TuttoSalso - 5 aprile 1953 - La solenne consacrazione a Vescovo di Mons. Prati ha avuto luogo nella Chiesa di San Vitale il 24 febbraio alle ore 9. La sera precedente alle ore 19.16 è arrivato da Roma alla stazione di Fidenza S. E. il cardinale Adeodato Piazza, Segretario della Sacra Congregazione Concistoriale. Erano a riceverlo il Vescovo di Piacenza mons. Malchiodi, il prefetto di Parma dott. Meneghini, il questore dott. Ricciardelli, il col. Chiappare comandante il Gruppo carabinieri di Parma, il gestore delle Terme demaniali avv. Basini, il consigliere provinciale dott. Sozzi, il tenente Beli comandante la Compagnia carabinieri di Fidenza, il presidente del Comitato esecutivo per le onoranze a mons. Prati, sig. Albrigi con vari componenti del comitato stesso, le patronesse, il comm. Carlo Corazza e il cav. Simone Corazza del Comitato d'onore; il dott. Bavagnoli, il dott. Piragine, il prof. Avanzini, il sig. Zucchi, i rappresentanti dell'Azione cattolica, della DC. ecc.
Col Vescovo di Piacenza erano Mons. Prati, Mons. Azzolini Vicario generale della Diocesi di Fidenza, Mons. Raimondi in rappresentanza del Capitolato fidentino e numerosi sacerdoti della Diocesi di Piacenza. Una colonna di una ventina di automobili ha seguito quella del Gestore delle Terme sulla quale ha preso posto il cardinale. La macchina era preceduta dai motociclisti della polizia stradale. All'arrivo a Salsomaggiore alle ore 19,30, una folla plaudente ha salutato il Cardinale Piazza davanti all'ingresso della Pia Casa delle Suore di Sant'Anna, dove i carabinieri e vigili urbani prestavano servizio d'onore, mentre la banda cittadina suonava alcune marce e un impianto di fari illuminava le adiacenze della Chiesa di S. Vitale. Il Cardinale Piazza, che ha risposto benedicendo alle festose accoglienze!, si è poi trattenuto con le autorità fra le quali si erano aggiunti anche il presidente dell’Azienda di cura rag. Grazioli ed altri. Al mattino dopo, alle 9 precise il Cardinale Piazza ha fatto il suo ingresso nella Chiesa di S. Vitale assieme a Mons. Prati che portava sul petto la magnifica croce pettorale donatagli dalla popolazione di Salso, ed ai Vescovi di Piacenza Mons. Malchiodi, di Parma Mon9. Colli, di Liodi Mons. Benedetti, di Pesaro Mons. Borromeo ed all'amministratore apostolico della Diocesi di Carpi Mons. Della Zuanna. La Chiesa era gremitissima e fra le autorità politiche erano presenti il senatore Marchini e l’on. Berti. Da Parma erano giunti il Prefetto dott. Meneghini, il questore dott. Ricciardelli, il comandante del Gruppo carabinieri ten. col. Chiapparo, 1 Intendente di Finanza dott. Marcato, il presidente dell'Ept dott. Borri, il capo di gabinetto di prefettura dott. Valerio, il prof. Renzo Pasini e l'ing. Paini segretario provinciale della De. Da Piacenza erano giunti il vice prefetto dott. Galatea, il presidente dell’amministrazione provinciale ing. Martini, il vice presidente avv. Conti, il conte Manfredi presidente del consiglio di amministrazione del collegio Alberoni, l’ing. Rabaffi della Seee in rappresentanza del consigliere delegato ing. Faletti, i conti Raggio, il rag. Vitali presidente dell’« Onarmo ». Di Salso erano presenti il gestore delle Terme demaniali avv. Basini, il consigliere provinciale dott. Sozzi, della minoranza consiliare in rappresentanza del Comune, il presidente dell’Azienda di Cura rag. Grazioli, il presidente deH’Assoriazione albergatori e della Famiglia salsese sig. Grugnoni, il gen. Calda, il direttore della Cassa di Risparmio. Come abbiamo detto il Tempio presentava un aspetto imponente e sulla facciata adorna dei colori papali e d’Italia, spiccava una nobile leggenda in