Gazzetta di Parma n. 184 del 1895 - Una visita agli Stabilimenti Balneari di Salsomaggiore - Bisognerebbe essere poeti per sciogliere un inno a Salsomaggiore, a questo cantuccio privilegiato del mondo, a questa terra benedetta della provincia parmense, che a guisa di benefica fata regala agli uomini il primo, indispensabile condimento dei loro cibi, il sale; — l'acqua miracolosa, che non ha rivali che la superino per certe malattie, le quali oggi purtroppo formano tanta parte delle umane sofferenze; — e il gaz illuminante, che fugando le tenebre, simboleggia i trionfi del bene, della intelligenza, dell’operosità.

Delle quali virtù ad ogni passo dentro l’ameno paesello si trovano le traccie nell’opera filantropica, perspicace, coraggiosi della Società Concessionaria delle Saline e dei Bagni, nella dotta e affettuosa operosità dei medici di quegli Stabilimenti Balneari, nel conforto e nell’eleganza portati dagli abitanti nelle loro case, ai loro alberghi, ai negozi, alle vie, alle passeggiate, onde oggi è ridente e bello Salsomaggiore. Noi essendo poeti, siamo però medici: di stazioni e Stabilimenti Balneari parecchi ne abbiamo visti e studiati, e sentiamo dentro di noi quella santa poesia del cuore, onde i battiti di queste viscere si fecero più gagliardi e veloci nel nostro petto, visitando, alcuni giorni or sono, il fortunato e lindo paese, che diede i natali a Giandomenico Romagnosi, all’immortale filosofo, che i vivi sgomentava — come cantò Giuseppe Giusti — Dagli eterni riposi; perchè ai miracoli della sua terra Salso non avesse inferiori quelli de’ suoi abitanti. Per questo la nostra visita ci chiamò sulle labbra un inno di sana e convinta prosa pel fortunato paesello, e per la Società concessionaria delle sue Saline e de' suoi Bagni. La quale ha dei meriti molti e grandi, che va ogni anno coraggiosamente aumentando, sì che la riconoscenza dei buoni, e il plauso alto e sincero le sono dovuti. Ab Jove initium, — Cominciamo infatti da quanto forma la più splendida e più lodevole manifestazione dell’opera della Società concessionaria; dalla sua larga e assennata beneficenza. — Per essa le cure portentose di Salso non sono il privilegio esclusivo del ricco: negli Stabilimenti Balneari di quella stazione, sulle sue vie, fra le ombre de’ suoi passeggi la lode di chi spende per la propria salute si confonde colla benedizione di chi senza spesa, o quasi, guarisce de’ suoi mali. E non è esagerazione questa di animo grato. Nello scorso 1894 la generosa Società mise a disposizione di alcuni medici 48 cure gratuite: somministrò 2240 bagni a 50 cent, ciascuno, e 1897 a 30 cent, ai militari: 6967 li concesse semigratuiti, e 5082 affatto gratuiti ai poveri.

Concedette pure 2382 inalazioni gratuite, e 451 semigratuite: 52 doccie gratuite, 105 infangature, 44 massaggi. Dalla lettura dei Registri, che conservano queste eloquenti cifre, passando alla visita dei luoghi, il concetto della beneficenza ci accompagna ancora. L’alloggio dei poveri, o la infermeria, è stato in quest’anno rimesso a nuovo dal martello e dalla cazzuola del muratore: i suoi letti sono diventati elastici: il suo servizio di vasellami, di catini, di bicchieri, è attualmente tutto in ferro smaltato. E quel che più importa ancora, gli è che là dentro ci si mangia eccellentemente e secondo le migliori leggi d’igiene. Due volte al giorno la minestra, due volte la carne, quella compresa talora dell’aristocratico pollo, due volte un buon vino sufficiente, e pane a volontà; e il bravo trattore, conosciuto sotto il nome di Pierotto, pensa lui a somministrare questo buon vitto alla sua clientela, che tesse di lui i migliori elogi.
Ma i giudici più assennati e più integri della opportuna scelta e della buona qualità di quel vitto sono l’occhio del medico, che vede manifestamente migliorare le condizioni generali de’ suoi infermi, e la bilancia che dopo dieci giorni attesta un aumento di peso in quei poveretti.
