In linea - Foglio d'ordini del fascio di SalsomaggioreIn linea - Foglio d'ordini del fascio di Salsomaggiore - 15 settembre 1942 - XX E. F. - L'inaugurazione del nuovo Teatro - Con uno spettacolo non certo eccezionale, come avrebbe richie­sto l’importanza dell’avvenimento e l’aspettativa del pubblico, si è inaugurato, la sera del 1° settem­bre, con l’opera « Bohème », il Nuovo Teatro di Salsomaggiore, che sorge nella stessa aerea dove era una volta il vecchio Teatro Ferrario, il quale contava un passato glorioso nel campo dell’arte teatrale, e sul cui palcoscenico si sono succedute le più spiccate ce­lebrità della prosa quali Salvini, Zacconi, Ruggeri, Sainati, Chiantoni, la Melato, la Galli e della lirica quali Caruso, Titta Ruffo, Galeffi, la Pagliughi, ed altri.

L’edificio di stile moderno, ol­tre al Teatro comprende un gran­de caffè, pure inauguratosi il 1° settembre, numerosi eleganti ne­gozi, sale superiori peri il Circolo degli ospiti, una vasta terrazza pensile, e due taverne sotterranee. Il progetto è dovuto all’Arch. Ma­rio Bacciocchi di Milano e al Geom. Vincenzo Poncini di Salso. I lavori hanno importato una spesa di oltre 9 milioni e sono stati eseguiti tutti in tempo di guerra con materiale italiano. Questa importante opera rea­lizzata dal Cav. Giovanni Borasio, che con essa ha scritto il suo no­me nell’albo d’oro dei benemeri­ti di Salsomaggiore, viene a dare al Viale Romagnosi con le sue linee novecentesche, un carattere di ancor maggiore eleganza. An­cor più che per il lato estetico, meritano menzione le alte prero­gative tecniche del nuovo teatro. Un razionalismo accurato ed esperto ha conformato l’ambiente secondo le esigenze della tecnica cosicché si è raggiunto lo scopo di avere un locale adatto alla im­portanza della nostra Stazione Termale e dotato di una perfet­ta attrezzatura teatrale. Notevole è la cupola girevole, la quale me­diante congegni elettrici, consen­te in pochi secondi l’apertura del­la parte superiore della sala. In questa un modernissimo impianto di illuminazione viene a dare un particolare aspetto di suggestivi­tà. Oltre 1200 sono i posti a sede­re in platea e nella galleria, men­tre ai lati del palcoscenico vi so­no sei eleganti palchi. Per il pal­coscenico sono stati messi in pra­tica i più moderni impianti tea­trali. Caldi colori di panneggiamenti si diffondono ovunque nella sala con eleganza e sobrietà facendo di essa un ambiente simpatica­mente accogliente. Nell’ampio ve­stibolo d’ingresso spicca lungo tutta la parete centrale un gran­de affresco a soggetto mitologico dovuto all’arte squisita del pittore Marcello Avenali di Roma. Allo stesso artista si deve la decora­zione a soggetto bacchico di una delle taverne e quella moderna rappresentante la fiera del villag­gio nell’altra taverna. II Ministro della Cultura Popo­lare Ecc. Pavolini non potendo intervenire all’inaugurazione, essen­do impegnato a Venezia per l’a­pertura della Mostra Cinemato­grafica ha scritto al Cav. Borasio una lettera di plauso compiacen­dosi della bella realizzazione da lui attuata ed augurando che i suoi sforzi siano sempre coronati dal miglior successo. L’inaugurazione, com’era naturale, ha assunto il carattere di un avvenimento. La « Bohème » ha avuto quale ottima protagoni­sta Mafalda Favero, che è stata chiamata più volte al proscenio alla fine di ogni atto col tenore Fratesi, il baritono Cecchetelli, il basso Vanelli, il mezzo soprano Dora De Stefani e gli altri mino­ri esecutori: il Morisani e lo Scattola. La Favero ed il Fratesi sono stati applauditi anche a scena aperta. La popolare opera pucciniana è stata bene diretta dal M.o Dagoberto Polzinetti della Scala di Milano che ha dovuto presen­tarsi con gli artisti. L’orchestra ed i cori erano quelli del Teatro Re­gio di Parma. Questi ultimi erano guidati dal M.o Everardo Bernardelli. Buoni, scene, costumi ed ef­fetti di luce. Allo spettacolo inaugurale del nuovo teatro presenziava il com­mendatore Baggi in rappresentan­za del Ministro della Cultura Po­polare che si è compiaciuto col Cav. Borasio per l’opera compiu­ta, con i progettisti ed i costrut­tori. E’ pure intervenuta una rap­presentanza di feriti di guerra del nostro ospedale militare che erano accompagnati dalla collabo­ratrice Federale e dalla Capo Gruppo delle Infermiere volonta­rie della Croce Rossa ed avevano una scorta d’onore di balilla mo­schettieri. Un pubblico foltissimo gremiva la sala. Ricordiamo fra le autori­tà presenti il Questore di Parma, il Maggiore comandante il Grup­po dei Reali Carabinieri, il Pode­stà e il Vice Podestà, il Segreta­rio ed il Vice Segretario del Fa­scio, il Gestore delle Regie Ter­me, il Segretario capo del Comu­ne, il Segretario del Comitato di cura. il tenente dei RR. CC. Lo spettacolo ha avuto inizio con la esecuzione degli inni na­zionali ascoltati in piedi da tutto il pubblico.

Fonte:www.internetculturale.it

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