onore di Mons. Prati affiancata dagli stemmi del cardinale Piazza e del nuovo Vescovo. La leggenda, dettata da Mons. Pallaroni, diceva così: « In questo — augusto Tempio — alla gloria di Dio — innalzato con nobile arte — dall’operoso Suo zelo sacerdotale — testimone per 15 anni — dei Suoi ardimenti apostolici — S. E. Mgr. ARTEMIO PRATI — è consacrato VESCOVO — dall’Em.mo Card. ADEODATO G. PIAZZA — nel gaudio dei figli diletti — di SALSOMAGGIORE — mentre esulta la Diocesi di PIACENZA — per il Figlio preclaro — che CARPI festosa — attende — PASTORE desideratissimo ». L'interno della Chiesa era addobbato sfarzosamente. Ai lati dell'altare maggiore prestavano servizio carabinieri in alta uniforme e vigili urbani. Il gonfalone del Comune era scortato dai valletti; vi erano pure i vessilli dell’Azione cattolica e delle varie associazioni religiose. In prima fila, col manto bianco dei Cavalieri del Santo Sepolcro, erano il comm. Carlo Corazza di Tabiano e il comm. Antonio Folonari di Brescia. Nello spazio riservato alle personalità religiose si notavano il Vicario generale della diocesi di Piacenza Mons. Ferrari, l'Arcidiacono della Cattedrale Mons. Castagnetti, il Vicario generale della diocesi di Fidenza Mons. Azzolini, il Vicario generale della diocesi di Carpi Monsignor Sabadini, il segretario del Vescovo di Parma Mons. Marocchi, il superiore del Collegio Alberoni prof. Ciccone, il direttore del Seminario di Bedonia Mons. Ferrari, Mons. Civardi e Mons. Cappelli degli Istituti religiosi di Castelnuovo Fogliani, il rettore del Seminario di Carpi Mons. Gualdi, il parroco della Chiesa di S. Pietro in Parma in. rappresentanza del Collegio dei parroci della città. Numerose erano poi le rappresentanze giunte a Salso con una quindicina di autopullman. Fra queste ricordiamo il Comitato direttivo di Parma dei partigiani cristiani, il Consiglio diocesano degli uomini cattolici di Piacenza, seminaristi di Piacenza, Bedonia e Carpi, il Clero delle diocesi di Piacenza e di Carpi nonché rappresentanze di Pontenure e Casaliggio e cioè della terra natale di Mons. Prati e del paese che lo ebbe a parroco prima della sua venuta a Salso. Erano naturalmente presenti il padre e la madre di Mons. Prati, il fratello, la sorella, il cognato, la cognata, le nipoti; nonché tutti i parroci del vicariato di Salso e le suore dei diversi ordini. Enorme la folla di fedeli che si assiepava anche fuori dalla Chiesa ove i servizi d’ordine sono stati disimpegnati da carabinieri, agenti di polizia e vigili urbani diretti dal commissario dott. Giorgianni della questura di Parma, dai Marescialli Rubega e Lunardi e del Brigadiere Verselloni dei C.C., dal Maresciallo Mangiacapra dei V. U. Le autorità sono 9tate ricevute dal presidente del Comitato esecutivo signor Albriggi e dal cerimoniere signor Berlocchi che disponeva di studenti e di giovani di Ac. per accompagnare gli invitati ai loro posti mentre Mons. Cappelli, don. Biselli, don Coppola, don Trincianti, don Ferri, don Rossi e don Merli accompagnavano le autorità religiose. Del Comitato esecutivo erano anche presenti gli altri componenti: sigg.ri dott. Bonfanti, Gragnani, rag. Graetz, rag. Burlenghi, rag. Pollastri. Lusuardi, Balanini; le sigg.re Sozzi, Dominioni, Burlenghi, Pignacca; le signorine Baistrocchi, Tagliaferri, Zucchi. La suggestiva funzione della consacrazione di Mons. Prati è durata due ore e mezza. Consacrante il Cardinale Piazza assistito dar Vescovi Mons. Malchiodi e Mons. Della Zuanna. « Reverendissimo Padre. chiede la Santa Madre Chiesa Cattolica, che questo presente Sacerdote sia elevalo all’onere dell’Episcopato ». Le parole qui riferite sono tolte dal Pontificale