Salsomaggiore Termale - 1 marzo 1924 - Verità o leggenda lo scherzoso mutare il nome di Salsomaggiore in Salassomaggiore - I nostri colleghi propagandisti ci hanno riferito una obbiezione ad essi frequentemente mossa dai colleghi che visitavano : essere cioè la cura di Salsomaggiore eccessivamente costosa. I medici che la obbiezione movevano non parlavano per propria personale esperienza, bensì in seguito a riferimento o lamentele di qualche loro cliente. Naturalmente non potevano essi darsi la briga di scendere ad una minuta analisi delle spese e sceverare di quanto il lamentato costo della cura incombesse sulla cura stessa, e sulla vita a Salsomaggiore e di quanto su spese più o meno voluttuarie.
E, fu sorpresa per essi sentirsi rispondere che si può riuscire a fare la cura a Salsomaggiore con una spesa eguale o inferiore a quella della vita in grandi città o in altre stazioni di cura, ed ancora maggior sorpresa per molti apprendere come esistano istituzioni quali il Sanatorium, l’Opera pia Catena, le quali accettano pensionanti a rette minimissime, comprensive anche delle cure. Io, che non sono nè albergatore nè figlio di albergatore, che non ho in Salso alcun specifico interesse, che ho in pubbliche adunanze e in molti scritti prospettato il danno che particolari ingordigie recano alla stazione termale contribuendo al crearsi ed al diffondersi di una immeritata nomea (lo scherzoso mutare il nome di Salsomaggiore in Salassomaggiore ha influito più di una epidemia a tener lontano molta gente) e che non sono sospetto perciò di tenerezze particolari verso gli industriali del luogo, dei quali troppo spesso dovetti lamentare la grettezza e la miopia, voglio provarmi a prospettare questa analisi di spese, al fine che i colleghi sappiano, eventualmente, a che tenersene. Prendo come tipo di curante una persona della buona borghesia, la quale faccia una cura di bagni ed una cura accessoria, alloggiando in uno dei buoni alberghi, per una durata di quindici giorni.
Tassa di soggiorno, prescrizione di cura, e ammissione alla cura lire 45.
Cura: bagno e una cura accessoria, in media lire 225.
Visita medica di controllo a fine cura (per chi la desidera, e moltissimi, a torto, ne fanno a meno) lire 20.
Trasporto bagagli, pensione a lire 45 (in alcuni mesi lire 40) percentuale di servizio, extra (vino, caffè) lire 830.
Totale lire 1120 che si possono arrotondare a L. 1200 con qualche piccola spesa per mance ecc.
Il che significa una spesa complessiva, e comprensiva di vitto, alloggio, cure salsoiodiche, cure mediche, tasse ecc. di lire ottanta al giorno. Dica chiunque ha viaggiato, o viaggia, se non si spende altrettanto, o più, in qualsiasi città, od anche cittadina italiana, anche senza fare alcuna cura. Dicano quelli che si sono recati semplicemente al mare o semplicemente in alberghi di montagna se non hanno speso altrettanto, se non più. Naturalmente la spesa può essere diminuita se si alloggi in case pensioni, o in alberghi, ottimi tutti, di seconda categoria, e, senza differenze notevoli per ciò che è il vitto e il confort, può ridursi tranquillamente a 70, a 60 lire al giorno, come sale di alquanto negli hotel di lusso, aggirandosi fra le 100 e le 110, con trattamento veramente hors ligne quale, oso affermarlo, non si trova in alcuno dei pepatissimi, più che salatissimi, alberghi di lusso delle nostre grandi città, o delle grandi stazioni balneari o climatiche italiane ed estere.
Chi dunque ha creata la leggenda del caro-Salsomaggiore, e come si è creata?
L’hanno creata:
quelli che non ci sono mai stati, e che riferiscono, amplificando, quanto hanno sentito raccontare;
quelli che ci sono stati e che per fare bella figura raddoppiano o triplicano la spese sostenute;
quelli che oltre al fare la cura hanno speso in divertimenti, in gite, magari al giuoco, e parlano della spesa totale senza dire quanto della totale spesa sia stata necessaria, e quanta voluta:
quelli i quali vogliono frequentare Salsomaggiore solo nel periodo del maggior affollamento e delle maggiori eleganze, che vogliono ogni miglior comfort e ogni maggior lusso e fanno poi il confronto col loro più modesto tenore di vita abituale;
quelli che, vivendo in provincia e viaggiando poco, credono che fuori di casa la vita costi così come nella loro dimora largamente approvvigionata dai loro campi, dai loro pollai, dai loro vigneti, ma scarsa di tappeti, argenterie, domestici, bagni e closets, di illuminazione;
i concorrenti di altre stazioni climatiche o balneari o termali.
Come si è creata?
