16 agosto 1926 - Gazzetta di Parma - Inaugurazione Alberghi Porro Valentini25 marzo 1903  - Gazzetta di Parma - Corriere SalseseI tre fatti, un quarto ed un quinto — La piccola Citronia — Maschere e poeti — Nozze cospicue — I lacchè del Padre Eterno — Che cosa è il Numero 100. Salsomaggiore 23 marzo 1903 -  I fatti che ho esposti nelle mie corrispondenze passate servono a dimostrare questa determinata accusa; e cioè: vari Amministratori del Municipio di Salsomaggiore, che ho volta per volta nominati, nell'esercizio delle loro funzioni hanno compiuto atti, sebbene apparentemente legali, però nella sostanza immorali, con danno del Comune, e con vantaggio proprio o dei loro amici e congiunti.

Questo abbiamo detto, e lo ripetiamo ora, appoggiando il nostro dire con fatti precisi. I fatti esposti da noi sono tre; ma ieri è venuto l’improvviso aiuto di un quarto fatto, oggi ne aggiungiamo un quinto. I fatti incerti, indeterminati sono moltissimi, forse cinquanta, forse arrivano al Numero 100 (vedi in fine), che potrebbero servire, e forse serviranno, alla nostra dimostrazione.
Ma prima di passare al quinto fatto, devo completare la storia del N. 3, e cioè di quello che riguarda la rivendicazione, da parte dei fratelli Zancarini, di un appezzamento di terra, che essi stessi avevano, fino a poco tempo fa, riconosciuto di proprietà comunale. Diciamo subito, che finalmente, dopo tante ricerche, il famoso progetto Armanetti é stato ritrovato.
Noto soltanto, perché ciò é esattissimo, che il detto progetto é saltato fuori dopo la mia corrispondenza.
La latitanza del progetto stesso prima della corrispondenza è quindi fuori di discussione. Io ho chiesto di poter vedere questo documento, ed anche gli altri, colla mesta intenzione di esaminarli, pronto a fare tutte le rettifiche che fossero necessarie; ma il Segretario Comunale, per quanto gentilissimo e volonteroso, non poté esaudire il mio desiderio in conseguenza di ordini precisi, ricevuti dai suoi superiori, Sindaco e Assessori dimissionari, i quali, con sorpresa generale, sono ancora in carica per il disbrigo degli affari pendenti... e direbbe un malevolo, per raddrizzarli. Una cosa però molto importante a sapersi, perché serve ad integrare il concetto immorale della tentata rivendicazione, è questa: che nella seduta del Consiglio comunale del 27 gennaio di questo stesso anno, che io non conoscevo, c'era il seguente argomento all'ordine del giorno.
3. Domanda dei signori fratelli Zancarini per spostamento di stradello soggetto a servitù pubblica allacciante le strade comunali Salsediana e di Marzano.
Da cui risulta che due mesi fa non vi era alcuna idea di rivendicazione, o almeno era ancora in gestazione. Solo si trattava di spostare lo stradello, dichiarandolo soggetto a servitù pubblica, cioè non comunale, ma di privata proprietà con una servitù di passaggio. L'ing. Bussandri non mancò di notare la cosa; di osservare cioè che accettando lo spostamento e la nuova qualificazione, ne derivava, quale naturale conseguenza, la perdita di una proprietà comunale; e chiese la sospensiva anche perché lo spostamento dello stradello si doveva studiare in sede di piano regolatore, in riguardo agli interessi generali; piano regolatore che da anni è allo studio, e che verrà fuori quando non ci sarà più nulla da regolare. L'ex maggioranza, forte in diplomazia, comprese le buone ragioni per cui la sospensiva non si poteva rifiutare, e fu infatti accordata, per istruire meglio, come si dice in linguaggio burocratico, la pratica.
E l'istruzione della medesima, colla trovata alluvionale, portò al nuovo concetto della rivendicazione, come abbiamo detto. Soltanto, dopo ciò, dobbiamo fare una rettifica, che però nulla ha a che vedere colla moralità sostanziale dell'atto amministrativo, di cui si parla. Lo stradello non doveva spostarsi, portandolo a contatto della Citronia; ma invece dalla parte opposta, nel terreno Zancarini. Cade quindi il sospetto che, per questa ragione, la Citronia tornasse in ballo. Oggi ha avuto luogo il collaudo della medesima, in base al quale il Comune di Salsomaggiore pagherà alla Ditta Svizzera De Valliere e Compagni l’ultimo saldo del lavoro, così la Citronia ha finito di ballare.