Romano e sono le prime che vengono pronunciate in lingua latina, nel solenne rito della Consacrazione Episcopale. La Chiesa, considera l’Episcopato « un onere » cioè un grave carico. Ma lo considera anche come una alta dignità, poiché quelle parole rivolte al Consacrante esprimono chiaramente anche l’idea di una elevazione. Imponente e suggestivo il rito, nella mistica e liturgica progressione dei suoi vari momenti e delle sue varie fasi. La cerimonia ha inizio con la lettura del mandato pontificio di nomina. Segue la promessa di obbedienza al Romano Pontefice ed il giuramento di custodire e far rispettare i diritti della Chiesa. Quindi la celebrazione della Messa officiata dal Consacrante all’altare, assistito dall’Eletto, mentre i Vescovi la celebrano dinanzi ai loro sgabelli. Appena prima del Vangelo lo Eletto si prostra sui gradini dell’altare maggiore, mentre si cantano le Litanie dei Santi. Segue la parte essenziale della consacrazione. Sulle spalle dell’Eletto viene posto, a guisa di giogo, il libro aperto del Vangelo. Il Cardinale e i due Vescovi consacranti gli impongono le mani sul capo, come già usavano gli Apostoli; capo e mani sono abbondantemente unti con il sacro Crisma. La parte sostanziale della cerimonia è completata con la consegna degli strumenti pontificali: pastorale, anello, Vangelo. Un rito che ricorda l’antica disciplina ecclesiastica è la presentazione dei doni che, all’Offertorio della Messa, il Consacrato fa al Consacrante. Essi sono: due pani, vino in due bariletti ornati con lo stemma del nuovo Vescovo, due ceri accesi. Dopo la Comunione, che il Consacrato riceve dal Consacrante, si completa il rito con la consegna delle ultime insegne episcopali: mitra, guanti. Rivestito quindi di tutti gli abiti pontificali il nuovo Vescovo viene intronizzato sul faldistorio al centro dell’altare maggiore. Il canto del «Te Deum » completa il rito della Consacrazione. Dopo l’inno di ringraziamento a Dio, il nuovo Vescovo sente di dovere pure esprimere la sua gratitudine ai Consacranti: ad essi, per tre volte con il tono di voce sempre crescente, augura « ad multos annos ». Associati nella pienezza del Sacerdozio, Consacranti e Consacrato si scambiano il bacio della pace. Il lungo ma pur sempre affascinante rito nella bellezza severa della romana liturgia è stato seguito dalla folla con la più viva commozione. Commozione che è esplosa in un caldo applauso affettuoso allorché il neo Vescovo ha compiuto il giro della Chiesa, benedicendo. Deposti i sacri paramenti del rito augusto, il cardinale Piazza, dal trono, ha pronunciato un elevato e toccante discorso di lode al Signore e di elogio per mons. Prati, ricordando fra l’altro come egli sia venuto tanto più volentieri a consacrarlo Vescovo in quanto lui stesso, ventidue anni fa era stato consacrato alla dignità episcopale in questo stesso giorno. La Schola Cantorum di Piacenza, diretta dal Maestro Rossi, ha accompagnato lo svolgimento del rito episcopale. All’uscita dal Tempio il Cardinale e Mons. Prati che portava l’artistico Pastorale dono del Collegio Alberoni, seguiti dal corteo dei Vescovi e dalle altre autorità religiose, hanno ricevuto gli applausi della folla. Alle 12,30 all’Albergo Bolognese, il Comitato per i festeggiamenti ha offerto una colazione di un centinaio di coperti. Al tavolo d'onore hanno preso posto il Cardinale Piazza, Mons. Prati, i Vescovi di Piacenza, Lodi, Pesaro e l’ex Vescovo di Carpi, il senatore Marchini Camia, l’on. Berti, il Prefetto di Parma, il Vice prefetto di Piacenza, il Gestore delle terme demaniali, il dott. Sozzi, l’ing. Paini della De di Parma e i due Cavalieri del Santo Sepolcro. Al