Per alcuni casi di spolpamento vero e proprio, rari, ma. che sono quelli i quali più indispettiscono, e menano maggior rumore all’intorno. Spolpamento che non è solo alberghiero, lo diciamo subito: se qualche albergatore ha per una miserevole stanzuccia, in momenti di affollamento, chiesto il prezzo di un salone, se ha richiesto somme maggiori di quelle prima fissate, anche gli affittacamere hanno talora elevate le pretese ad altezze inverosimili, e persino, siamo qui a dire tutta la verità, vi sono stati esempi di sanitari che hanno fatto pesare la mano sul cliente oltre il limite dell’onesto. Poi per il più minuto e più seccante, esasperante sfruttamento del forestiere, che, a Salsomaggiore, come dappertutto, viene praticato da un mucchio di genti che chiedono compensi esagerati per piccoli servigi, che non si accontentano delle mance alle quali non avrebbero diritto', che chiedono prezzi esagerati per un qualsiasi oggetto.
Del quale sfruttamento è sopratutto vittima chi si lascia sfruttare, chi per la stupida paura di non apparire abbastanza signore, non sa reagire, sopratutto' chi si da l’aria di spendere senza contare, ma però i conti li fa, e si lamenta poi e piatisce. Poiché, a Salsomaggiore, come dappertutto, e forse meglio che dappertutto, la grande maggioranza dei negozianti, esercenti ecc., è onesta. Chi scrive ha spesso fatti acquisti a Salso a prezzi inferiori che a Milano, e qualche volta presso le stesse ditte che hanno negozio pure a Milano. Basterebbe del resto l’esempio degli spettacoli teatrali, sempre ottimi, e che possono essere frequentati con un minimo di spesa che altrove, sarebbe follia sperare!
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Dunque?
Dunque, sfatata la leggenda, occorrono a dirimere gli inconvenienti che possono concorrere a mantenerla, due cose. Innanzi tutto che le autorità municipali di Salsomaggiore, le quali ne hanno la possibilità, infrenino certi piccoli abusi, e colpiscano e puniscano: il ritiro di qualche licenza potrebbe essere un ottimo sistema a far comprendere a qualcuno che Salsomaggiore non è stata creata per lui, che un’infinità di persone non vi hanno speso energie, tempo, danari per impinguare esclusivamente le sue tasche, che in una città termale, è preciso dovere di ogni cittadino, dal più altolocato al più umile di concorrere a creare intorno all’ospite una atmosfera di soddisfazione che ne faccia un amico riconoscente, e che ogni sgarbo, ogni sopruso è un danno che ai arreca alla collettività. Per attuare tanto, certo occorrerà giungere a ciò che l’amico Rebucci ha con tanta autorità prospettato al capo del Governo, alla instaurazione di nuove e diverse forme direttive del Comune nelle stazioni termali. Secondo: che i clienti non vengano a Salsomaggiore a occhi chiusi, ma apprendano, dall’esempio di quei grandi globe-trotters che sono gli Inglesi, ad informarsi prima. La Soc. delle Terme ha, per i mezzi di cui dispone, e per la precisa visione che ha dei bisogni e del divenire di Salsomaggiore, costituito quel perfetto Ufficio di informazioni, che noi avevamo pensato e cercato di attuare, sperando in un locale consenso che ci è mancato. Ufficio che servirà anche da ufficio per reclami. Chi ritiene di aver subito uno sfruttamento qualsiasi parli, e parli chiaro; niuno meglio di un ospite, il quale, dopo tutto, se ne va e probabilmente non avrà ulteriori rapporti con Salso, è meglio in grado di contribuire ad impedire il rinnovarsi di abusi. E farà opera altruistica delle migliori, e opera sopratutto più degna che subire, tacere, e sparlare poi!
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Occorrerà ancora qualche altra cosa. Che iniziative utili trovino aiuto, che si aumenti il numero degli alloggi e degli alberghi, che si costituiscano forme nuove e pur necessarie di accoglimento degli ospiti.
Vi è per esempio una categoria di ammalati, i quali sarebbero quelli i quali precisamente trarrebbero i massimi benefici; dalla cura di Salsomaggiore, ed i quali appunto per ragioni economiche, difficilmente possono usufruirne: i fanciulli! Il fanciullo non può essere da solo ospite di Salsomaggiore: occorre che un parente, una persona qualsiasi lo accompagni ed ecco che la spesa della cura, la quale sarebbe minima nei suoi rispetti, per ragione ovvie, si duplica, si triplica. Se a Salsomaggiore esistesse un albergo per fanciulli, bene organizzato e diretto, al quale con serenità potessero i parenti affidare i loro diletti per il periodo di cura, noi vedremmo al certo affluire a Salso i piccoli ospiti, i quali formerebbero la più; utile colonia, la colonia profilattica delle malattie dell'adulto. Che un intelligente industriale si muova e troverà il consenso di molti e molti medici i quali me ne hanno scritto. Non solo consenso morale, ma anche materiale: ne do sicura garanzia.
Il Direttore
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