1899, il Parmense e le sue stazioni balneari - 2. La Borgata di Salsomaggiore 1899, il Parmense e le sue stazioni balneari - 4. - Gazometri — Luce Elettrica - Pozzi Artesiani — Acquedotto Corazza - Sorgenti e Serbatoi - D’acqua Dolce - Tramway a Vapore - Funicolare di Monte Cucco - Vetture Pubbliche.

Gazometri.

Insieme con l’acqua salso-iodo-bromica, che scaturisce dalla maggior parte dei pozzi artesiani di Salsomaggiore, vien fuori gas idrogeno e petrolio. Il gas, non molti anni fa, non si utilizzava e si disperdeva nell’aria, ma da oltre un ventennio il march. Guido Dalla Rosa pel primo cominciò a raccoglierlo in un piccolo gazometro. Oggi i gazometri son due, entrambi appartenenti alla Società delle R. Saline e Bagni, della capacità complessiva di 600 m. c. circa. Il gas serve a Salsomaggiore per illuminazione e per combustibile ed il consumo è minore di quanto i pozzi artesiani ne producono. Questo gas ha una affinità con quello chiamato « Grisou » e si manifesta con un odore piccante particolare. Esaminato chimicamente dal prof. A. Gibertini di Parma fu trovato composto di: gaz-acido carbonico, idrogeno bicarbonato, ossigeno, gas delle paludi, azoto, idruri più volatili del petrolio. I gazometri sono situati: uno nell’interno delle R. Saline e l’altro nelle vicinanze dei pozzi artesiani 3 bis e Dalla Rosa sulla destra del nuovo stabilimento. Il gaz che esce dal pozzo N. 5 verrà utilizzato dalla società « Terme Magnaghi. »

Luce Elettrica.

Al rapido progresso di Salsomaggiore non poteva più bastare il gaz naturale come mezzo d’illuminazione, a cui provvedono i due gazometri di già descritti. Uno dei primi a comprenderlo fu l’intraprendente industriale sig. Giorgio Detraz, il quale da alcuni anni nel proprio « Grand Hotel » sostituì la luce elettrica al gaz, facendo un impianto proprio. Non poteva però tardare il momento in cui il bisogno di migliorare tutta la pubblica illuminazione si facesse sentire imperioso ed indilazionabile. Infatti l’anno passato, facendosi interprete di questo bisogno, la Società Parmense di Elettricità, si offriva di condurre da Borgo San Donnino a Salsomaggiore l'energia elettrica per quegli esercenti e privati che volessero profittarne. La proposta fu accettata, e nella prossima estate molti hótels, di 1.° e 2.° ordine, case e ville ammobiliate e botteghe avranno la luce elettrica. Nel 1898 il consiglio Comunale di Salso deliberò che la stazione balneare fosse illuminata a luce elettrica nei punti più frequentati. A tale intento iniziò trattative colla spettabile Società Anonima Parmense di Elettricità, assuntrice della illuminazione elettrica di Borgo San Donnino e si spera che nel corrente anno si addivenga all’impianto della illuminazione elettrica generale.

Pozzi Artesiani.

Taluni ascrivono ai Francesi le prime perforazioni del suolo, eseguite nel XI secolo, nella provincia di Artois, da cui presero il nome, altri vogliono che esse si praticassero in tempi remotissimi tanto in China quanto in Egitto. Sembra però che a Modena, la quale da qualche secolo ha impresse sul suo stemma due trivelle col motto « Avia Pervia », spetti il primato per questi pozzi e perciò devesi attribuire a Modena il merito d’aver trovato il modo di trivellare il suolo; quantunque Gaspare Nardi e Giovanni Agazzani seguiti da altri fin dal 1479 dicessero che bisogna attribuire ai Parmigiani la ingegnosa applicazione delle trivelle per lo scavamento dei pozzi. La trivellazione del suolo fu aiutata grandemente dalla meccanica, e su tutti porta la palma il sistema denominato « Americano » o « Canadese. » Nei tempi passati, tanto in Salsomaggiore quanto nelle vicine località di Pozzolo, Centopozzi, Prugnola, Salsominore si perforavano i pozzi a mano dalla profondità di 5 a 55 metri, e le acque occorrenti pel servizio delle Saline si estraevano da 53 dei predetti pozzi, al cui servizio venivano impiegati i forzati dapprima ed in seguito i quadrupedi, i quali facevano muovere apposito congegno per l'estrazione dell’acqua. Il più grande di questi pozzi venne costruito nel 1250 e fu in seguito chiamato « Pozzo della Ruota. » Oggi l’acqua zampilla spontaneamente o viene estratta da pozzi artesiani, perforati col sistema « Canadese. » Questo sistema consiste nel rivestire il pozzo completamente di una colonna di tubi di acciaio fortemente avvitati l’uno all’altro; colonna che dal fondo del pozzo vien fuori un metro e più dal livello del suolo per modo da impedire qualsiasi infiltrazione. Il primo pozzo artesiano fu perforato dal Conte d’Adhémar « Pozzo Balatrone », più tardi il march. Guido Dalla Rosa perforò il pozzo Scotti e parecchi altri ancora. La R. Finanza, in seguito a queste perforazioni fece chiudere tutti i pozzi scavati a mano tanto in Salsomaggiore quanto nelle vicinanze, e assoggettò i terreni, ove esistevano detti pozzi, ad una specie di « servitù demaniale. »