termine della colazione il rag. Grazioli, a nome della popolazione di Salso, ha con commossi accenti messo in rilievo le grandi doti di Mons. Prati, esempio vivente di bontà e dolcezza, esprimendo il rammarico di tutti i salsesi nel vederlo partire e formulando per lui l’augurio di una vita serena. Hanno poi parlato l’avv. Conti per i piacentini e I'avv. Vietta per gli uomini cattolici di Parma. Infine Mons. Malchiodi ha ringraziato il Cardinale Piazza per il suo allo intervento rivolgendogli devoti auguri per il suo giubileo episcopale e concludendo con un fervido elogio di Mons. Prati al quale Mons. Della Zuanna ha poi assicurato ('entusiastica accoglienza di Carpi presentandogli i sensi della obbedienza del Clero e della Diocesi, Alle 14,30 il Cardinale Piazza accompagnalo dalle principali autorità civili e religiose ha lasciato Salso partendo successivamente dalla stazione di Fidenza per far’ ritorno a Roma. Nel congedarsi. Sua Eminenza ha affermato di aver partecipato a 33 consacrazioni vescovili, ma di non aver mai assistito a manifestazioni cosi grandiose come quelle di Salsomaggiore. Dalle 15,30 alle 17,30, nel salone del Cinema Centrale, gremitissimo, s’è svolta un'accademia in onore del novello Presule. Hanno pronunciato discorsi di compiacimento il sen. Marchini, l'on. Berti, Mons. Malchiodi, Mons. Della Zuanna, don Daturi per il Clero piacentino e il signor Scaramuzza per gli uomini di Azione Cattolica di Salsomaggiore. Mons. Prati ha risposto commosso, ringraziando e affermando che. anche quando sarà lontano, Salsomaggiore e i salsesi rimarranno nel suo cuore, con il ricordo più caro e su di essi implorerà costantemente la proiezione della Madonna delle Grazie. La Schola Cantorum di Piacenza ha egregiamente eseguito mottetti sacri. Successivamente nella Chiesa di San Vitale Mons. Prati ha celebrato un « Te Deum » di ringraziamento e ha impartito la Benedizione alla folla, che al suo rientro in canonica lo ha ancora applaudito, assiepandosi esultante al suo passaggio. Frattanto vasta eco ha avuto in tutta Italia la consacrazione episcopale di Mons. Prati e centinaia di telegrammi sono giunti al nuovo Presule; fra essi ricordiamo quelli di Padre Pio da Pietrelcina, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio on. Andreotti, del senatore Pallastrelli, dell’on. Marenghi, dell’avv. Prof. Carnelutti, di padre Gemelli, del Vescovo di Viterbo Mons. Albanesi, del Prefetto di Piacenza dott. Ottaviano, del questore di Piacenza dott. Marchi, del procuratore della Repubblica di Parma doti. Dal Co, di Mons. Malchiodi amministratore apostolico di Loreto, di mons. Baldelli presidente della Pontificia Commissione di Assistenza, di Mons. Oddi ex-Nunzio apostolico in Jugoslavia, di Mons. Paganuzzi della Città del Vaticano, di padre Rossi visitatore generale delle missioni di San Vincenzo, del conte Nasalli Rocca, del conte e delle contessa Anguissola, di Mons. Biggi rettore del Seminario di Bedonia, del sindaco di Bedonia avv. Milani, dell'architetto Arata, dell’avv. Lanrens, della Giunta di Azione cattolica di Carpi, del Rotary Club di Salso e di molti altri. Dal 25 febbraio al 16 marzo, data nella quale Mons. Prati si è recato in ritiro presso il Collegio Alberoni di Piacenza, è stato tutto un susseguirsi di manifestazioni religiose. Dopo essersi recato in visita al Seminario di Bedonia dove fu apprezzato insegnante il Vescovo ha continuato come prima nelle sue umili funzioni di parroco della nostra città, recandosi al capezzale degli ammalati, accompagnando i funerali, rimanendo lungamente in confessionale. Ha consegnata la parrocchia di S. Vitale ai missionari passionisti andando