E perchè la fama vola, e i portenti delle acque di Salso e questi generosi trattamenti della Società concessionaria ai poveri, che a quelle acque ricorrono, nessuno è più che ignori, la città di Como vi ha mandato in quest’anno diversi dei suoi ammalali indigenti con forme morbose gravi e che interessano assai lo studio del medico.
Il valente professore Ettore Baistrocchi, cui è ora affidato lo Stabilimento Vecchio di Salsomaggiore, e cura quei poveri, ce ne ha cortesemente presentato uno ammalato di grave scrofolosi glandulare con cherato-congiuntivite scrofolosa, del quale la storia clinica è assai interessante, e in cui egli ha praticate delle injezioni parenchimali di acqua madre diluita di Salso.
Il miglioramento in esso prodottosi è assai manifesto: ce lo ha attestato il prof. Baistrocchi ma è risultato pure a noi pel confronto che abbiamo potuto fare dell’infermo com’è attualmente, e com’era venti giorni or sono, quando da quello stesso medico fu fatto fotografare. Allora il volume delle glandole era enorme, oggi è assai ridotto: in que’ giorni v'era edema delle palpebre e queste rimanevano costantemente chiuse per grande fotofobia: ora l’edema è scomparso, e le palpebre rimangono aperte. Questa l’opera principale umanitaria della Società di Salso: ora, dell’opera sua scientifica, delle migliorie cioè, le quali con giudiziosa e splendida liberalità volle introdurre in quest’anno ne’ suoi Stabilimenti Balneari, aggiungendo per tal modo alla efficacia naturale delle acque di Salso le garanzie e i vantaggi, che la igiene e la terapia sapevano meglio suggerire. Ed ecco pertanto una serie di innovazioni, l'una più dell’altra vantaggiosa, e che formano il migliore elogio di chi ha ideato e suggerito e di chi ha accolti e introdotti quei grandi miglioramenti.
Una tessera che il medico prepara per ciascun ammalato: ciò importa senza dubbio un lavoro non piccolo pel medico, ma un grande vantaggio per l'infermo, sicuro per tal modo che la tutela medica l'accompagna costantemente, ed essendo informato della cura a lui prescritta e che dev’essere esattamente eseguita. Ciò servirà anche per una importante rigorosa statistica avvenire. La elettroterapia in tutte le sue diverse applicazioni, e però affidata ai più moderni e migliori apparecchi dalla scienza consigliati, e i bagni idroelettrici che completano ora molto opportunamente la idroterapia e il massaggio praticati negli Stabilimenti di Salsomaggiore. Un armamentario completo per operazioni chirurgiche d’urgenza e per urgenti soccorsi. Un microscopio e quanto occorre in suo servizio per esami di sputi, e per altre congeneri osservazioni. E più d’ ogni altra innovazione, importantissima veramente e perciò degna dei maggiori elogi è la disinfezione, introdotta nelle vasche — nelle sale di inalazione — nelle latrine — nelle sputacchiere — e rigorosamente applicata alle biancherie mediante la stufa sterilizzatrice Geneste-Herscher, che costa diverse migliaja di lire, ma è senza dubbio uno dei migliori apparecchi disinfettanti, che la scienza e l’arte odierna abbiano saputo preparare in difesa della nostra salute.
Non fosse che per questo, la Società concessionaria di Salso avrebbe diritto alla riconoscenza di quanti per sè o per gli altri s’interessano dell’igiene preservatrice: anche soltanto per questo la Società può vantare una condizione vantaggiosissima, eccezionale, fatta ai suoi Stabilimenti in confronto dei moltissimi altri. Il metodo poi secondo il quale si pratica la disinfezione negli Stabilimenti della Società ci ha veramente soddisfatti per la sua esattezza, e pel criterio assai fine da cui è governato. Quella disinfezione infatti si eseguisce:
a) con una cassetta, di cui è munito ciascuno degli addetti al servizio dei bagni, ciascun bagnino; come li si chiamano negli Stabilimenti Balneari: quella cassetta contiene un vaso con opportuna soluzione antisettica, spazzole e cenci;
b) con una irroratrice per le sale d’inalazione ;
c) con un secchia speciale per le lavature antisettiche delle sputacchiere;
d) e finalmente colla stufa Geneste-Herscher di grande modello, che disinfetta per volta duecento lenzuola, a cui sono associati due carretti chiusi, di colore differente; uno dei quali serve al trasporto delle biancherie da disinfettare, e l'altro di quelle già disinfettate, con un personale di servzio distinto e bene preparato all’opera, cui esclusivamente deve attendere. In questo lavoro di disinfezione affidato alla stufa venne consigliata dal dott. Baistrocchi una pratica nuova, una modificazione a quanto solitamente si usa, che a noi parve assai buona e scientificamente giusta.
