Il don Chisciotte di SalsomaggioreIl Don Chisciotte di Salsomaggiore - Giornale balneare pupazzettato - Sabato 22 luglio 1899 - Salso più Maggiore - A chi ritorna a Salso dopo parecchi anni, fra non poche altre, una grande meraviglia gli è data dalla costruzione, ormai compiuta, del nuovo albergo. Quel senso di stupore spontaneo, impulsivo, non è determinato tanto dalla vastità dell'edificio quanto da sentire che ne saranno direttori due uomini che hanno ormai unito il loro nome alle più fortunate imprese internazionali in quel genere di speculazione è che sono entrambi stranieri. Ed è appunto questa condizione loro che meglio di ogni altro ragionamento, spiega quello che vogliono fare e che faranno.

 

Sabato 22 luglio 1899 - Il don Chisciotte di Salsomaggiore - Giornale balneare pupazzettato - Salso più MaggiorePerché a noi italiani incombe un singolare destino di ingiustizia quasi sempre: dicono che siamo un popolo di affittacamere e non sappiamo, non che affittare, neppure fa conoscere, vedere, trasformare in valore le larghe ricchezze che ci sono date dalla natura. Forse queste ricchezze nel paese nostro per tante altre cose così disgraziato, sono troppe: forse anche una specie d’istinto estetico di signorilità, istinto che è un pregiudizio, ci impedisce di acquistare la riconoscenza ampia e sicura dei meccanismi industriali. Io sono tornato a Salso dopo molti anni -  tanti da avere completamente perdute anche le riminiscenze delle gite pedestri di allora - e subito ho potuto constatare un grande felicissimo progresso. Ma questo progresso è pressoché interamente circoscritto intorno ai luoghi donde sgorga l’acqua benefica, luoghi che l’acuta audacia del Magnaghi cui non mancavano le varie attitudini dell'ingegno veramente italiano, ha aumentati. Si sono costruiti, insomma, nuovi alberghi, resi più eleganti gli antichi, c'è un caffè grande e anche un magazzino all'aria libera dove si fanno i busti su misura e del quale non può dar dispiacere seguire il funzionamento;  ma tutto serve soltanto per la cura e la cura in quei due mesi classici, i mesi d'estate fissati dalla tradizione, dalla comodità degli abitanti nei centri cittadini più che nella scienza medica. E prima di tutto quell’agglomerato forzato di edifici e di persone intorno a un punto solo, - le Terme Magnaghi, anche in questo provvidenziali, hanno già rotto l'incantesimo del cerchio fatale - quell’agglomerato che non giova a chi oltre la cura è abituato a cercare un non immodesto svago, nuoce a Salsomaggiore in quanto serve agli ostinati suoi detrattori di pretesto a mantenere viva la trista e bugiarda leggenda che sia un molto caldo paese in cui forzatamente si deve trascorrere monotona la giornata. E dire che ci sono, a pochi minuti, aperte da strade facili, colline che hanno persino sei e sette cento metri di altezza, dolcissime di fresco e di panorama! Della consuetudine fin qui seguita, nazionalmente trascurata o superba questo è un primo danno: il secondo è che essa, perseverando, circoscrive ai soli mesi dell'estate l'attività feconda è rigeneratrice di Salsomaggiore. Ora questa è quistione che va al di sopra anche dei limiti, certo sempre rispettabilissimi, di una industria e di una regione: l'argomento ha maggiore gravità è più vaste seduzioni. Constatata - e nessuno nega - le potenti qualità risanatrici delle acque di Salso, non è forse un alto sentimento di dovere civile, scientifico ed umano, che impone di non renderne l'uso limitato a pochi mesi, e ai mesi d'estate? Ma quanti infelici soffrono, soprattutto d'inverno, delle malattie che a Salso appunto trovano i più gagliardi e felici argomenti di guarigione! Io non sono igienista, ma non occorre esserlo; basta aver guardato, anche distrattamente, qualche manuale, magari soltanto qualche guida compilata da uno studioso onesto e sincero, per sapere che soltanto è un pregiudizio quello per cui si crede di imporre l'uso di certe cure unicamente nella stagione calda. Lo studioso vero, veramente competente, provveduto di lunghe esperienze, dirà sempre che qualunque mese, qualunque temperatura dell'anno sono adatte per la cura salsojodica; sotto la sua azione la natura agisce provvidenzialmente così di gennaio, come di agosto. Perché, dunque, Salso non deve essere anche una stazione invernale? Non si tratta, per raggiungere questo utilissimo effetto, come l’altro non meno utile di rendere più lusinghevolmente mondano il soggiorno estivo, che di compiere quella trasformazione già così fortemente avviata. Si tratta di applicare insieme -  felice e sicuramente propizia unione - l'insegnamento scientifico e il senso industriale, quel senso, che, purtroppo, manca ancora alla gente nostra. Creare grandi alberghi è più intimi raccordi coi colli vicini, moltiplicare e rendere più pronte le vie d'accesso, più frequenti i luoghi di riunioni e di svago, applicare anche a Salso, dove la ricchezza naturale è incomparabilmente maggiore che altrove, tutte le pratiche sapienze e anche i leciti artifici per i quali gli stranieri hanno fatte così ammirate e tante retributive certe loro stazioni, ecco di che si tratta. Per questo a me pare un promettente indizio l'intervento appunto di due stranieri ed espertissimi industriali. Essi porteranno non solo una larga clientela ma un'attitudine, un contributo nuovo. E se ci guadagneranno sarà giusto, ma a me importa poco. Il guadagno a cui tutti noi italiani siamo interessati è che l'attesa, la feconda, la intera trasformazione di Salso si compia, sfruttandone come deve essere fatto, tutte le mirabili fonti di salute fisica e di prosperità economica, di scienza e di lavoro. Molto si è già operato: ragione di più per provvedere al resto, con energica sollecitudine. A buon conto un altro fausto indizio che ho già raccolto, le costruzioni, uscendo dal circuito più basso, si dirigono, piene di ardimento verso i colli. Ora la esperienza dei più grandi centri di abitazione umana prova come sia soltanto nello sviluppo della loro forza, nel periodo loro felice che le città tendono, colle case, di salire le alture, come se gli abitanti, coscienti di vigoria operosa, sentissero più vivo il desiderio dell'aria libera e purificatrice. Cammino già fatto, meditate e tenaci iniziative, felici auspici, dunque non mancano, per poter dire che Salso sta compiendo anche la trasformazione del suo nome. Continuando, fra pochi anni, per una specie di plebiscito universale, si dovrà chiamare Salso più Maggiore.

Luigi Lodi

 

 Sabato 22 luglio 1899 - Il don Chisciotte di Salsomaggiore - Giornale balneare pupazzettato - Salso più Maggiore

- Ma ha sentito padre? Qui ci sono delle ragazze impure!
- Oh, non badi: così distinguono gli Igenisti quelle che disinfettano le biancherie sporche.
- Oh, per questo si chiamano impure?
- Già, come tanti si chiamano onorevoli e sono... il contrario.

Tratto da http://www.internetculturale.it

 

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