Mercoledì 3 Dicembre 1924 - La stampa -  Acerbo a Salsomaggiore a spese del Comune! Giovedì 20 Settembre 1973 - La Stampa - Il nubifragio di martedì nella località emiliana - Distrutti due stabilimenti termali per l'alluvione a Salsomaggiore - Due vittime: una donna di 75 anni e una ventiseienne. La prima è stata trascinata in strada dalla furia delle acque mentre era in un pensionato. La giovane è stata travolta dal fango in un negozio di parrucchiera. Miliardi di danni. Maltempo al Sud mentre in Piemonte la situazione sta tornando normale.
(Dal nostro inviato speciale) -  Salsomaggiore Terme, 19 sett.
Due donne morte e una ferita (questo il consuntivo ufficiale, le voci di una terza vittima non trovano conferma), ovunque distruzioni e devastazioni. Questa la situazione a Salsomaggiore, la cittadina termale famosa in tutto il mondo, dopo l'alluvione disastrosa della tarda serata di ieri.

Allagati alberghi, pensioni, case d'abitazione; in una delle zone colpite, molti alloggi sono sistemati nei seminterrati. Per questo, se l'alluvione fosse giunta di notte, le vittime sarebbero state decine. Ovunque, edifici abbattuti o pericolanti; cantine piene di fango e di detriti; esercizi pubblici, negozi, eleganti boutique devastati dalla violenza delle acque; seriamente colpiti i due stabilimenti termali, «Berzieri» e «Zoja»; strade sconnesse, giardini devastati; l'erogazione del gas sospesa, perché almeno mille metri di tubazioni sono stati divelti. Giovedì 20 Settembre 1973 - La Stampa - Il nubifragio di martedì nella località emiliana - Distrutti due stabilimenti termali per l'alluvione a SalsomaggioreCentinaia di auto con le targhe più svariate, sollevate come fuscelli. Impossibile fare oggi un bilancio dei danni: vengono, comunque, valutati in «molti miliardi». Ai danni materiali per le distruzioni si aggiungeranno quelli riflessi, per la stasi che subirà l'attività termale. A Salsomaggiore, settembre è alta stagione; almeno 1011 mila persone in cura vanno in città, ma oggi sono partite, di fronte ai disagi e alla paura. D'altra parte, se lo stabilimento « Berzieri » sta, sia pure parzialmente, riprendendo l'attività, lo «Zoja» non sarà, probabilmente, più agibile per questa stagione. La storia dello «Zoja» è una delle tante storie all'italiana. «Quando venne deciso di costruirlo — si ricorda a Salsomaggiore —, vi furono delle opposizioni. La località prescelta, bassa, in un vero avvallamento, era considerata inadatta: nulla riuscì, però, a fermare la costruzione. Ora le conseguenze si vedono ». Le vittime sono la pensionata Clementina Pompili, di 75 anni, di Milano, e la giovane Milvana Zanforlini, una ventiseienne abitante a Sesto San Giovanni. La signora. Pompili era ospite, per le cure, di un pensionato di religiose. E' annegata quando la massa d'acqua ha invaso i locali del pianterreno. Nessuno ha visto la donna morire; il suo corpo è stato trovato più tardi, tra il fango e i detriti. Milvana Zanforlini era, invece, con la mamma e altre clienti in un negozio di parrucchiere per signore, «Fernanda», in via Pascoli, nella zona più colpita. Quando la corrente impetuosa ha investito la strada e il negozio a pianterreno, ha cercato di fuggire come le altre clienti; è stata travolta dalle ondate e da un'auto sospinta dal nubifragio, finendo sott'acqua: trasportata con un'autoambulanza all'ospedale di Fidenza, vi è giunta cadavere per asfissia da annegamento. La ferita è una diciottenne di Salsomaggiore, Milena Minardi: commessa in un negozio di pettinatrice, è stata scagliata contro una vetrata riportando ferite multiple da taglio. All'origine del disastro sono due torrentelli, il Chiara e il Citrogna; scendono dalla collina allo scoperto, poi, all'imbocco della città, vengono incanalati sotto l'abitato e I servono anche come condotti principali della fognatura. Era piovuto a dirotto, la notte di lunedì e nelle prime ore di ieri mattina; in alcune località si erano avuti i primi allagamenti, ma erano danni circoscritti. Poi, dopo alcune ore di tregua, la pioggia aveva ripreso a cadere violenta, verso le 19. Pochi minuti e il disastro si è abbattuto sul centro termale. Ieri sera, dopo che la massa d'acqua aveva sconvolto la città, l'opera di soccorso è iniziata immediatamente: carabinieri, volontari, vigili del fuoco si sono prodigati per portare in salvo centinaia di persone bloccate negli alberghi e nelle case; poi, già nella notte, sono iniziati i lavori per portar via dalle strade i detriti e le auto distrutte, per pulire alberghi, case, negozi. Sono impegnati uomini e mezzi dei vigili del fuoco, molti giovani volontari, gli operai del comune e quelli giunti da altre città, Parma, Modena, Reggio Emilia.

