TuttoSalso - 5 aprile 1953 - Mons. Artemio Prati Vescovo di Carpi - Mons. Artemio Prati, arciprete della Parrocchia di S. Vitale, è stato dal Santo Padre eletto Vescovo e destinato a reggere la Diocesi di Carpi. La notizia venne recata a Salso dal Vicario Gen. della Diocesi di Piacenza Mons. Ferrari nel pomeriggio del 10 gennaio scorso e comunicata ai fedeli nel Te Deum celebrato alle 17 nella Cripta della Madonna delle Grazie. Mons. Prati era a conoscenza della sua nomina fin dal 28 di novembre, ma aveva mantenuto il segreto piu assoluto perfino con i propri genitori.
Subito dopo la comunicazione ufficiale giungevano nella nostra città, il Vicario Generale della Diocesi di Carpi e una rappresentanza del Capitolo per rendere omaggio al nuovo Vescovo. In Canonica era un continuo accorrere di visitatori per esprimere a Mons. Prati le loro felicitazioni ma ancor più il loro rammarico nel perderlo. Anche nei giorni successivi è stato un susseguirsi di visite. Il prefetto della Provincia dott. Meneghini si è recato ad ossequiare il nuovo Presule e Mons. Prati ha restituito la visita recandosi quindi dal Vescovo di Parma Mons. Colli il quale gli aveva inviato un affettuoso biglietto di rallegramenti. Si sono inoltre recati alla dimora di Mons. Prati il Vicario generale della Diocesi di Fidenza Mons. Azzolini, una delegazione di canonici di Carpi e di parroci di quella Diocesi, il vice sindaco ed una rappresentanza della Giunta comunale di Pontenure, paese natale di Mons. Prati e successivamente anche le rappresentanze carpigiane dell’Azione Cattolica e delle Acli. Gli hanno reso visita, il Sindaco Bottoni, il Gestore delle Terme Dem. avv. Basini, il consigliere provinciale dott. Sozzi, il presidente dell’Azienda di Cura rag. Grazioli e gli altri esponenti della vita salsese.
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La Diocesi di Carpi, suffraganea di quella di Modena, era vacante da alcuni mesi avendo il reggente, Mons. Dalla Zuanna, cappuccino, rinunciato alla carica per motivi di salute; essa comprende sei comuni, cinque nel basso Modenese e uno in provincia di Reggio E. ed è formata di 33 parrocchie con un complesso di 95 mila anime. Negli ambienti ecclesiastici e religiosi, la scelta di Mons. Prati è stata giudicata delle più felici, ritenendosi il nuovo Vescovo, sia per l’età che per il carattere, particolarmente indicato per assolvere il delicato compito di amministrare un simile territorio che comprende anche l’ormai famosa Nomadelfia di don Zeno. Uomo colto e di elevato intelletto, Mons. Prati è infatti schivo da ogni onore e particolarmente pio e umile sa creare una atmosfera comunicativa. Per queste sue doti gli era stata assegnata la parrocchia di Salsomaggiore che è certo per importanza una delle maggiori della diocesi di Piacenza. Va rilevato che anche il suo predecessore. Mons. Albanesi, fu nominato Vescovo. Ultimo designato, Mons. Artemio Prati è ora anche il più giovane dei Vescovi italiani, ha infatti 46 anni, essendo nato il 21 febbraio del 1907 a Pontenure da una modesta famiglia di agricoltori. Dopo aver frequentato il Seminario di Piacenza e compiuto gli studi superiori al Collegio Alberoni, venne ordinato sacerdote nel marzo del 1930 dall’Arcivescovo Ersilio Menzani. Insegnò quindi nel Seminario di Bedonia fino al 1935, e fu poi nominato parroco di Casaliggio di Gragnano dove rimase per circa tre anni. A reggere la parrocchia di Salsomaggiore fu poi mandato nell’aprile del 1938, anno in cui divenne pure cameriere segreto di S. S. ed esaminatore sinodale della Diocesi di Piacenza. A Salso ebbe campo di dimostrare tutte le sue doti. Lo sanno i salsesi che hanno visto risolto il problema della Chiesa e dell’Oratorio e che lo hanno avvicinalo giorno per giorno nei quindici anni trascorsi con loro. Non è mai stato lontano dalle gioie e dalle pene dei suoi parrocchiani; non si è mai disinteressato dei loro problemi ed essi hanno sempre trovato comprensione ed aiuto. Lo sanno anche i forestieri dai quali spesso si sono sentite parole di grande stima per Lui.