Elenco dei Pozzi Artesiani.

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Le Terme Magnaghi hanno iniziato la perforazione di altri due pozzi. L’acqua che scaturisce da questi pozzi è identica nella composizione chimica, nella purezza e nella densità poiché, come si disse nel cenno geologico del Salsese, essa non supera i 16 Beaumè anche a profondità rilevanti e non subisce variazione alcuna. Il pozzo detto Dalla Rosa, e gli altri pozzi N. 3 bis, N. 6 e N. 5 sono in aperta campagna, esposti alla vista e visita del pubblico e facilmente riconoscibili da lontano per gli assiti, tubi di ferro, recipienti e tamburo del Gazometro. Vi si accede, dalla sinistra di chi sale il Viale Romagnosi, per appositi sentieri muniti di cartelli indicanti la via da percorrersi. Tutti gli altri pozzi sono nell’ interno delle R. Saline e uno nella piazza F. Cavallotti. Dei pozzi di Salsomaggiore alcuni sono zampillanti per natura propria ad eruzioni spontanee, altri eruttivi intermittenti in causa del gas idrogeno; parecchi ripetono l’eruzione varie volte al giorno, alcuni altri con periodo di ritardo abbastanza lungo. In alcuni pozzi venne immessa una pompa americana che all’occorrenza solleva l’acqua da qualsiasi profondità e ne può aumentare grandemente la produzione. L’acqua salso-iodo-bromica, unitamente al gas e petrolio, esce abbondantissima da tutti i pozzi artesiani, ed è più che sufficiente ai bisogni delle R. Saline e degli Stabilimenti Balneari. Si raccoglie in vasconi in muratura dalle pareti cementate, dopo che da essa venne estratto il gas e il petrolio.

Petrolio.

Il petrolio fu trovato, in serbatoi sotterranei più o meno abbondanti, da due società che ne furono autorizzate dal governo. Esse praticarono perforazioni artesiane in vari punti del Salsese, perforazioni che raggiunsero la profondità di 700 m. circa. Il march. Dalla Rosa fece sul bacino petroleifero del Salsese particolareggiati studi, pei quali furono iniziate le ricerche, che dapprima coronate da buon successo non corrisposero in seguito all’aspettativa. Il march. Dalla Rosa scriveva: « Questa fortunata Borgata ha indubbiamente una ricchezza ancora celata e che l’industria e l’ingegno umano saprà far venire alla luce. » Egli voleva alludere al petrolio. L’Ing. Magnaghi intraprese nuovi studi e nuove ricerche coronati da successo (V. relazione dell’ Illustre Geologo Tamarelli all’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere). Furono pure fatti accurati studi sulla qualità dei petroli dei due bacini del Parmense e si constatò che essa è superiore a quella degli olii minerali d’America e del Canadà. Il confronto fra i due bacini petroleiferi del Parmense è il seguente:

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Il petrolio, essendo più leggero dell’acqua salsoiodo-bromica, galleggia nelle vasche ove vien raccolta l’acqua, e da questa si fa scorrere in appositi recipienti. Quindi si spedisce in botti alla raffineria di Borgo San Donnino della Ditta Bocca e Baratti.

Acquedotto Corazza d’acqua potabile.

Alla penuria d’acqua potabile, prodotta dalle infiltrazioni saline delle sorgenti del sottosuolo di Salsomaggiore, riparò l’acquedotto Corazza. Nel 1888 il benemerito sig. Luigi Corazza dotò Salsomaggiore di buonissima acqua potabile facendo costruire, con ammirevole slancio, un acquedotto che dal Monte Canate (alto 963 m. sul mare) a sud di Salsomaggiore in quel di Pellegrino Parmense e distante 12 chilom. dalla stazione balneare, mena l’acqua nella borgata. L’acqua di questo acquedotto vien fornita a pagamento e quasi tutti gli stabilimenti , hótels, ville e case ammobiliate ne usufruiscono. Il consumo giornaliero si calcola dagli 800 ai 1000 ettolitri.