processionalmente incontro ad essi portando la Croce; ha preso parte alla Via Crucis predicata per le vie cittadine; si è recato in visita al Cimitero pronunciando un apposito discorso rivolto ai fedeli; ha partecipato alla processione dei fanciulli per la loro consacrazione, ed ha predicalo nella Messa di mezzanotte per gli uomini accostatisi numerosissimi alla Comunione. Domenica 15 marzo Mons. Prati ha impartita la Cresima ad una settantina di bambini e bambine ed ha poi celebrata la sua prima Messa pontificale. Nel pomeriggio alla chiusura delle Missioni si è congedato con commosse parole dai suoi parrocchiani, dopo che una processione imponentissima aveva sfilato per la città. Commovente è stata l’affettuosità delle dimostrazioni ricevute dal Vescovo che a fatica ha potuto giungere in canonica attorniato da una ressa di persone di ogni ceto, che gli si stringevano attorno per salutarlo e baciargli l'anello. Alla sera nel teatrino dell’Oratorio di Sant’Anna si è svolta una Accademia in onore del Presule. L’Accademia, durante la quale sono state declamate poesie, eseguite scenette, cantati cori, si è iniziata e conclusa con l’« Ecce Sacerdos Magnus » a tre voci, del Maestro Baracchi. Vi hanno preso parte: bimbi dell’Asilo di via Milano; bambine dell’Oratorio di Sant’Anna; ragazzi e fanciulle delle Scuole, dell’Oratorio Don Bosco, della Gioventù maschile e femminile. Fra i più piccini, paziente- mente istruiti da Suor Benigna e Suor Roberta, si sono distinti questi bimbi dell'Asilo di Via Milano nelle loro recitazioni e nelle scenetta degli Angeli: Angelo Franzini, Giulia Bottini, Carla Bottoni, Anna Rosa Cenci, Giuliana Cenci, Maria Teresa Rigoni, Tiziana Crinto, Sonia Piccioli, Luisa Crovini, Anna Maria Ampollini, Vincenza Ortotteri, Miriam Morini, Hanno pronunciato discorsi di saluto, i Presidenti della G.I.A.C. Ferrando della G. F. signorina Franco, dell’U.U.A.C. Scaramuzza, dell’U.D. A.C. signorina Colombo, della Giunta diocesana sig. Camiti, del C.I.F. maestra Lommi, quello di Zona dr. Bonfanli e don Ferri a nome del Clero salsese. A tutti ha risposto Mons. Prati, ricordando i 15 anni trascorsi fra noi; ringraziando fra le lacrime, per le feste tributategli; affermando che mai non potrà dimenticare la Cripta, Salsomaggiore e i suoi abitanti, ai quali tutti ha esteso l'invito di andarlo a trovare a Carpi. Alle 7 del 16 marzo, il Vescovo ha posto termine alla sua permanenza, celebrando un solenne ufficio funebre per i defunti della Parrocchia di San Vitale. La Cripta della Madonna delle Grazie era gremita. Nei giorni successivi, a Piacenza, al Collegio Alberoni, egli è stato oggetto di speciali festeggiamenti ed anche una Accademia venne tenuta in suo onore. Nella ricorrenza della festività di San Giuseppe Mons. Prati si recò in visita pastorale a Pontenure e il 22 a Casaliggio. Festosa è stata l’accoglienza ricevuta al suo paese natale. Autorità civili e religiose lo hanno ricevuto all'Ingresso del paese, accompagnandolo alla chiesa dove ha celebralo una messa solenne. Nel pomeriggio ha posto la prima pietra dell'erigendo oratorio parrocchiale. Ha poi visitato alcune famiglie della borgata. In suo onore, in serata, è stata tenuta un’accademia all’asilo « Clara Raggio ». A Casaliggio il Vescovo è stato ricevuto all’ingresso della frazione da don Umberto Daturi. Vicario foraneo, dai parroci don Mezzadri, don Cortimiglia e don Corvi, e da un numeroso stuolo di parrocchiani Nella Chiesa del paese, mons. Prati celebrò la Messa, quindi si intrattenne a lungo con i suoi ex parrocchiani e visitò gli ammalati, impossibilitati a presenziare alle funzioni. Il 25 marzo, nella ricorrenza dell’Annunciazione