Chiesa Sacro CuoreP. Roberto Lecchini, la parrocchia di Sant'Antonio, il primo cinquantennio - La chiesa di sant’Antonio, costruita in un centro popoloso, fu una vera benedizione per questo popolo, che vicino alla chiesa del suo Dio esplica la sua vitalità e vicino agli altari vede crescere i suoi figli istruiti, benedetti dal Ministro di Dio.Ci sentiamo autorizzati a qualificare incalcolabili vantaggi morali provenuti al popolo del Rione Sant’Antonio dalla nuova chiesa e dal ministero dei Padri Cappuccini.

Ma ancora una parte importante della popolazione di questa Parrocchia, e precisamente quella costituita dagli abitanti ad est del torrente Ghiara dislocati nel quartiere dei villini, in via Fascismo e sul colle Paradiso, nonchè nella borgatella campestre di Casa Zalaffi, rimaneva senza chiesa propria.

Nè era ragionevole sperare od esigere che detta popolazione si recasse alla chiea parrocchiale di Sant’Antonio, che, se non per la eccessiva lontananza, per l’ubicazione viene a trovarsi fuori mano. Situazione incresciosa che purtroppo non mancava di lagrimevoli conseguenze per quella poverapopolazione, la cui vita cristiana, non alimentata dall’istruzione religiosa e dalla pratica dei Sacramenti, languiva in una lenta crisimorale che laciava prevedere più funeste conseguenze per la pubblica e privata moralità Altri meno zelanti o meno provvisti di energie volitive, avrebbero potuto accontentarsi di un mesto sospiro accorato abbandonando il tutto nella mano di Dio.
Ma un parroco come Padre Cirillo, che alla fiducia in Dio unisce la sua instancabile operosità, non può considerare un problema di tale importanza senza decidersi a risolverlo in forma concreta e radicale in favore del bene spirituale del suo popolo e a gloria di Dio.
Egli sa bene che una chiesa in mezzo a un popolo è un centro di vita cristiana, un richiamo alla vita onesta, un faro di luce consolatrice delle anime afflitte e illuminatrice per le menti ottenebrate, un coefficiente principalissimo di civiltà.
Dunque è ad una chiesa che bisogna pensare, ad una bella chiesa, che sorga anche nel centro di questa parte della nostra parrocchia! Egli fissa il programma del proprio lavoro ed insiste per la copertura del torrente Ghiara che dal viale Romagnosi si spinge all’entrata del tempio in progetto.
P. Cirillo accarezza addirittura l’idea di un tempio grandioso. Ma il tempio grandioso, come le cose belle e grandi, per essere realizzato ha bisogno del tempo. Le mura di molte superbe cattedrali trecentesche, che cantano nei secoli la fede dei Padri suscitatrice di geni, nel loro lento salire videro passare due generazioni.
Ma frattanto urgeva provvedere al bene di tante anime.
Ed ecco l’idea, presto tradotta in realtà, di una chiesina provvisoria.
L’idea è accolta dal buon popolo di quei rioni addirittura con entusiasmo. Anche il vescovo di Fidenza è oltre modo lieto della notizia come appare dalla seguente lettera inviata a Padre Cirillo.

Borgo S. Donnino 24 Febbraio 1927

Molto Rev. Padre Cirillo,
Ella sa bene quanto e da quanto tempo, mi stia a cuore quella parte della sua popolazione, che abita oltre il torrente Ghiara in Salsomaggiore, tanto lontana dalla chiesa parrocchiale. Quindi comprende di quanta consolazione mi torni il vedere ora, mercè lo zelo di V.P. sorgere in quella zonna così importante una chiesa, che, se non sarà l’ideale, darà almeno agio a quei buoni parrocchiani di soddisfare ai loro doveri religiosi.
Plaudo adunque di tutto cuore a V.P. che con tanto coraggio ha affrontato la nobile e santa impresa. Non potrà sicuramente mancarle l’aiuto di Dio e di tutti i buoni in cui non ha confidato invano, perchè tutti plaudono e benedicono all’opera sua.
Io le accludo qui L. 3.000: ono ben poca cosa in s’ grande bisogno; ma le mie condizioni non mi consentono di più. Intanto invoco su di lei e per tutti quanti le verranno in soccoro, o si renderanno benemeriti della nuova chiesa la benedizione e la ricompensa del Signore.

GIUSEPPE, Vescovo

Anche il Commissario Prefettizio di allora, Saporiti, alla domanda presentata da Padre Cirillo per la costruzione della nuova chiesa provvisoria il 26 Ottobre, rispondeva, in data 2 Novembre dello stesso anno, concedendo il nulla osta e augurando il rapido sorgere della chiesa in progetto.
Bastarono pochi mesi di lavoro perchè l’attuale chiesina del Sacro Cuore, detta in principio di S. Francesco, fosse ultimata. Venne inaugurata sul finire di maggio del 1927 in occasione delle fete del VII Centenario di S. Franceco con una grandiosa processione che, partendo dalla parrocchiale di Sant’Antonio, portò colà la tatua di S. Francesco.

 

Comments powered by CComment

pie di pagina

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.