Sorgenti e Serbatoi d’acqua dolce pei bisogni degli Stabilim. Terapeutici.

Alla immensa quantità d’acqua dolce, che gli Stabilimenti Balneari consumano, non poteva da sè solo provvedere l'acquedotto Corazza. Fu mestieri costruire dei serbatoi d’acqua dolce proveniente da sorgenti montane. Questi serbatoi, che costarono somme ingenti alla benemerita società G. Dalla Rosa e C.i, vennero costruiti nel 1894. Essi sono degli immensi vasconi, dalle pareti e dai fondi impermeabili, ove è raccolta l’acqua proveniente da sorgenti purissime. Il più grande di essi serbatoi della capacità di oltre centomila ettolitri, è situato a circa un chilometro da Salsomaggiore sulla via di Marzano; l’altro, meno capace, è nel Rio dei Bordoni, anch’esso vicino al paese. Le « Grandiose Terme Magnaghi » che già possedevano una fonte d’acqua dolce nei terreni « Guidotti » a Marzano e che furono fra i maggiori utenti dell’acquedotto Corazza, nell’autunno del 1898 acquistarono una sorgente d’acqua potabile in quel di Pellegrino Parmense e precisamente nella località detta « Berzieri. » Tale fonte dà un minimo di litri 5 al secondo in tempo di siccità e un massimo di 10 litri pure al secondo, il che equivarrebbe a 864 mila litri al giorno, quantità d’acqua più che bastevole a tutti i bisogni di questo stabilimento balneare. Calcolando che per ogni bagno occorra un ettolitro d’acqua dolce, si deduce che la fonte può dare, al getto minimo l’acqua occorrente per 4300 bagni e al getto massimo per bagni 8600 al giorno. I lavori di conduttura, ora iniziati, si spera che nella stagione estiva del 1899 siano ultimati e che la benefica acqua sarà per le Terme Magnaghi e per Salsomaggiore apportatrice di novelle iniziative e di novello sviluppo terapeutico.

Tramway a vapore.

Nel 1890 il sig. Luigi Corazza, già benemerito per aver dato l'acqua potabile alla stazione balneare, aprì al pubblico esercizio la tramwia a vapore che unisce Borgo San Donnino a Salsomaggiore. Questo tronco tramviario decisamente apportò sommi vantaggi pel fatto del suo allacciamento alla grande rete ferroviaria dell’alta Italia e alla estesissima rete tramviaria Parmense. I molteplici treni giornalieri così di estate che d’inverno, il servizio comulativo colle sopraddette reti, le fermate di tutti i treni, compresi i direttissimi a Borgo San Donnino, l'ottimo materiale consistente in buone macchine, belle vetture di 1.a 2.a e 3.a classe con vetture bagagli e scoperte pel materiale, la breve distanza di mezz’ora fra Borgo e Salso, il tracciato della linea quasi tutta in piano e in sede propria, richiamarono un maggiore concorso di bagnanti alla già nota stazione di Salsomaggiore, aiutandone efficacemente il suo sviluppo economico.

Ferrovia Funicolare - Salso-Piccolo Paradiso.

Non sappiamo se, quando questo libro uscirà, essa sarà ultimata ed attivata. Certo che la Ditta proprietaria. Campari e C. ha fatto e farà di tutto perchè sia allestita per l’estate di quest’anno. Mentre si stampano queste parole, le cose sono già a buon punto, avendo tanto i proprietari di terra di Montecucco, quanto il Comune autorizzato la ditta ad occupare il terreno su cui dovrà passare la funicolare. (Vedi capitolo Divertimenti di Salso).

Facchini e Vetture Pubbliche.

A Salso v’ha un ottimo servizio di vetture, regolato da apposito regolamento che fin dal 1893 la solerte amministrazione comunale emise in uno a quello sui facchini e servi di piazza. Oltre , ad uno stallatico ci sono tre stazioni di vetture le quali forniscono: « Landeaux, Brecks, Giardiniere, Phaettons. »
I prezzi sono stabiliti da speciale tariffa (Vedi capitolo orari e tariffa) approvata dal Municipio.
Le « Grandiose Terme Magnaghi » hanno apposite Giardiniere le quali fanno servizio gratuito dalla stazione e dalle case, ville, hótels allo stabilimento Terme Magnaghi e viceversa.
Parecchi Hotels di 1° e 2° ordine hanno il proprio « omnibus » alla stazione ad ogni arrivo dei treni.
I Facchini e servi di piazza fanno servizio alla stazione e nella borgata (vedi tariffa).
Molte case ammobigliate hanno il proprio fattorino 0 rappresentante pure alla stazione. (Vedi regolamenti appositi esistenti negli uffici municipali).

1899 - PARMA L. BATTEI

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