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Mons. Prati tra tutte le sue multiformi attività, si è particolarmente distinto durante il conflitto recente e nei periodi immediatamente susseguenti. Salsomaggiore ebbe, allora, nrl suo parroco l’esempio luminoso di un sacerdote che, noncurante della propria persona e delle conseguenze a cui potevano portare i suoi atti, sprezzò il pericolo e si adoprò in ogni modo per risparmiare ai cittadini ogni sia pur minimo affanno che potesse accrescere l’incredibile angoscia del momento. Forse non si potrà mai esattamente sapere quello che Mons. Prati fece in favore di Salso durante il periodo bellico: ma alcuni episodi ormai di pubblico dominio parlano, da soli un linguaggio particolare che nessuna espressione e nessun aggettivo può uguagliare. Durante l’ultima fase del conflitto quando ogni autorità era scomparsa nel caos, l’Arciprete divenne la persona più autorevole della zona: seppe, con abilità veramente sorprendente, opporsi ora ai tedeschi, ora ai partigiani sempre con una sola meta: la salvezza di Salsomaggiore e dei suoi abitanti. Una volta un comandante partigiano gli chiese: — Ma lei, insomma, per chi sta? — lo sono per la povera gente, rispose fermo Mons. Prati, quella che soffre e non può difendersi, quella che non ha nessuna colpa di quanto è successo, ma deve sopportare tutto, lo sono con tutti quelli che risparmieranno rovine e sangue ». Altra volta un Comandante tedesco gli intimò seccamente di mettersi ai suoi ordini. Ma l’Arciprete pronto: io sono al servizio di un solo padrone: Dio e del mio prossimo. Se sono davanti a lei è perché voglio che al mio popolo siano risparmiali sacrifici, umiliazioni e lutti ». I viaggi tra Salsomaggiore e la montagna compiuti da Mons. Prati furono numerosissimi: in una vera spola egli non conobbe sosta per lo scambio dei prigionieri e per sottrarre quante più persone gli fu possibile alla deportazione, e, persino, alla fucilazione. Negli anni di guerra mantenne una fittissima corrispondenza coi militari salsesi. Chi partiva in quei giorni voleva il saluto e la benedizione dell’Arciprete e, nel portafoglio dei salsesi lontani, occupò sempre un posto speciale l’immagine della Madonnina delle Grazie donata loro da Mons. Prati al momento della partenza. L’armistizio dell'8 settembre colse di sorpresa la Scuola Militare Superiore di Guerra di Torino, sfollata a Salsomaggiore. Molti ufficiali e soldati trovarono in Mons. Prati un amico e un fratello. Egli provvide ad alloggiarli, a ristorarli ed escogitò ogni mezzo per facilitarli nella via del ritorno ai loro paesi. Giunse persino a rivestire un capitano degli alpini con l’abito sacerdotale: l’ufficiale, grazie a questo travestimento, potè sfuggire ai tedeschi dai quali era ricercato. Quando, nel 1944, sorse il movimento partigiano, Mons. Prati provvide a rifornire i giovani di sigarette e di indumenti di lana. Fu il padre che chiese clemenza e, più d’una volta, intervenne a comporre dolorose divergenze. Fu instancabile nel soccorrere i feriti e i sinistrati dopo i bombardamenti. L'occupazione di Salso da parte dei partigiani potè essere compiuta senza spargimento di sangue, poichè, tramite Mons. Prati, si venne ad un accordo delle parti: i partigiani, cioè entrarono in città solo quando i tedeschi si trovavano oltre Fidenza.