Per una maggiore garanzia del bagnante, il Baistrocchi inverte l’ordine abituale delle operazioni richieste dalla stufa sterilizzatrice; cioè egli manda la biancheria, che ha servito ad asciugare il bagnante, prima alla lavanderia, poi all’asciugatoio, e da ultimo alla stufa: per tal modo chi deve servirsi della biancheria è più garantito: alla sua pelle infatti non arriva che quanto fu appena allora disinfettato. Questo servizio della stufa sterilizzatrice, che in molte città d’Italia è ancora allo stato di pietoso desiderio, e in talune altre d’imperfetto funzionamento, in Salsomaggiore si compie dunque nella più soddisfacente maniera.
Ed è questo per verità un grande benefizio, coraggiosamente e con larga spesa procurato dalla Società ai suoi bagnanti, e pel quale un premio speciale non sarebbe certamente inopportuno, o non abbastanza meritato. Intanto per essa la riconoscenza dei suoi clienti, e diciamo pure anche quella dei Salsesi; giacché il dott. Baistrocchi ci assicurava che ove mai sventuratamente Salso fosse invaso da una epidemia, la Società concederebbe senza dubbio l’uso della propria stufa, che rappresenta oggi il mezzo più potente per arrestare di alcune malattie la facile e spaventosa diffusione. Il dottore Baistrocchi è proprio quello che dev’essere un medico odierno: un sacerdote convinto delle più rigorose pratiche di disinfezione. Perciò gli elettrodi delle macchine elettriche vengono lavati con soluzioni di acido borico; nelle toelette del masseur e della masseuse si trovano il sapone e le soluzioni di sublimato; e nello Stabilimento Vecchio della Società e in quello Nuovo diretto dal medico cav. dott. Adolfo Malvisi, per qualunque servizio quello compreso delle miscele pei bagni, non s’adopera mai che acqua pura sgorgante dalla montagna, di cui la Società è largamente provveduta.
Oltre questo della stufa disinfettante, che non sappiamo quali altri Stabilimenti Balneari posseggano in Italia, un altro grande privilegio presenta ne’ suoi Stabilimenti la Società Concessionaria: quello dei bagni e più ancora l'importantissimo delle inalazioni coll’acqua madre di Salso che contiene 50 volte di joduri e 30 di bromuri più delle acque sorgenti dai pozzi salsesi, ed essendo il residuo della fabbricazione del sale da cucina non può essere posseduta che dalla Società perchè ad essa soltanto quella fabbricazione è conceduta. Coll’animo rallegrato da queste ottime impressioni, che la visita degli Stabilimenti della Società Concessionaria di Salsomaggiore a noi aveva procurate, non potevamo però allontanarci dal privilegiato paese senza tentare una visita anche ad un altro Stabilimento Balneare, sorto di recente a piccola distanza da quello della Società, e che viene indicato col nome di Terme.
E anche questo desiderio ci fu possibile appagare per la cortesia del dott. Uberto Marzorati, medico Direttore di questo Stabilimento, che ci condusse a visitare in ogni loro parte queste Terme. Le quali sono un ampio ed elegante fabbricato, con camerini graziosamente arredati e una grandiosa sala per le inalazioni, che qui si fanno colla semplice acqua salso-iodica. Così si chiudeva la nostra giornata medica.
Agli impiegati della Società Concessionaria e ai tre colleglli degli Stabilimenti Balneari, che assai cortesemente ci diedero modo di vedere e di osservare, noi esprimemmo la nostra gratitudine nel partire da Salso: questo sentimento oggi ripetiamo loro da Parma.
Prof. A. Cugini - Prof. A. Corona
della R. Università di Parma.

Tratto da Guida Medica dei bagni e delle inalazioni di Salsomaggiore degli stabilimenti balneari e del Sanatorium Battei 1900

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