Franco Marchiaro

 

 

La Stampa - Salsomaggiore, 19 settem.

Due morti, decine di alberghi e case allagati, centinaia di auto scaraventate via dalla violenza delle acque, le condutture del gas divelte, strade e giardini sconvolti. Questa la situazione a Salsomaggiore, la famosa città termale, ad alcune ore dalla disastrosa alluvione della serata di ieri. Un bilancio dei danni non è ancora possibile: sono però ingenti, alcuni miliardi. Le 2 vittime sono la pensionata Clementina Pompili, 75 anni, di Milano, e la sposina Milvana Zanforlin, 27 anni, di Busto Arsizio. La Pompili era ospite per le cure del pensionato delle suore di Santità. E' annegata al piano terreno dell'edificio quando la massa d'acqua ha invaso la pensione. Milvana Zanforlin, invece, era in un negozio di parrucchiere per signora in via Pascoli. Quando la corrente è giunta, la giovane, che tentava di fuggire dal negozio, è stata travolta da una auto sospinta dal nubifragio finendo sott'acqua. Si spera che l'opera di rimozione dei detriti e del fango non porti alla luce altri cadaveri. Causa dell'alluvione, due torrentelli, il Ghiaia e il Citronia, che scendono dalla collina e corrono sotto l'abitato di Salsomaggiore La piena provocata dai nubifragi ha fatto «scoppiare » i condotti sotterranei. Una massa d'acqua ha invaso il centro ed alcune zone periferiche dove sono a centinaia gli alberghi e le pensioni: siamo ancora in piena stagione e si calcola che siano oltre diecimila gli ospiti in città. La massa d'acqua che correva lungo le strade trasportando auto, oggetti di ogni genere, detriti, ha provocato, oltre alle due vittime, danni ingenti. Negozi, scantinati, depositi di boutiques sono stati allagati. E' cessata l'erogazione della corrente elettrica (tornata poi stanotte), sono stati divelti mille metri di tubazioni del gas e l'erogazione è' tuttora sospesa. Era piovuto nella notte di lunedì e ieri mattina si erano avuti i primi allagamenti nella zona Campore. Poi, alle 11, la pioggia è cessata riprendendo, violentissima, verso le 19: pochi minuti e il disastro si è abbattuto sulla città termale: l'opera di soccorso si è iniziata subito con carabinieri, vigili urbani, vigili del fuoco, volontari. Ora occorre fare di più: « i soccorsi sono scarsi — dice il sindaco, dott. Porcellini —, se non arrivano mezzi idonei è difficile l'opera di soccorso e di sgombero ». La situazione è drammatica al nuovo stabilimento Zoja, dove i danni sono gravissimi. A questo proposito a Salsomaggiore ricordano che vi erano state opposizioni quando venne deciso di costruirlo in una zona troppo bassa considerata inadatta. L'alluvione è stata d'una violenza impressionante. Nessuno, neppure i più vecchi, ricordano tragedie analoghe. Bisogna forse risalire a oltre cento anni fa. « Ci fu un'alluvione nel 1935 — dicono — ma è stata ben poca cosa in confronto a quanto è accaduto ieri nel giro di neppure mezz'ora». Il tempo rimane incerto, si alterna il nuvolo a piccoli sprazzi di sole. Si spera che cessi definitivamente la pioggia, in caso contrario l'opera di soccorso sarebbe drammatica.

Franco Marchiaro

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