egli è stato og­getto di speciali festeggiamenti ed anche una Accademia venne tenuta in suo onore. Nella ricorrenza della festività di San Giuseppe Mons. Prati si recò in visita pastorale a Pontenure e il 22 a Casaliggio. Festosa è stata l’accoglienza ricevuta al suo paese natale. Autorità ci­vili e religiose lo hanno ricevuto all'Ingresso del paese, accompagnan­dolo alla chiesa dove ha celebralo una messa solenne. Nel pomeriggio ha posto la prima pietra dell'erigendo oratorio parroc­chiale. Ha poi visitato alcune fami­glie della borgata. In suo onore, in serata, è stata tenuta un’accademia all’asilo « Clara Raggio ». A Casaliggio il Vescovo è stato ri­cevuto all’ingresso della frazione da don Umberto Daturi. Vicario fora­neo, dai parroci don Mezzadri, don Cortimiglia e don Corvi, e da un numeroso stuolo di parrocchiani Nella Chiesa del paese, mons. Prati celebrò la Messa, quindi si in­trattenne a lungo con i suoi ex par­rocchiani e visitò gli ammalati, im­possibilitati a presenziare alle funzioni. Il 25 marzo, nella ricorrenza del­l’Annunciazione Mons. Prati ha ce­lebrata la messa nella Chiesa di San­ta Maria a Fidenza, quindi ritorna­to a Salso ha voluto avvicinare an­cora una volta i suoi parrocchiani che alle 11,30 cono stati chiamati in Chiesa dai festosi rintocchi delle campane. Il Vescovo ha celebrato il Te Deum ed impartita la benedi­zione. Col bacio dell’anello e fra gli applausi, egli è poi rientrato in canonica, dalla quale è ripartito nel pomeriggio per Piacenza. Prima del suo allontanamento de­finitivo da Salso il Presule ha ri­cevuto la visita del Sindaco Botto­ni, visita che è stata poco dopo restituita in Municipio dove Mons. Prati - assente il Sindaco - è stato ricevuto dall’assessore Canali e dal Vice Segretario Capo rag. Comuni. La partenza per Carpi ha avuto luogo domenica 29 marzo da Pia­cenza. La diocesi di Carpi conta dodici secoli di storia. Astolfo penultimo Re longobardo (749-7561 nel 751 fondava il celebre Monastero di Nonantola e contem­poraneamente ad occidente in un borgo chiamato Carpi erigeva una chieda in onore della Madonna. Lo anno dopo otteneva dal papa Stefano II che la nuova chiesa col tito­lo e la funzione di Pieve fosse esen­te dalla giurisdizione dei Vescovi confinanti e soggetta « immediata­mente » alla Santa Sede, cosicché il Vescovo di Reggio mai esercitò su di essa gli atti del suo governo e lo stesso per quelli di Modena quan­do dal 1216 Carpi divenne possesso modenese. Nel marzo 1077 il Pontefice Gre­gorio VII era a Carpi colla Contessa Matilde di Canossa. Al principio del secolo XVI il Principe Alberto III Pio ben accetto alla Corte Pontificia per i suoi meriti di grande diplomatico, di munifico mecenate di artisti e letterati, di di­fensore della fede contro gli eretici ottenne da Giulio II di edificare un magnifico tempio: l'attuale maesto­sa Cattedrale che per dolorose vi­cende politiche ed economiche do­veva essere condotta a termine solo nel secolo successivo. Il Papa, con bolla 1 febbraio 1512 autorizzava a far rivivere l'antica Collegiata, conferiva all'Arciprete prò tempore tutte le prerogative di un Prelato Oridinario colle relative insegne quasi vescovili: mitra pasto­rale. anello, croce pettorale ecc. Inoltre permetteva venissero devoluti a prò della nuova Collegiata e dell'Arciprete i benefici del territorio carpigiano e alcuni altri di parrocchie confinanti che contemporanea­mente furono aggregate a Carpi. Tutto ciò fu confermato con bolla di Leone X del 1 giugno 1515 che aggiunse altri benefici. In questo se­condo periodo, specie dopo il Con­cilio di Trento, si ebbe qualche con­trasto col Vescovo di Modena per le prerogative dell'Ordinario di Carpi. Pio VII infine aderendo al desi­derio del Duca di Modena Francesco II, con bolla 23 novembre 1779 ele­vava l’Ordinariato di Carpi a Dio­cesi e ne creava primo Vescovo lo Arciprete Mons. Conte Francesco Benincasa. Nel 1821, Pio VII smembrava dal­la confinante Diocesi di Reggio lat­te le parrocchie che essa aveva in territorio modenese: erano così al­tre quindici parrocchie che veniva­no ad aggiungersi alle 15 della Dio­cesi carpigiana mentre nel 1844 sor­geva la seconda parrocchia urbana di S. Francesco. Finalmente nel 1872 fu aggregata a Carpi la popolosa par­rocchia di Rolo, in provincia di Reggio, ma che in quel tempo era soggetta a Mantova. Ora la Diocesi di Carpi numera 32 parrocchie più due Curazie qua­si parrocchie e circa centomila ani­me sparse in quattrocento chilometri quadrati, tutti in pianura. La dioce­si confina a nord con Mantova, ad est con Ferrara, Nonantola e Mo­dena, a sud con Modena e Reggio, ad ovest con Reggio Emilia.

5 aprile 1953 - Mons. Artemio Prati Vescovo di Carpi

Prati Artemio (Pontenure, 21 febbraio 1907 – Piacenza, 4 marzo 2004) - Vescovo

 


 

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