In linea - Foglio d'ordini del fascio di SalsomaggioreIn linea - Foglio d'ordini del fascio di Salsomaggiore - 28 febbraio 1941 - XX E. F. - Ebrei - La Gazzetta di Parma, Organo ufficiale della federazione fascista, ha pubblicata la seguente nota che segnaliamo ai camerati.

In linea - Foglio d'ordini del fascio di Salsomaggiore - 28 febbraio 1941 - XXIn linea - Foglio d'ordini del fascio di Salsomaggiore - 28 febbraio 1941 - XXIl problema ebraico è ancora e sempre di bruciante attualità: e non sarà mai abbastanza risvegliata e richiamata su di esso l’attenzione dei camerati. Non intendiamo però par­lare oggi dei nostri ebrei, degli ebrei di casa, da generazioni più o meno acclimatati nella nostra terra, né vogliamo per ora fare il bilancio degli effettivi decisivi risultati ottenuti dalla crociata antiebraica. Vogliamo parlare oggi di altri ebrei, sempre autentici circoncisi figli di Israele, ebrei di recente e temporanea importazione, la cui presenza ha creato un problema di necessità più contingente e par­ticolare. Infatti gruppi di giudei, per la maggior parte professionisti, intellettuali, ricchi proprietari, han­no fatto la loro apparizione in alcuni Comuni della nostra Provincia ove hanno subito preso posses­so - è la parola esatta – con la pa­lese sicumera delle sedi a loro as­segnate. La loro presenza nei piccoli e sani centri della nostra Provincia, della pianura e della montagna, non è scevra di pericoli. Come sempre, quando è presente Israele! Ai camerati dei nostri centri rurali segnaliamo il pericolo sol­lecitando fa loro sensibilità a sor­vegliare perché sia assolutamente evitato il crearsi di situazioni, di posizioni che, anziché, nella no­stra generosità, potrebbero trova­re giustificazione solo in manifestazioni di dabbenaggine e di in­genuità, particolarmente, riprove­voli per lo stato di guerra del nostro popolo. Ognuno diffidi di questi strani tipi, eccessivamente ed esagerata­mente liberi, e li consideri — co­me devono essere considerati — nemici del nostro popolo, della nostra terra. Si diffidi del loro contegno, del loro atteggiamento, del tentativo timido e subdolo di volersi lasciare assimilare: nessuno si lasci mai sorprendere dalla loro furbizia ce­rebrale spacciato per intelligenza, dallo sfoggio di cultura che altro non è che un concentrato pratico di Talmud e sopratutto nessuno si lasci ingannare da isolate manifestazioni — indubbiamente tan­to interessate quanto improvvise — di simpatia o di devozione per il Regime. E nessuno ceda alla debolezza immorale del pietismo, manifesta­zione sempre sospetta anche nel caso più spontaneo, manifesta­zione che non può non suonare in­giuria grave ed alta alla sensibili­tà e alla maturità del nostro po­polo e che reca offesa alla tradi­zione cattolica e fascista della no­stra gente. Tanto più deprecabile quando il pietismo può sembrare solleci­tato da una volontà negativa di simpatia per coloro che ci sono nemici. Israele! Ecco il nemico, l'eterno nemico. Maggiormente a noi nemico — con l’arte tradizionale delle sue subdole armi — quando, come nel caso su accennato, si sente tra noi, tra fra nostra gente, due volte stra­niero. Ed anche lo umilia la sua posi­zione di sconfitto, di vinto.

 

Fonte:www.internetculturale.it

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