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Con la nomina di Mons. Prati, i Vescori piacentini sono saliti a nove. Gli altri sono: Mons. Umberto Malchiodi Arcivescovo coadiutore di Piacenza; Mons. Antonio Samorè Segretario della Sacra Congregazione degli Affari ecclesiastici straordinari; Mons. Ferdinando Longinotti Vescovo di S. Severino; Mons. Gaetano Malchiodi Vescovo di Cana in Licaonia; Mons. Adelchi Albanesi Vescovo di Viterbo e Tuscania; Mons. Eliseo Caroli (barnabita) Vescovo di Zuma Maggiore (Guamà Brasile); Mons. Carlo Boiardi. Vescovo di Apuania; Mons. Antonio Bergamaschi Vescovo di Montefeltro. Il Vescovo piacentino di più anziana nomina è Mons. Longinotti, eletto nel 1934. Il nuovo Vescovo di Carpi è stato ricevuto in udienza dal Papa che gli ha imposto il rocchetto il 18 gennaio. Il giorno successivo ha prestato il giuramento di rito, al Quirinale, nelle mani del Presidente della Repubblica Einaudi, assistito dal Sottosegretario agli Interni on. Bubbio. Fungevano da testimoni il Capo della Casa Civile del Presidente: Carbone e quello della Casa Militare: gen. Marazzani. Centinaia di telegrammi sono giunti in occasione della sua nomina a Mons. Prati. Ricordiamo quelli del Sottosegretario alla Presidenza on. Andreotti, del Sottosegretario alle Finanze on. Mastino, del senatore Marchini Camia, degli on.li Berti e Molinaroli, del cardinale Ottaviani, di Mons. Boiardi Vescovo di Apuania, Mons. Albanesi Vescovo di Viterbo, Mons. Bergamaschi Vescovo di Montefeltro, Mons. Motolese Arcivescovo di Taranto, Mons. Della Zuanna amministratore apostolico di Carpi, Mons. Umberto Malchiodi Arcivescovo di Piacenza, Mons. Gaetano Malchiodi amministr. apostolico del Santuario di Loreto, Mons. Nasalli Rocco, Mons. Oddi, Mons. Urbani, Mons Casaroli, Mons. Groppi, Mons. Poggi, Mons. Sargolini e Mons. Paganuzzi della Città del Vaticano, Mons Colli Vescovo di Parma, Mons. Tani amministratore apostolico di Urbino, Mons. Brizi Vescovo di Osimo, del prof. Gedda presidente naz. dell'A.C., del senatore Pallastrelli del prefetto di Piacenza Ottaviani del sindaco di Piacenza ing. Chiapponi, del presidente di quella Amministrazione provinciale ine. Martini, di padre Gemelli, del superiore del collegio Alberoni di Piacenza prof. Ciccone, del rettore del Seminario Vescovile mons. Pallaroni, del rettore del Seminario di Bedonbia mons. Biggi, del sindaco di Pontenure Sivelli.
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Chiudiamo queste note affermando con tutta certezza che i salsesi non dimenticheranno Mons. Prati e noi nel tergergli l’affettuoso saluto della cittadinanza non sappiamo fare di meglio che riportare le nobili parole di Mons. Malchiodi Arcivescovo di Piacenza il quale ha detto: « Della sua nomina a Vescovo i salsesi ne hanno gioito: ma ne hanno anche sofferto. Tuttavia gli hanno dato una prova tangibilissima della loro stima e del loro attaccamento. Quando andrà a Carpi, troverà una popolazione vivace com’è tutto il popolo di questa nostra Emilia, ma aperta ad apprezzare il bene dove lo trova. Perciò il suo popolo ed i suoi preti lo ameranno, lo seguiranno docilmente e lo aiuteranno a sostenere il nuovo peso che il Signore oggi gli impone. E noi, piacentini, gli facciamo con tutto il cuore i nostri più fervidi auguri; lieti ed onorati di aver dato un nuovo Vescovo alla S. Chiesa; ma un po’ angustiati perchè non è facile trovare un altro Mons. Prati per Salsomaggiore! ».
24 febbraio 1953 - La solenne consacrazione a Vescovo di Mons. Prati