Ora veniamo al fatto N. 5. Si doveva coprire una piccola Citronia, vale a dire uno scolo d'acqua putrida fra le proprietà di certo Vioni Domenico e figlio Giuseppe e quella del sig. Lodovico Redenti, assessore comunale. Si tratta di un opera d'igiene, di urgente necessità, che non riguarda soltanto il Vioni, ma altri proprietari finittimi, facenti parte del Borgo Brugnola. Me ne appello alla competenza dell'Assessore per l'igiene pubblica, egregio Dott. Baistrocchi. Ebbene, l'opera si doveva fare, era anzi stabilito che si facesse, erano perfino stati ordinati i tubi in cemento non armato (perché è una piccola, non un grande Citronia) e tutto si sarebbe fatto con 300 lire.
Ma si voleva che il Vioni concorresse nella spesa. Il Vioni s'era mostrato disposto a contribuire colla somma di 45 lire; ma non era sufficiente. Occorreva di più, l’assessore Redenti pretendeva che il povero Vioni cedesse parte de suo minuscolo cortile, perché si tratta di una vera e modesta casa operaia, circa 30 metri quadrati, per fare uno stradello, il quale stradello avrebbe servito unicamente a dare accesso alla proprietà dello stesso Redenti, assessore comunale. Proprio unicamente a non ad altro! Il terreno che si pretendeva per lo stradello aveva un valore anche superiore al costo dell'opera che si richiedeva.
Vioni padre e figlio si sono naturalmente rifiutati e l’opera decretata, per quanto di una necessità igienica urgentissima, non fu eseguita. In quel periodo il sindaco Zancarini era dimissionario, e funzionava da sindaco l'in allora consigliere comunale ed assessore signor Bottini, il quale, confondendo stranamente gli interessi del Comune con quelli del suo collega Redenti, fece tutto il possibile, colle buone e colle cattive; per indurre il Vioni Domenico a cedere, ma non vi è riuscito. La guardia Comunale Lusvaldi potrà dire tutto quello che ha fatto, con mirabile zelo, per indurre il buon Vioni a venire a patti; ma il successo, questa volta, ha mancato.
La piccola Citronia è ancora scoperta, e continua ad avvelenare colle sue esalazioni pestilenziali gli abitanti della Brugnola. Non c'è che da raccomandarsi al dott. Baistrocchi, perché provveda lui, di sua iniziativa. Fare opera buona e riparatrice! E basta! Molti mi consigliano ad occuparmi anche del dazio consumo, che altra volta ha dato luogo ad una crisi e ad una riuscitissima mascherata, ispirando anche un poeta burlone. Allora i signori dell'Amministrazione, a quel che si dice, volevano dar querela alle maschere e al poeta, perché la cosa ebbe un successo di curiosità e di pubblicità enorme. Ma l' on. Berenini, nella sua qualità di consulente legale del Municipio, li ha sconsigliati, assicurando giustamente che allegria fa buon sangue, giova al carnevale ed al commercio, e porta un vantaggio anche al dazio consumo. Dicono che poi, a forza di accordamenti, tutto si è accomodato.
Ma io non voglio entrare in questo intricato labirinto di interessi, che si ritengono lesi, e forse lo sono; ma nei quali c'entra anche un poco la passione e lo spirito, non sempre sereno, di concorrenza. Io mi sono limitato ai fatti precisi ben determinati, e certi, sui quali l’on. Berenini non potrà a meno di consigliere i suoi clienti a dare querela, perché la luce si faccia. E noi li attendiamo su questo terreno con coscienza tranquilla, certi come siamo di aver compiuto un dovere increscioso; ma un dovere da buon cittadino. Per finire... una buona volta! Grande movimento oggi a Salsomaggiore. Che c'è, si domanda — Non lo sapete? Un matrimonio! Si celebrano le nozze della signora Citronia col signor Municipio — Ah si, chiede un altro, ha una bella dote la sposa ? — E il burlone del matrimonio, pronto: Gli porta del lusso e dei debiti a quel povero marito, ed in sopramercato, gli farà anche le corna. Infelice, concluse l'altro, ne morrà di dolore ! Un terzo, che ascoltava, osservando lo splendido scarlatto di cui si va colorendo il Palazzo Comunale di Salsomaggiore, aggiunse filosoficamente: Che combinazione! II signor Municipio: per prepararsi alla festa, indossa la marsina rossa... proprio come i lacche del Padre Eterno. Che strana combinazione! II colmo ... della Massoneria. Storico ! Un, uomo prudente: Guardate quello che fate, si tratta di un Numero 33! L'uomo indipendente: Ma che 33, 34 e 35... foss'anche. Numero 100 !