Mons. Prati ha celebrata la messa nella Chiesa di Santa Maria a Fidenza, quindi ritornato a Salso ha voluto avvicinare ancora una volta i suoi parrocchiani che alle 11,30 cono stati chiamati in Chiesa dai festosi rintocchi delle campane. Il Vescovo ha celebrato il Te Deum ed impartita la benedizione. Col bacio dell’anello e fra gli applausi, egli è poi rientrato in canonica, dalla quale è ripartito nel pomeriggio per Piacenza. Prima del suo allontanamento definitivo da Salso il Presule ha ricevuto la visita del Sindaco Bottoni, visita che è stata poco dopo restituita in Municipio dove Mons. Prati - assente il Sindaco - è stato ricevuto dall’assessore Canali e dal Vice Segretario Capo rag. Comuni. La partenza per Carpi ha avuto luogo domenica 29 marzo da Piacenza. La diocesi di Carpi conta dodici secoli di storia. Astolfo penultimo Re longobardo (749-7561 nel 751 fondava il celebre Monastero di Nonantola e contemporaneamente ad occidente in un borgo chiamato Carpi erigeva una chieda in onore della Madonna. Lo anno dopo otteneva dal papa Stefano II che la nuova chiesa col titolo e la funzione di Pieve fosse esente dalla giurisdizione dei Vescovi confinanti e soggetta « immediatamente » alla Santa Sede, cosicché il Vescovo di Reggio mai esercitò su di essa gli atti del suo governo e lo stesso per quelli di Modena quando dal 1216 Carpi divenne possesso modenese. Nel marzo 1077 il Pontefice Gregorio VII era a Carpi colla Contessa Matilde di Canossa. Al principio del secolo XVI il Principe Alberto III Pio ben accetto alla Corte Pontificia per i suoi meriti di grande diplomatico, di munifico mecenate di artisti e letterati, di difensore della fede contro gli eretici ottenne da Giulio II di edificare un magnifico tempio: l'attuale maestosa Cattedrale che per dolorose vicende politiche ed economiche doveva essere condotta a termine solo nel secolo successivo. Il Papa, con bolla 1 febbraio 1512 autorizzava a far rivivere l'antica Collegiata, conferiva all'Arciprete prò tempore tutte le prerogative di un Prelato Oridinario colle relative insegne quasi vescovili: mitra pastorale. anello, croce pettorale ecc. Inoltre permetteva venissero devoluti a prò della nuova Collegiata e dell'Arciprete i benefici del territorio carpigiano e alcuni altri di parrocchie confinanti che contemporaneamente furono aggregate a Carpi. Tutto ciò fu confermato con bolla di Leone X del 1 giugno 1515 che aggiunse altri benefici. In questo secondo periodo, specie dopo il Concilio di Trento, si ebbe qualche contrasto col Vescovo di Modena per le prerogative dell'Ordinario di Carpi. Pio VII infine aderendo al desiderio del Duca di Modena Francesco II, con bolla 23 novembre 1779 elevava l’Ordinariato di Carpi a Diocesi e ne creava primo Vescovo lo Arciprete Mons. Conte Francesco Benincasa. Nel 1821, Pio VII smembrava dalla confinante Diocesi di Reggio latte le parrocchie che essa aveva in territorio modenese: erano così altre quindici parrocchie che venivano ad aggiungersi alle 15 della Diocesi carpigiana mentre nel 1844 sorgeva la seconda parrocchia urbana di S. Francesco. Finalmente nel 1872 fu aggregata a Carpi la popolosa parrocchia di Rolo, in provincia di Reggio, ma che in quel tempo era soggetta a Mantova. Ora la Diocesi di Carpi numera 32 parrocchie più due Curazie quasi parrocchie e circa centomila anime sparse in quattrocento chilometri quadrati, tutti in pianura. La diocesi confina a nord con Mantova, ad est con Ferrara, Nonantola e Modena, a sud con Modena e Reggio, ad ovest con Reggio Emilia.
5 aprile 1953 - Mons. Artemio Prati Vescovo di Carpi
Prati Artemio (Pontenure, 21 febbraio 1907 – Piacenza, 4 marzo 2004) - Vescovo