Foto del Giorno - Villa di difficile identificazione "Villa Bagatti"
12 aprile 1945 - Salso liberata - Un video per non dimenticare
12 aprile 1945 - Salso liberata - Fin dai primi di aprile del 1945 ordini precisi del Comando Unico Operativo Parmense lasciavano prevedere l’imminenza di operazioni coordinate di tutte le Brigate partigiane che fino ad allora si erano limitate alle solite azioni di guerriglia tipiche della guerra partigiana. Nella notte del 5 aprile pervenne un ordine per un piano d’azione comune su larga scala al fine di cogliere il nemico di sorpresa e scongiurare così qualsiasi appostamento di forze in suo sostegno. La sensazione che l’ora di infliggere il colpo decisivo fosse giunta si diffuse nel pomeriggio dell’11 aprile e si concretizzò all'alba del 12 aprile 1945; Salsomaggiore, abbandonata in gran fretta da tedeschi e repubblicani, dopo un tentativo di mediazione condotto per il tramite dei parroci di Salsomaggiore e Cangelasio, venne occupata, senza colpo ferire, dalle forze partigiane accolte con grande esultanza da tutta la popolazione. Entro il 1 maggio 1945 tutta l'Italia sarebbe stata liberata. Iniziava un periodo nuovo, di ricostruzione e di pace dopo cinque lunghi anni di guerra e di dominazione fascista. Il racconto della liberazione di Salsomaggiore, rappresentato con significative immagini dell'archivio Anpi di Salsomaggiore Terme, è qui reso da due testimoni d'eccezione che vissero in prima persona gli avvenimenti di quei giorni, Giorgio Albino Lazzari, Partigiano "Effe", e Alfredo Corradi, Partigiano Giuseppe, rispettivamente comandante e commissario di guerra della 31a "Garibaldi Forni", brigata della divisione Val Ceno comandata da Ettore Cosenza, Partigiano "Trasibulo". VIDEO
Adattamento dei testi: Gianluigi Saveri
Montaggio: Roberto Vascelli, Gianluigi Saveri
Immagini: Anpi Salsomaggiore Terme
Baita Sant'Antonio
Nel 1975, grazie alle frequenti e copiose nevicate, venne costruita, poco prima del valico di Sant'Antonio, una piccola stazione sciistica con due skilift.
Il rifugio, la famosa Baita, venne preso in gestione dalla famiglia Pezzani con Vittorio che poi fonderà Radio Monte Kanate. Era disponibile anche un impianto per il tiro al piattello.
Albergo Caprera
Nel 1927 una pubblicità lo descrive in questo modo: "E’ situato in Via Circonvallazione. E’ uno dei Ristoranti che si raccomanda per la squisita cucina casalinga e per la modicità dei prezzi. Ha camere ammobigliate con semplicità e fa pensioni."
Tratto da Guida Balneare di Salsomaggiore e Tabiano 1927
Panoramiche Via Milano
Via Milano - Fino al 1907 si chiamava Via della Brugnola, poi prese il nome di Via Milano. Nel 1952 viene risistemato al proprio posto l'affresco della Madonna Immacolata che da metà 1800 si trovava sulla facciata di casa Zacchi in via Milano, era stato tolto quando fu risistemata la sede stradale. L'affresco, di autore ignoto, fu restaurato da Gigetto Maestri e benedetto da Monsignor Artemio Prati.
Valentini Giovanni (Salsomaggiore,1816 - Salsomaggiore,1886) - Medico
Giovanni Valentini (N. Salsomaggiore,15-7-1816 - M. Salsomaggiore,28-3-1886) - Laureato a Parma nel 1840, nel 1841 diventa medico condotto al posto di Lorenzo Berzieri, del quale continua l'opera perfezionando gli esperimenti. Le cure venivano fatte nella sua stessa casa e poi, nel 1847, in alcuni locali allestiti, col consenso del Governo Parmense, da Lodovico Rocca, maestro a Salso. Il Valentini che era stato nominato ispettore del piccolo stabilimento, fece accurate relazioni e statistiche che vennero per la prima volta pubblicate nella «Gazzetta Ufficiale» di Parma del 2 agosto 1847.
Truffi Galeazzo (Pianello Val Tidone (PC),1823 – Parma,1886) – Chimico
Truffi Galeazzo (Pianello Val Tidone (PC),1823 – Parma,1886) – Chimico - Il prof. Truffi è importante per Salso per aver eseguito per la prima volta, nel 1855, per conto del dott. Giovanni Valentini, l'analisi della composizione chimica dell'acqua madre di Salsomaggiore, illustrandone i risultati in una relazione destinata a fornire allo stesso dott. Valentini, e ai medici che lo seguiranno gli elementi per definire le indicazioni terapeutiche di quelle acque.
Stabilimento Opera Pia Catena
Don Adalberto Catena fu docente di teologia nel Seminario vescovile di Milano ma venne allontanato perchè considerato ostile all'Austria, che allora governava in Lombardia. Nel 1871 era nominato Prevostato di S. Fedele in Milano. Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi ebbero in morte il conforto sacerdotale. Adalberto Catena morì il 30 ottobre 1902. Dopo la sua morte venne formato un comitato con lo scopo di celebrare la memoria di questo sant'uomo. Tutti concordarono sul fatto che il monumento più adatto per ricordare le doti di carità cristiana del sacerdote fosse un'istituzione benefica: nacque così l'idea d'erigire l'Opera Pia Catena.