Ruy Bias.

Ecco la lettera — annunziata ieri — dell'on. Albertelli:

Ill.mo Signor Direttore della Gazzetta di Parma.

Il sig. ing. Ferretti nel condurre la sua violenta campagna contro l’Amministrazione Comunale di Salsomaggiore trova modo di attaccare anche me, cercando tra altro, più o meno relativamente, di insinuare che i miei rapporti con l'Amministrazione stessa abbiano peccato di indelicatezza perciò che si riferisce ai lavori di copertura di Citronia. E i redattori della Difesa, per non tradire le abitudini loro a mio riguardo, riproducono insinuazione, la precisano, e mi invitano a dare spiegazioni. Dell' ing, Ferretti non raccolgo insinuazione, e ai signori della Difesa non sono tenuto a dare spiegazioni di sorta. Siccome però si trae in campo l'onestà mia di uomo e di professionista, che ho sicura coscienza di aver serbato intiera, come sempre, anche in questa occasione, tengo solamente ad affermare ben netti i seguenti fatti;
1. Non sono il rappresentante, com'ebbi già a stampare in altra circostanza, di nessuna Ditta, per costruzioni in cemento armato.
2. Non ebbi incarico alcuno in alcuna forma dalla Ditta De Vallière e C. di Losanna ne in ordine ai lavori del Citronia, ne in ordine ad altri qualsiansi.
3. Consigliai amministrazione a valersi di essa a preferenza d'altre Ditte, e accolto il consiglio, entrai in rapporti con essa, perché il suo sistema brevettato di costruzioni in cemento armato mi dava particolare affidamento e perché il costo dell'opera sarebbe riuscito, come riuscì — e lo riconobbe lo stesso Genio Civile — sommamente utile al Comune.
4. Nonché accettarli, respingerei con sdegno i compensi che mi venissero in qualunque modo esibiti e fatti pervenire da persone o Ditte, colle quali stipulo accordi o contratti nell'interesse de' miei clienti. Quanto al resto e in ispecie alla censure dell'ing. Ferretti sui lavori e sui modi di loro, esecuzione, non val la pena che le rilevi, anche perché ho adottato ormai ii sistema di discutere materie simili soltanto coi competenti.
Grato del favore, La riverisco
Dev.mo Ing. Guido Albertelli.
Parma 23 Marzo 1903.

Dichiarazione
Stim. signor Direttore della Gazzetta di Parma

La preghiamo pubblicare queste poche righe e la ringraziamo

Con stima, dev.mi Ing. A. Corradi Dott. E. Baistrocchi

ll.mo Signor RuyBias,

Per sapere come la pensino i sottoscritti in merito alla domanda dei Signori Fratelli Zancarini, ella non ha che a consultare i verbali del Consiglio e della giunta Municipale di Salsomaggiore. Per ritenere poi che non vi furono suggestioni, ella, non ha che a credere che nessuno vi fu che tentasse suggestionare, sapendo tutti che non é opportuno il tentarlo ed impossibile il riuscirvi.
Con osservanza
Ing. A. Corradi
Dott. E. Baistrocchi

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